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Un nuovo cammino. 11/12/2014 12:13 #1

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"Buio..."

Era ciò che vidi quando aprì gli occhi. Un calore atroce mi pervadeva il corpo, non riuscivo a muovere le braccia e le gambe non le sentivo più. L'odore della carne bruciata mi dava il volta stomaco e le mie orecchie non percepivano alcun suono...solo la mia mente reagiva a quel dannato dolore. Provai ad alzarmi ma il dolore fu così forte che caddi rovinosamente a terra perdendo nuovamente i sensi.

"La mia giovinezza mi aveva tradito...la mia poca esperienza mi era stata quasi fatale."

Mi svegliai urlando dal dolore ma, come prima, non avevo nessun controllo sul mio corpo. Aprì gli occhi e vidi solo sfumature, immagini opache che spingevano la mia mente a ribellarsi per capire cosa mi stesse succedendo. Il seme della pazzia stava prendendo il sopravvento, quando udì una voce:

"- Calma figliolo...calma".

Era una voce molto strana, profonda, che mi risuonò nella testa per alcuni secondi, spalancai gli occhi dalla paura e chiesi subito chi fosse :

"- Stai tranquillo e riposa", ribattè l'uomo;

"-Hai subito delle ferite molto profonde,ragazzo. Ora devi riposare, parleremo quando sarà momento."

Quelle parole mi calmarono, erano come acqua fresca sul mio viso. Richiusi gli occhi e mi addormentai.
Passai dieci lunghi giorni in un letto che odorava di pecora appena tosata e quando riuscìì a mettere i piedi per terra fu come se fossi rinato. Una lacrima scese sul mio viso, avevo ancora la paura che non ce l'avrei fatta...che tutto fosse finito li. Ma quella voce bloccò i miei pensieri:

"-Buongiorno ragazzo, finalmente riesco a vederti in piedi".

Con un pò di imbarazzo gli chiesi il suo nome e lui prontamente mi rispose:

"-Il mio nome è Sean...posso sapere il vostro nome ora?"

Dopo aver risposto alla domanda mi chiese da quali terre provenivo ma non ricordavo nulla, la mia famiglia, la mia terra, i miei amici....niente, il buio totale.
Decisi di rimanere in quella casa, servire la persona che mi aveva dato la possibilità di vivere ancora una volta la vita, per me, era la cosa più importante. Così iniziai un nuovo cammino...una nuova storia...una nuova vita!
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Il ricordo. 11/12/2014 14:35 #2

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Erano passate settimane ormai da quel maledetto giorno di cui non ricordavo nemmeno un particolare, quel che mi rimaneva in bocca era solo un sapore amaro che rimembrava un dolore di cui potevo sentirne ancora la sofferenza.

Sean mi osservava tutti i giorni, mentre giacevo sotto la grande quercia per cercare di ricordare qualcosa. Quell'uomo riusciva a leggere la mia angoscia, capiva che c'era qualcosa dentro di me che non andava bene, riusciva a percepire quelle "fauci" che mi divoravano dall'interno. Capiva perfettamente il mio stato d'animo e forse per questo volle aiutarmi.

Era un candida mattina di Aprilis e la clessidra stava quasi per terminare il suo primo ciclo, quando Sean si avvicinò e mi disse:

"- Caro Squall, vedo che dentro di te c'è un mare in tempesta ed io, se tu lo vorrai, ti aiuterò a solcare queste acque impetuose...ti aiuterò a ricordare".

Abbassai lo sguardo per pochi secondi e presi subito di petto la situazione:

"- Certo Sean...io voglio ricordare, voglio capire cosa mi logora dentro...sento una mancanza enorme...grande quasi quanto il cielo".

Sean mise le sue mani fredde sulla mia fronte e in un attimo mi ritrovai in un prato enorme, in sella ad un cavallo bianco come la neve. Di fianco a me su un'altro destriero una donna. Capelli biondi e fini lineamenti che solo una donna delle terre del nord poteva avere. Fu tutto più chiaro, quella donna era mia sorella Mary, una ventenne alla ricerca di avventure e piena di gioia di vivere.

"Stavo ricordando...Sean stava adottando metodi strani per farmi ricordare, era in possesso di poteri che riuscivano a farmi tornare con la mente in quei luoghi che io non ricordavo."

Il ricordo continuava su una stradella che conduceva al cimitero,ma durante il tragitto apparve davanti ai nostri occhi un grande drago nero che con un battito d'ali fece cadere mia sorella da cavallo. Le gridai di correre e di nascondersi, fu a quel punto che vidi del fuoco che fuoriusciva dalle narici del drago e in un attimo l'inferno attorno a me. Il cavallo si alzò con fare furioso e scappò via ed io caddi a terra. Mi alzai e cercai di scappare ma una seconda "ventata d'inferno" non mi diede scampo. Sfinito, ustionato e dolorante svenni.

Tolsi le mani di Sean dalla mia testa e dissi:

"-Mary...devo trovare Mary!"
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La disperazione 16/12/2014 14:58 #3

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...il ricordo mi sconvolse, il mio viso cambiò, si incupì e decisi immediatamente di ritornare in quel posto per cercare mia sorella. La speranza fu quella di riuscire a trovarla in vita, sana e salva.
Ero affamato, ma il nervosismo mi aveva completamente bloccato lo stomaco, la bocca era asciutta e il respiro spezzato...un profondo dolore al petto mi dilaniava l'anima.
Presi qualche tozzo di pane e lo misi in sacca, preparai delle brocche d'acqua e le adagiai nella borsa che avevo posizionato sul cavallo, consapevole del fatto che la lunga cavalcata ne avrebbe fatto riversare un bel pò in terra.
Ma non m'importava...il pensiero fisso era rivolto a lei...a Mary, dovevo ritrovarla a tutti i costi.
Lei era la mia famiglia. Il ricordo svegliò tante cose in me tra cui il triste destino di mia madre e di mio padre rimasti uccisi in un terribile agguato di alcuni banditi nel nostro piccolo villaggio. Era cibo per la mia rabbia, questi fatti negativi si aggiungevano al dolore che stavo provando, così forte da non riuscire a far scendere nemmeno una semplice lacrima.
Ero rabbioso e triste allo stesso tempo.
Mi aggrappai alle redini del cavallo e con un balzo salì sopra ma Sean uscì di corsa e mi fermò dicendo:

"- Calma figliolo, non perdere la ragione, cerca di essere lucido e attendi qualche secondo perchè io, caro Squall, non ti lascio andare da solo....verrò con te". Ed accennò un sorriso sul suo volto quasi sempre cupo.

Mi tranquillizzai e aspettai Sean...dopo qualche minuto eravamo già in viaggio. Passammo per la cittadina di Nujel'm, c'era molta gente e Sean salutò da lontano una ragazza in sella ad uno splendido unicorno e puntammo dritti verso il cimitero di Britain.
Era lì che stavo andando con mia sorella, stavamo portando dei fiori freschi ai nostri genitori. A mano a mano il ricordo si faceva sempre più nitido, mentre le foglie di un color verde smeraldo riflettevano i raggi del sole accecando la mia vista.
Due giorni ci vollero per arrivare nella famosa e rinominata Britain e finalmente arrivammo nei paragi del cimitero. Cercai di ricostruire la scena, cercando di capire da quale parte mia sorella sarebbe potuta scappare, ma niente. Così Sean mi disse:

"-Allontanati...spostati da qui"

Eseguì subito e mi allontanai dalla zona e iniziai a vedere degli strani movimenti delle mani di Sean. Pronunciava delle parole ma non riuscivo a capire...ero troppo distante. Dopo alcuni minuti, Sean, riposizionò le braccia sotto la sua veste nera si voltò verso di me e disse:

"-Tua sorella è da quella parte". Indicando una viuzza colma di erbacce alte.

"-Tua sorella è lì...ma caro Squall...mi dispiace...non sento nessun battito vitale."

Immediatamente la mia gola si squarciò e le mie interiora ribollirono di dolore. Corsi verso le erbacce, come fossi un pazzo, e poco dopo un terribile tanfo mi rivoltò l'anima, quegli occhi che non avevano più forza di piangere si riempirono come un fiume nella stagione delle piogge. Mi voltai ed era lì...un cadavere in decomposizione. Mi avvicinai illudendomi che non fosse lei, non poteva essere la mia dolce Mary, ma il destino volle essermi d'intralcio, crudele...così da farmi riconoscere l'anello di mia madre sul dito di quel corpo senza vita.
In un lampo il mondo mi crollò addosso, non sentivo più nessuna emozione, nessuna sensazione. Rimasi attonito di fronte a quel corpo. Sean si avvicinò e disse:

"- Mi dispiace figliolo. Comprendo il dolore che ti affligge".

Mi girai,abbraccia Sean e dissi:

"-Ti prego facciamo qualcosa, non possiamo fare niente? Lei era tutto per me, tutto!!"

Sean colpito dal mio dolore mi guardò fisso negli occhi e mi rispose:

"- Ci sono cose molto più grandi di noi, caro Squall, cose di cui non conosciamo nemmeno l'esistenza...ci sono poteri
enormi...magie arcane che solo chi ne è davvero degno può apprendere..."

Guardavo gli occhi di Sean, così neri, così profondi...e risposi:

"-Sean ma di cosa parlate? Non capisco."

Lui prese un bel respiro e disse:

"-Sono Padre Sean della Congrega dei Necromanti e voglio aiutarti a portare in vita tua sorella. Solo io e altre poche persone possiamo darti gli insegnamenti giusti per poter essere padroni della Magia Nera".

Quella risposta mi rincuorò ma nello stesso tempo mi portò angoscia. Ho sempre pensato che chi "gioca" con la morte non fosse poi tanto giusto di testa. Ma il mio volere era un'altro, la mancanza di mia sorella mi stava lentamente distruggendo, così presi anch'io un bel respiro e risposi:

"- Va bene Padre...sono pronto per qualsiasi insegnamento. Basta solo che tutto l'impegno che ci metterò porti a dei risultati."
Mi diede una pacca sulla spalla e mi disse:

"-Impegno ragazzo...tanto impegno! Adesso mettiamo il corpo in questa tela bianca e riportiamolo a casa."

Stranamente il corpo non emanava più nessun odore sgradevole. Così girammo il corpo nella tela e lo posizionammo sul cavallo.
Il viaggio di ritorno ci stava aspettando.
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