Ella era lì, coperta da una vesta nera col cappuccio che le nascondeva il volto, vagava per le vie strette della città di Britain che la condussero verso il Mercato Centrale, si avvicinò alla bacheca delle notizie e tra i vari annunci di vendita e acquisti notò in primo piano la notizia “Il Baronato di Cove ripudia Idior e si affida nelle mani dell'Oscuro Signore!”
“I tempi sono giunti... Aspettavo con ansia che ciò accadesse, finalmente hanno capito il giogo dei seguaci di Idior che spargono finta carità e finte buone parole per poi pugnalare alle spalle! Devo andare!” pensava fra sé.
La donna che si nascondeva sotto quel cappuccio aveva un che di misterioso, i suoi occhi erano colmi di rabbia e sete di vendetta. Non si sa nulla su di lei, nessuno sapeva della sua esistenza...
Si diresse col suo destriero verso il Cove alla ricerca del Barone, ma non lo trovò. Ella si mise ad aspettare soggiornando nella locanda del vecchio Connor.
Il mattino seguente si recò verso la sede del Baronato ma non trovò nessuno, decise di aspettare vicino al grande pozzo. Al calar della sera vide un uomo possente, con una grande bardica in mano al di sopra di una strana cavalcatura simile ad un grande pollo, egli era vestito di abiti pregiati con fili d'oro e un'armatura della migliore qualità. Egli si accingeva ad entrare nella sede.
Ella si diresse verso di lui con passo svelto “Conan Il Fremen!” disse con tono sicuro.
Lui si voltò subito..
“Siete voi Conan Il Freemen nonché Barone di codesta città, giusto?!” chiese nonostante sapesse già la risposta.
“Si?” rispose.. “E mo chinni esti custa?!” pensò fra sè il Barone nel gergo delle sue antiche origini. “Chi siete e perchè mi cercate, se siete qui per unirvi alla nostra città lasciate una vostra presentazione nel libro dei candidati e ne parlerò con i miei Vice!” disse con tono burbero.
Ella rispose con tono deciso “Non sono qui per far parte della vostra comunità, sono venuta per congratularmi con voi per la decisione presa!”
“Quale decisione?” Chiese confuso.
" Di affidarvi all'Oscuro Signore ovviamente. Avete finalmente aperto gli occhi, avete finalmente capito che i seguaci corrotti di Idior vi stavano solamente usando per i loro subdoli scopi!” rispose lei
Conan si voltò dandogli le spalle e disse: “Non abbiamo bisogno di congratulazioni, era la cosa giusta da fare e bisognava farla al più presto.” continuò“ Ma chi siete voi?” si voltò verso la donna ma ella non c'era più..
Passarono i giorni ed ella si fermò presso i boschi vicino alla cittadina di cove trovando rifugio in una vecchia baracca di legno abbandonata. Continuava a pensare e a ripensare al suo passato fino a quando non si addormentò.
“L'ora è giunta... recati al grande tempio... il tempo di nascondersi è terminato.... Elhoim ti aspetta fra i suoi fratelli...” una voce le parlava durante il sonno, si svegliò di colpo guardandosi attorno per vedere colui che le parlava, ma non c'era nessuno..
Continuava a pensare a quelle parole mentre con tutta fretta e sotto il temporale si recava verso Papua in direzione del Tempio dei sacerdoti oscuri. Arrivò davanti al portone e bussò prepotentemente urlando “Aprite! Aprite!”. Le aprì il custode rispondendo “Siamo in un luogo sacro abbassate il tono, cosa volete e cosa cercate qui?”
“Cerco il Sommo Sacerdote Gabriel ho urgenza di parlargli!” disse lei cercando di riprendere il fiato.
Vide un anziano signore vestito di abiti neri che si fermò davanti al portone e accennando un sorriso
disse “Prego Bellatrix entrate e seguitemi!”
Ella lo seguì, “Come conosce il mio nome?” pensava frà sé, era talmente in sovrappensiero che sbattè il mignolo sullo spigolo di un tavolino e cominciò a bestemmiare in elfico tanto che i cadaveri dei tachini morti hanno iniziato a riprendere vita!
Gabriel fece finta di tossire imbarazzato..
“Emm scusate!” disse lei imbarazzata.
Arrivarono nello studio del sommo sacerdote e si sedettero entrambi.
L'uomo iniziò a parlare “Non potrò mai dimenticare i vostri occhi anche se al tempo eravate solo una piccola bambina di soli 4 anni ed io ero già un uomo cresciuto, Bellatrix. Non è il caso che vi nascondiate sotto quel cappuccio intravedo ugualmente i vostri occhi colmi di rabbia.”
Bellatrix rimase sbalordita e parlò “Siete voi? Siete quell'uomo che mi salvò!” I suoi occhi si accesero di una nuova luce e per una volta erano colmi di felicità.
“Si sono io, ai tempi intraprendevo un diverso camimino essendo sarcerdote Hilianor, ti salvai da quello scempio, ti salvai da morte certa e tu eri solo una bambina, ho ancora un ricordo vivido quando i seguaci di Idior diedero fuoco ad uno dei nostri villaggi, e uccisero i tuoi genitori, sarebbe questa la pace che tanto professano?! Sporchi impostori! Raccontami che fine hai fatto dopo che ti nascosi?”
“Mi ha trovato un' Elfa accompagnata da una bambina anch'essa Elfa, Si chiamava Galadriel e sua figlia Elle erano della razza degli Elfi Oscuri molto abili con le magie, mi tennero con loro per 12 anni ma la mia sete di vendetta si faceva sempre più vivida e loro erano persone di buon cuore e sapevo che non avrebbero visto di buon occhio il male che giaceva in me, quindi decisi di fuggire e vagare per i boschi sino ad oggi..” raccontò Bellatrix.
“Conosco Elle abita a Cove ed è uno dei Vice che aiutano il Barone, se mai volessi incontrarla di nuovo credo ne sarebbe entusiasta di sapere che sei ancora viva. Ma dimmi cosa ti porta qui?” chiese curioso Gabriel.
“Due notti fa sentii delle voci durante il sonno, mi dicevano di venire qui, che i tempi erano giunti e di unirmi a voi. Il Signore Oscuro mi aspetta ed è giunta l'ora della vendetta contro Idior. Desidero diventare una sacerdotessa e servire Elhoim.” disse con determinazione.
“Sarei lieto di averti qui con noi, il tuo cammino spirituale inizia qui Bellatrix, Benvenuta!” rispose compiaciuto.
Entrambi rimasero a parlare degli anni passati e delle loro avventure...