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Epistole 05/09/2015 19:39 #1

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Segue la lettera a Padre Mikael da Padre Alucard in cui si fa rapporto del suo trasferimento a Skara Brae e degli avvenimenti che hanno avuto luogo durante il viaggio.

2 Settembre 620 G.D.

Mio caro Padre,

Vi scrivo per tranquillizzarVi sul mio arrivo alla pacifica città di Skara Brae e per riassumere in breve quanto ho potuto constatare in questo breve, seppure intenso, periodo.

In prima fila ad attendermi tra le mura cittadine ho subito ritrovato il nostro amato fratello Friar Tuck, Abate dell'Ordine dei Monaci che, come già avevo avuto modo di notare in passato, gode di una grande considerazione, a partire dai cittadini più umili fino alle più alte cariche Skarensi. Sono certo che la cosa non Vi genererà stupore alcuno, conoscendo il buon vecchio monaco, eppure mi pareva importante riconfermarVi questa situazione.

Dopo un brevissimo colloquio con il Reggente, Sire Frecciatore, in cui ho avuto modo di ringraziare della calorosa e pronta risposta alla mia richiesta, fratello Friar Tuck mi ha subito condotto all'antico Santuario di Idior per recitare insieme le Odi pomeridiane. Questo spostamento immediato mi ha dato altresì la possibilità di vedere un'ultimo scorcio della vita giornaliera della cittadina.

Non so descriverVi infatti la grande gioia provata nel vedere quanto Skara Brae sia legata al culto del Buon Idior e quanti bravi fedeli ivi ho avuto l'onore di conoscere. Credo davvero che questa grande città, che in passato ha avuto il coraggio e la forza di resistere sola contro tutte le armate di Britannia del falso imperatore, abbia ancora molto da dire nel panorama politico che si è venuto a formare.

Tuttavia, prima di lasciarVi, debbo riferire un episodio avvenuto durante il viaggio, e definirlo strano sarebbe un eufemismo. Mentre io e le valorose guardie che mi avete assegnato stavamo attraversando le campagne della capitale, ho pensato di fare una piccola tappa per portare la benedizione di Idior al signore della città. Abbiamo quindi deviato leggermente il nostro cammino dirigendoci verso la cittadella fortificata che ospita la corte di Lord British. Considerata l'elevata presenza di guardie, ho concesso alla scorta di recarsi alla locanda per un pasto veloce ed un poco di riposo, mentre io avrei chiesto udienza al signore.
Sbrigai velocemente queste piccole formalità ed ebbi anche il tempo per fare una veloce sosta alla cappella di Idior interna alla cittadella per recitare un salmo e accendere un cero votivo.
Ma è quanto segue che necessita la nostra piena attenzione.
Avevo quasi raggiunto il ponte fortificato che conduce alle strade della capitale quando sentii una sinistra voce mormorare strane parole nei pressi della banca interna alla fortificazione. Non so cosa mi prese, sono certo che disapproverete la mia avventatezza eppure credo che sia stata proprio la Vostra influenza e quella dei nostri fratelli a infondermi tale coraggio, ma decisi di avvicinarmi in modo furtivo per meglio sentire prima di decidere se proseguire col mio cammino o meno. Lode a Idior che sempre veglia sui nostri passi proteggendo la Sua Chiesa e noi, Suoi umili servitori! Il nostro Buon Dio mi aveva condotto lì per un ben preciso motivo!
Dopo poco potei constatare che le voci erano due: una di un uomo, una strana inflessione e probabilmente disturbata da un elmo o una maschera, l'altra invece era più gracchiante ma non saprei definire da chi (o cosa) fuoriuscisse.
In sintesi i due ignoti parlavano di una misteriosa "oscura alleanza" che pare sia stata stipulata tra i governanti di alcuni regni ed i rappresentanti della Congrega di Elhoim. Questi uomini di potere, le cui menti sembra siano state logorate forse proprio dalla loro posizione privilegiata, non solo hanno commesso la pazzia di condannare le anime loro e dei propri sudditi accogliendo pubblicamente il culto del Dio della Morte e del Sangue tra le loro mura, ma -stando a quello che dicevano i due individui- pare che siano stati anche convinti a osannare l'Oscuro come divinità di ciò che è buono (che Idior mi perdoni per quello che sto scrivendo).
La voce gracchiante ha inoltre riferito che il Regno di Trinsic, pallida imitazione del potente vessillo di virtù che fu nei giorni lontani, si sarebbe ritirato da questa alleanza mentre il suo nefando re avrebbe convocato a corte tutti coloro che fanno parte della Congrega o intendono intraprendere tale oscura via. So che non è bello da pensare, ma se Idior benedicesse la città d'arenaria con un'onda gigante proprio durante questa riunione, risolverebbe in un sol colpo tanti problemi che affliggono da tempo immemore le povere anime degli abitanti di Sosaria. Questa sera pregherò chiedendo perdono per questi miei sconci pensieri, eppure tante, troppe, vite sono state falciate in questi tempi a causa dell'odio camuffato da fervore religioso e aizzato dalla mano insanguinata della Congrega. Se solo Lady Lilith o Dama Arwen potessero vedere cosa è diventata, sono sicuro che molte teste troverebbero una triste separazione dal proprio collo. Ma questi sono solo ricordi di un lontano passato, dal quale la fede in Idior mi ha salvato, congiuntamente a Voi ed ai nostri fratelli.
Prestate molta attenzione padre, e Vi chiedo di informare fin d'ora i nostri fratelli, poiché pare che vi sia una grossa taglia sulle nostre teste.

Capirete sicuramente la mia scelta di rimanere sul vago nelle informazioni qui riportate, visto è all'ordine del giorno che le missive siano intercettate. Sarà mia premura informare stasera stessa fratello Friar Tuck e Sire Frecciatore di quanto avvenuto, dopodiché verrò a farVi visita.

Vi mando questa missiva e la accompagno con tutte le mie preghiere e la mia benedizione.

In fede,


Alucard
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Epistole 06/09/2015 09:13 #2

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6 settembre 620 G.D.


Caro Padre Mikael,

La gioia fu grande quando vidi fratello Alucard varcare la soglia dei cancelli di Skara Brae incolume e venirmi incontro con il volto segnato per il lungo viaggio ma sorridente per il raggiungimento della sua meta.
Mi sono sentito in dovere scriverti per ringraziarti nell'avergli concesso la scorta di valide guardie del Tempio di Idior.

Detto ciò sono a conoscenza di una sua missiva a te inviata che descrive quel che ha scoperto, per questo motivo ho indagato presso mie fidate conoscenze e ho avuto conferma oltre a dettagliate descrizioni raccapriccianti di ciò che avviene tra le mura e nei sotterranei dei palazzi della ormai misera Trinsic.
Anche se riterrai inutile e scontato descriverti ciò che e’ venuto a mia conoscenza ti chiedo di rammentarlo in continuazione ai tuoi seguaci.

Elhoim, il signore oscuro venerato da una setta di necromanti svolgono rituali manipolando le anime tra le loro genti e tra quelle dei loro nemici.
In queste loro cerimonie utilizzano cadaveri o parti amputate di corpi putrefatti per rianimare e rubare il loro spirito e farne schiavi ma non solo, corrompono e plagiano anime innocenti mandandole a combattere per le loro oscure ragioni mirate al raggiungimento del potere assoluto su tutto e tutti.
Questo spiega il passaggio, tra le vie pacifiche di Skara Brae, di gruppi di quella “oscura alleanza” certamente alla ricerca di nostri monaci e novizi richiesti da chi professa la necromanzia.

E’ evidente che il tuo pugno forte ha sortito il suo effetto, anche se in contrasto con la mia indole pacifica, per questo devo ricredermi in quanto capisco che il martirio di anime sante, da sole, non potrebbero contrastare il malvagio che avanza ma devono essere affiancate da chi, con armi in pugno, protegge il debole e il semplice.

Sono felice e ringrazio Idior che nella vostra città di Dregoth e’ tornata, un po, di serenità.

E’ molto tempo che non sento gli altri fratelli, spero e prego sempre di incontrarli.
Un caloroso saluto al giovane fratello Duncan e il saggio fratello Servilius da Cove.
Il vecchio Pacimero come sta? Salutalo calorosamente per me.

Che Idior vi illumini tutti e vi guidi sempre sulla retta via.

Approfitto di questa mia missiva per annunciarti della nuova nomina concessa a fratello Alucard, è ora Priore dell'Ordine Sacro dei Monaci del priorato di Skara Brae.

Sempre tuo fedele
Padre Friar
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Ultima Modifica: da FriarTuck.

Epistole 25/09/2015 22:51 #3

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25 Settembre 620 G.D.

Caro fratello Alucard

E' da oramai una settimana che mi trovo lontano dalla nostra amata città Skara Brae, prima della mia partenza ancora non avevo notizie di risposta alle nostre missive, ti chiedo se ti e' giunta novità alcuna.
Presto sarò di ritorno e constaterò io stesso, ma nel frattempo dai novella a questo nostro devoto figliolo che ho mandato al tuo cospetto e mi verrà incontro a riferir notizia.

Padre Friar
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Epistole 29/09/2015 21:37 #4

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29 Settembre 620 G.D.



*Yew*

Ed eccomi di ritorno dopo una lunga assenza, Dregoth mi ha tenuto lontano a causa di un incessante e duraturo assedio delle mura da parte degli infedeli che per fortuna sembra essersi momentaneamente placato, mi dirigo nella stanza dello scrittoio e strada facendo incontro Lucine nella sala da pranzo grande che stava riassettando il tutto, mi guarda alquanto stizzita e mi dice : 'Padre Mikael, sono giorni da sola qui con Lola che prepariamo pranzi e cene e nessuno di Voi si fa vivo da molto tempo, ed oltre a questo una quantità ingente di missive giace sulla vostra scrivania in attesa di risposta'. Trovo una maniera gentile per chiedere perdono della mia assenza e scaltramente mi eclisso nello scrittoio per visionare tutta la corrispondenza che è rimasta in giacenza, scruto attentamente tutte le missive tra le quali ci sono richieste di benedizione armi, battesimi, redenzioni ma trovo anche una missiva proveniente dalla natia Skara-brae, la apro con impazienza e inizio la lettura.
E' il buon Alucard che velatamente mi invia un rapporto sull'andamento della situazione e come è andato il viaggio per la ridente cittadina, appresso vedo anche un'altra missiva proveniente dalla città ma con un mittente diverso, anche il saggio Friar Tuck aveva dato seguito con una relazione sull'andamento della situazione.
Stendo le due carte vicine e inizio a leggere con attenzione prima quella di Alucard, subito dopo la confronto con quella di Friar e purtroppo noto che spiacevoli e terribili notizie in entrambe le missive rispecchiano ciò che purtroppo avrei voluto evitare si palesasse in questo periodo. Mi alzo di gran fretta e corro a sellare il cavallo, decido di raggiungere personalmente i Fratelli Monaci in città per poterci aggiornare su questi ultimi avvenimenti. Il viaggio non sarà molto lungo e la notte celerà la mia presenza per potermi sbrigare il prima possibile.

*Skara- brae*
Il viaggio grazie alla protezione di Idior non ha ricevuto intralcio alcuno, l’alba è vicina e la natia città ancora è deserta, il porto è popolato dalle prime imbarcazioni che escono per mare in cerca di una abbondante pesca, ma per il resto tutto tace e ancora il sonno dei cittadini avvolge tutte le mura, prima di incontrare i fratelli mi concedo pochi minuti di riposo perché Friar e Alucard sicuramente subito dopo le prime luci saranno nel monastero a recitare le lodi mattutine, per cui mi farò trovare pronto ad unirmi a loro.

*Monastero di Skara-brae*
In realtà sono perplesso, la luce invade le vetrate del monastero e nell’attesa che arrivassero ho recitato in solitaria alcune preghiere di benedizione per la città intera, ma dei fratelli nessuna traccia. Sono costretto a dirigermi presso la banca principale dove un piccolo nucleo di nuovi abitanti stava chiacchierando animatamente, dividevano un bottino portato a casa dopo una battuta di caccia, attendo un attimo e prendendo la parola, dopo le presentazioni chiedo informazioni sul dove potessi trovare i monaci assenti dalle mura. Dopo una conversazione che non ha esaudito le mie richieste perché i cittadini erano solo a conoscenza di uno spostamento temporaneo dei monaci decido di lasciare appeso sulla porta del monastero un messaggio indirizzato a loro.

Fratelli carissimi,
ho avuto modo di intrattenermi per un breve lasso di tempo qui nella amata e benedetta città, alcuni dei suoi nuovi cittadini mi hanno avvisato che avete intrapreso un viaggio e nulla più, pregherò per un vostro ritorno in salute all’interno delle mura affinché possiate leggere queste mie poche righe, le vostre precedenti missive sono pervenute con successo e in verità vi dico che urge la vostra presenza alla basilica di Yew dove avremo da discutere su alcuni punti di estremo
interesse.
Che Idior illumini e vegli sul vostro cammino.


In fede
Mikael Mègas

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ICQ 568867918 Mikael

Si prego, puoi baciarmi l'anello.....

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Epistole 02/10/2015 22:09 #5

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So che questa deviazione ritarda il mio rientro a Skara Brae ma e' da tempo che non rivedo il mio caro e fedele Cadfael che un tempo fu monaco.

Giungo di fronte alla vecchia casa che fu di Leyla Gran Sacerdotessa dell'ordine di Nephil e mi accingo a battere con il mio bastone sull'uscio ma mi fermo a mezz'aria con il pensiero che corre, mi soffermo a pensare come sia strano, ogni volta che sono pervaso da dubbi e inquitudine penso e cerco fratello Cadfael.

Tre colpi, quattro colpi e attendo, chissa perche non ho dubitato, troppo tempo e' passato, cosa mi fa credere che il caro Cadfael sia ancora qui nella vecchia casa, all'ombra di queste oscure e inquietanti mura di Trinsic, che fu un tempo di Leyla.
Improvvisamente l'uscio si apre ed eccolo di fronte a me, Cadfael, con un viso cupo e diffidente ma improvvisamente luminoso e sorridente.

-Padre ti aspettavo, sapevo che saresti passato.-
-Come potevi sapere-
-perche il culto di idior e' in pericolo e il destino vuole che quando cio accade ci incontriamo, ma entra non restare sulla soglia-
-l'istinto e il caso mi ha condotto a te, il desiderio di ritrovare un vecchio fratello, ma dimmi cosa ti preoccupa-
-la corruzione e la sete di potere sta minando le fondamenta del nostro culto, quello che ti sto per dire e' la voce di devoti e pacifici fedeli, stanchi e spaventati da queste continue guerre-

Il mattino seguente saluto il vecchio Cadfael con la promessa di tornare presto....
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Epistole 06/10/2015 00:39 #6

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Mi rimetto in viaggio.
Indotto dalla fretta corro un grande rischio, attraverso le cupe vie della città scomunicata e mi imbarco sull'unico natante che salpa con il buio dal porto di Trinsic.
Il Barcoso governato da una ciurma di contrabbandieri salpa verso sud lungo la costa.

Un passeggero qualunque avrebbe vissuto il viaggio con angoscia. Diversamente per me è occasione per instaurare, con il patron della nave, un omino di bassa statura di nome Curt, un rapporto di reciproco rispetto che mi permette di stare a poppa indisturbato.
Alle prime luci dell'alba scorgo le prime case di pescatori della citta di skara.
Compensato saluto il patron della nave, sbarco e mi dirigo verso il monastero di Skara.
Da lontano intravvedo affisso sul portone del monastero un pezzo di carta ma la cosa strana e' che era fissato da uno stiletto....

Stacco lo stiletto, prendo il foglio ed entro a gran passo nel tempio del monastero, urlo ... "EZRA ... CERCAMI FRATELLO ALUCARD"
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Epistole 07/10/2015 09:23 #7

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- Padre.... fratello Alucard è in viaggio, è partito per Jhelom al convento dei frati minori a far visita a Fragenisio, ci e' giunta voce che sia molto malato -
- Ezra, vai da Verbvolant e digli che domani lo aspetto nel mio studio ho una missiva importante da affidargli -

A capo chino mi allontano dal monastero i pensieri sono turbini nella mia mente, mi incammino verso il ponte ed esco dalla città.
Mi incammino su un manto erboso che si estende fino alla costa nel luogo dove un tempo sorgeva Armonia.
E' tardi, è buio e il buon senso dice che dovrei rientrare ma i pensieri sono tali che resterei sveglio tra le quettro mura della mia cella privata, meglio stare qui sotto la volta stellata e pensare al caro Mikael un tempo di animo puro
- cosa gli e' accaduto -
mi ritrovo a parlar solo, ad alta voce.
il male lo ha sopraffatto lo ha corrotto e gli ha fatto perdere la ragione, questa smania di potere lo ha portato a perdere la purezza d'animo e si è circondato di seguaci corrompendoli offrendo loro potere e ricchezza pur di ottenere i suoi scopi, ma la cosa piu grave è che si macchia di delitti a sua detta giustificati dal volere di Idior.

Devo avvisare al piu presto fratello Alucard una nuova e più importante missione e' di fronte a noi, i Monaci di Skara saranno i guardiani del culto di Idior.
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Epistole 07/10/2015 10:58 #8

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Ottobre 620 G.D., dal diario di Padre Alucard
Foresta di Destard


Con solerzia mi è stato comunicato della improvvisa malattia del buon Fragenisio, un frate minore residente sulla lontana isola di Jhelom che più volte ha prestato consiglio a noi tutti attraverso le sue lettere così cariche dello spirito del nostro buon dio.

Non potendo abbandonare da solo ed al suo destino un così caro amico decisi di intraprendere un lungo viaggio per fargli visita ma pareva che ogni condizione fosse avversa alla mia partenza dalla città di Skara Brae. A causa del mare che minacciava tempesta, ogni marinaio che provai ad assoldare mi disse che non sarei potuto partire prima di qualche giorno, giorni che il povero Fragenisio avrebbe potuto non avere.
Ogni nave che fosse partita da Stirling, Britain o Cove avrebbe sì viaggiato in acque più placide ma sarebbe stata sicuramente intercettata e perquisita dai pirati di Buccaneer's Den, o ancora peggio dai seguaci dell'Oscuro Signore nel tratto di mare tra Serpent's Hold e Trinsic.
L'unica soluzione per raggiungere la piccola isola era di prendere una barca dalle zone di pesca a sud della grande foresta meridionale, oltre il massiccio di Destard, la tana dei draghi.

Assoldai un paio di mercenari per accompagnarmi in questo viaggio sì periglioso per un solo monaco, seppure vestito con possenti armi forgiate dagli uomini e infuso del potere della sua fede. Jiko, una elfa dei boschi a suo dire abile nell'utilizzo di arco e frecce, e Kandros, un fremen del lontano deserto abile spadaccino, mi precedevano ed avevano giurato per Idior di scortarmi fino alla mia meta.
Alle prime luci dell'alba eravamo ormai ai cancelli di Skara Brae, pronti a dirigerci a Sud quando un uomo in arme si avvicinò e si affiancò al piccolo gruppo di avventurieri. Mi bastarono pochi istanti in presenza del suo forte odore e potei riconoscerlo ancor prima che sollevasse la spessa visiera corazzata del suo bacinetto. Il mio fratellastro, l'orco Joker, mi avrebbe accompagnato e già il cuore mi si tranquillizzò.

Erano anni che non mi dirigevo alla sperduta isola e mi chiedevo come potesse essere ora. Si narra che in antichità le tre isole che compongono il piccolo arcipelago fossero dapprima un covo di galeotti per poi divenire sotto la saggia guida di grandi uomini, uno dei grandi oppositori al regime di oppressione dei Templari che si instaurò dopo la caduta del Grande Impero dei British.
Alla vista di un qualsiasi visitatore pare impossibile che questo ammasso di cadenti costruzioni in legno unite da strade sterrate potessero ospitare un così possente avversario per la grande Britannia ed i suoi vassalli.

Il sole stava tramontando aldilà di una sottile lingua di terra paludosa situato ad ovest del grande massiccio di Destard. Il mare mosso pareva dare una voce alle terribili ombre che si dice dimorino all'interno dell'immenso labirinto di caverne che si dirama sotto alla montagna.

Fu proprio in corrispondenza dell'ingresso principale della grotta che un uomo ci corse incontro, sudato e tremante, portando in mano un grosso cesto di vimini vuoto. Notai subito le mani dell'orco stringersi sull'elsa dello spadone ma lo richiamai immediatamente, raccomandandomi solo di tenersi pronto a tutto.

Mi preparai quindi a parlare con l'uomo e pregai che non si trattasse di un'imboscata di briganti, o peggio. Che Idior possa proteggerci in questo nostro lungo vagare.
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