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ARGOMENTO:
Il Nuovo Zakk 28/07/2014 16:08 #1
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Mi incamminai verso Trinsic per assistere alla Festa del Dragone, organizzata dalla bellissima Reggente Skuld la Fremen.
Era da molto tempo che mancavo a Trinsic, quell’arenaria, quell’aria e quel clima che sempre mi è piaciuto mi attirava ancor di più ad arrivare il più presto che potevo. Arrivai e le guardie dei cancelli mi aprirono senza aprir bocca, come invece erano soliti fare: “apro solo ai cittadini di Trinsic”. Ripetevano questa frase fino al disgusto, allo svenimento e alla decomposizione delle membra; come in quasi tutte le città di Sosaria del resto. Una volta entrato mi appropinquai verso la banca, solitamente centro più vivace di tutte le città del continente, subito scorsi un aria festosa ma piena di alcool. Molti erano ubriachi o vicini all’esserlo e, visto che non era un buon periodo per la mia mente e il mio spirito, mi son detto…perché no? Chiesi una bottiglia di birra ad un umano credo, forse un elfo non ricordo bene, ed egli mi diede una bottiglia di liquore, convinto che fosse una sana e buona bottiglia di birra, tenuta fresca nelle cantine di Trinsic, mi ci attaccai come un neonato fa per la prima volta al seno della madre. Quel liquore era fortissimo. Subito sentii che l’ubriachezza saliva al cervello, ero perduto. Non ricordo bene cosa feci, credo che i fumi dell’alcol hanno annebbiato i miei ricordi ma di sicuro continuai a bere almeno altre 3 o 4 bottiglie. Da questo punto in poi non ricordo nient’altro per un bel lasso di tempo che non riesco a quantificare, so solo che una donna incappucciata mi passò una specie di fungo e senza pensarci lo mangiai in un sol boccone. Era gustoso, o almeno così mi sembrava. Il delirio saliva in me, non so per quale motivo ero anche nudo ma tutto però mi era chiaro. Idior mi stava abbandonando … davanti a me si presentavano dei mostri, io stesso ero una bestia immonda e io chiesi l’aiuto all’onnipotente Dio ma lui non mi rispose anzi … su di me si scagliò una palla di fuoco che investì anche altri presenti. Idior mi stava girando le spalle. Mi sentivo affranto ed erano un po’ di giorni che mettevo in dubbio molte cose del mio vissuto, l’alcol aiutò la mia anima a prendere quella decisione così violenta. Avevo piacere nel togliere la vita altrui e il macabro passatempo di collezionare le teste di chi uccidevo o dei cadaveri che incontravo per strada, la mia anima non era pura, era corrotta come quella del falso Dio che tanto amavo e che però non ricambiava con il suo amore. Presi tutte quelle teste e le cominciai a spargere per tutto il tetto della banca urlando. Presi un libro, che portavo sempre con me per appuntare il trascorso delle mie giornate, e scrissi su di esso: ho ciapito che idior mi ha abbiandonatio...quel bassstardo...e io senza lui non posso vivere. in vino veritas...Maledetto! maledetto! mi toglierò la vita perchè fin'ora ho sbagliato, e metterò tutte queste teste a testimoniare che anche io pecco TUTTI PECCHIAMO! E IDIOR NON CI ASCOLTA! Firmato, Zakk, Casato Wielandt, Senza Dio Ero a conoscenza di molte cose che accadevano nell’Ordine molto anni fa, la corruzione viaggiava e bramava alle spalle dei fedeli e l’Ordine non aveva remore. Cosa poteva darmi questo Dio oltre a tutte le mancate risposte? Mi ha donato le sue theurgie? Ahahah un contentino, un surrogato e un semplice mero tentativo di corruzione anche da parte del “Radioso Idior”. Quante parole ho sprecato nel suo nome…quanto tempo e quante fatiche…ma lui dov’era? Hilianor era molto più presente nella mia vita e lui è stato capace di allontanarla facendola scomparire dalla fede delle genti. Un Dio che professa verità, redenzione e pentimento nelle genti per il raggiungimento di uno stato d’animo buono. Lui, che è il primo a non fare tutto questo cosa vuole dirmi? Ero distrutto da queste verità che erano comparse nella mia mente, così presi un pugnale lo girai per avere la punta di esso verso il mio cuore, feci due o tre prove per vedere se l’avessi centrato bene e mi trafissi e poi tra l’agonia cercai di roteare la lama per essere sicuro di morire. … La mia anima si distaccò dal mio corpo e mi misi ad osservare cosa sarebbe successo. Un certo Sbem raccolse il libro che avevo scritto poco prima di suicidarmi. Quello mi bastava, la mia parola sarebbe arrivata a chi più mi amava, così mi incamminai per uscire da Trinsic. La mia anima si sentì legata al mio corpo e scoprii che i cittadini di Ocllo, essendo molto legati a me, chiesero che la mia sepoltura doveva essere in territorio neutro, quindi in fine si scelse Britain. Ero lì e vidi tutti i cittadini di Ocllo che ricordavano le mie gesta, ma io ero cambiato, non potevo tornare in vita. Ero un anima in pena, senza un Dio, senza più amici perché Ocllo, Skara Brae, Trinsic e Cove non avrebbero più accettato la mia amicizia dopo aver ripudiato il loro Dio. Passai giorni nella cripta dove ero stato sepolto a pensare al mio odio verso Idior e il suo abbandono e in me cresceva la voglia di vendetta, volevo rivendicare tutto quel tempo speso per lui. Davanti a me si presentò un Lich, che all’apparenza sembrava molto potente, non avevo nulla da temere io ero morto proprio come lui, anzi, più di lui. Questo Lich si girò e mi disse: “stolto bevi da questa brocca e sarai ancor più morto di quel che sei ora”, non capii le parole di quel Lich ma sapevo che tanto qualsiasi cosa avesse fatto non poteva farmi del male e anzi, devo dire che mi stava anche simpatico, il suo modo di fare dava senso di potere e quella volontà serviva anche a me per la mia vendetta. Bevvi da quella brocca, stranamente riuscii a farlo come se fossi in vita, il sapore era distintamente quello del sangue con però un retrogusto acido, una volta fatto il primo sorso guardai il contenuto, cosa che forse avrei dovuto far prima, ebbene si era sangue con evidenti chiazze di pus bianco giallastre con grumi di sangue che si stava coagulando, non curante lo bevvi tutto d’un fiato. Quell’intruglio datomi dal Lich mi riportò in vita e mi fece morire di nuovo e quell’essere non morto mi disse: “ora vattene da qui, la tua presenza mi disturba.” Con quella frase riconobbi in lui tutto il suo potere, tutta la potenza che i non morti avevano in loro, capii che la mia strada era al fianco di chi avevo combattuto da anni: Elhoim. Quel Lich era il mio nuovo Signore, colui che avrei servito. In me si sprigionava la forza e la potenza, dalle ombre s’innalzarono fiamme azzurre con un cuore violaceo e ne venni avvolto. Quelle fiamme non bruciavano anzi, avevano la consistenza del velluto sulla mia pelle, dalla parete della cripta si aprì un portale dove vidi migliaia di visi sfregiati che allungando la mascella cercavano di mordermi ma invece, una volta vicini al mio viso, mi baciarono uno ad uno ed ogni bacio sentivo che stavo assimilando qualcosa, avevo delle capacità diverse da sempre, la mia intelligenza aumentava, il mio spirito era più forte…ero un Necromante. Dal portale arrivò un ultima creatura più simile ad uno spirito di un demone che con i brandelli di pelle dei cadaveri dentro le bare e con un linguaggio a me sconosciuto creò un libro con un teschio inciso come copertina. Quella creatura me lo porse e all’istante ebbi un viaggio extra corporale, ero un giovane umano che studiava piegato su un tavolino striminzito; non aveva amici, non aveva amori, aveva solo lo studio. Quel bambino studiava e io è come se studiassi con lui. Una notte si alzò prese un libro e un coltello andò davanti ai genitori che dormivano e pronunciando parole gutturali, simile a quel demone che mi diede il libro e che prima non capivo ma invece ora mi erano chiarissime, squarciò il ventre dei genitori in 2 per poi raccogliere il loro sangue e lo bevve. Fatto questo il bambino cadde a terra a piangere ma qualcuno sollevava il suo mento con 2 dita: era immenso, un’ombra di 3 metri con colori misti tra il rosso rubino e il nero pece con lunghissime unghie color verde bottiglia ma sporche di sangue. Prese il bimbo per mano e lo accompagno camminando nell’aria nel buio. Caddi a terra dopo questa visione e tutto si rinchiuse in me in una specie di vortice. Non ho mai vissuto esperienze così trascendentali. In me la vendetta, la potenza, la voglia di rivalsa e la mia fin’ora nascosta passione per il macabro potevano essere liberate. Una nuova vita mi aspettava… Mi recai al Tempio di Elhoim di Britain per sottrarre potere ad Elhoim al meglio che potevo perché so che lui me lo avrebbe donato. La cosa interessante è che sapevo quasi tutti i rituali a memoria anche se non li ho mai studiati. Sono sicuro che tutto il processo che mi è stato donato, con quelle visioni con quei avvenimenti mi hanno trasferito la conoscenza. Arrivai al Tempio con molta tranquillità e lì trovai Imperius. Egli prima di questo era mio nemico e invece ora ahahah era un mio confratello se la Congrega di Elhoim mi avesse accettato. Cominciammo a parlare e io gli raccontai tutto il mio trascorso e cosa mi era appena successo. Imperius era sorpreso ma non troppo è come se un po’ si aspettava tutto questo. Chiesi solo una cosa: “Imperius, potete portarmi ad Ocllo? Ero molto in confidenza con il Re Eld Wind e con i cittadini, vorrei salutarli per l’ultima volta e dirgli che ormai non potremo più avere legami. Sono un uomo diverso ora” – Imperius si mise a ridere e disse – “non lo sapete? Forse quando è successo eravate ancora morto…Ocllo nella sua interezza ha abbracciato Elhoim. Non riconoscevano più le figure di Mikael e Friar Tuck come giuste guide e con loro anche hanno rinnegato anche Idior. Confratello Zakk, come vedi Sosaria si sta risvegliando” si alzò ghignando e mi accompagnò a Ocllo dove mi porse le vesti da Necromante. Il mio animo era diverso, ora sono sempre io ma…sono un nuovo Zakk, ora sono Zakk del Casato Wielandt, Qui Phytones Consulat di Elhoim. Zakk, Casato Wielandt, Ex Sacerdote di Idior
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