Percorro la navata centrale del tempio di yew con una lanterna in mano visto l'ora ormai tarda, arrivato nella stanza delle riunioni scorgo una luce flebile fuoriuscire dalla porta socchiusa, varcato l'uscio trovo nella stanza ad attendere i fratelli Bane Kelemvoar, Servilius, e Friar Tuck.
Li scruto con attenzione, l'espressione è tesa perchè avendo iniziato il discorso lo sconforto e l'amerezza delle situazione traspare palesemente dai loro volti, in questo momento di silenzio decido di prendere la parola
"Fratelli.... abbiamo cercato di percorrere la via della pace in ogni maniera a nostra disposizione ma purtroppo abbiamo miseramente fallito, gli animi dei cittadini di Cove oramai non sono più dediti alla spiritualità ma solo pieni di corruzione, odio e bramosia di potere. Il Barone è disperso da tempo, le sue notizie non so se arriveranno mai e la cittadinanza persiste nel seguire un gruppo di farneticanti rivoltosi che mirano a piegare tutti al loro blasfemo potere."
Volgo lo Sguardo verso Bane e Servilius
" sapete già che alla mia persona sono stati mossi degli attacchi, non permetterò a nessuno di loro di poter levare le armi o arti magiche contro voi due, per questo vi chiedo di abbandonare la città e rimanere qui con me al sicuro nel monastero di yew, i lucchetti benedetti che cingono il portone del monastero di Cove reggeranno e non permetteranno che venga dissacrato finché non saremo pronti a ristabilire l'ordine."
Mi dirigo verso il vecchio armadio, apro un'anta e tiro fuori uno scrigno impolverato, guardo Friar e non riesco a capire se quel ghigno sia di piacere o rammarico perchè conosce benissimo ciò che è custodito all'interno, mentre Servilius e Bane sono evidentemente incuriositi tantè che si avvicinano avanzando velocemente verso di me. Una volta aperto sistemo con cura sul tavolo una meravigliosa penna di fenice, il calamaio e una serie di lettere scarlatte molto particolari, mi siedo e riprendo dicendo
" a questo punto non vedo altra soluzione, tergiversare e aspettare uno spontaneo ricongiungimento lo reputo follia, non ho il coraggio di pensare che in questa attesa potrebbe ancora scorrere il sangue dei nostri fedeli che vista la nostra indecisione potrebbero essere facilmente preda di astuti tranelli, il nostro scopo è quello di poterli proteggere soprattutto quando l'insidia più grande arriva ad insaputa da coloro che fino un attimo prima erano ritenuti amici".
Intingo la penna nel calamaio ed inizio a scrivere il titolo sulla bolla
Ad Cultum Et Ad Infideliu Supplicium Excommunicationis
Noi Chierici riuniti,
Visti gli atti di sangue avvenuti in quest'ultimo periodo, dopo aver cercato di sedare gli animi della popolazione di Cove con diversi richiami finiti nel limbo;
Visti i comportamenti persistenti di violenza contro i propri fratelli religiosi motivati solo da egocentrismo e bramosia di potere solo per appagare il proprio spirito;
Visti i ripetuti attacchi contro le istituzioni religiose;
Annuntient in Nomen Domini
che la città di Cove è ufficialmente bandita dal culto di idior;
vietiamo ogni forma di collaborazione e di aiuto;
obblighiamo che i rivoltosi infedeli vengano soffocati nel loro stesso sangue per difendere e proteggere la prosperità della nostra religione.
in fede
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Mikael Mègas+OSdM+
Decidiamo di stilare più copie ed incarico i miei fratelli di affiggere la pergamena in tutte le bacheche affinche la notizia riecheggi per tutte le lande di sosaria.