ARGOMENTO:

(Ringrazio Ascot che oltre 10 anni fa creò questo tomo con me, per i nuovi player: questo tomo racconta la storia dei primi due Vampiri che il mondo abbia mai visto)

Sogno la Prima volta
Il ricordo più lungo.
Parlo della Prima Volta,
Del più antico Padre.
Canto della prima volta
E dell'alba dell'Oscurità.
A Stirling, dove la Luce di Idior
Illuminava il cielo notturno
E le lacrime dei nostri genitori
Bagnavano il suolo.

1° CAPITOLO La Genesi


In principio due fratelli crearono il cielo e la terra.
Idior ed Elhoim …
La Terra era una massa informe e deserta.
Elhoim con le sue tenebre ricopriva l’abisso
Mentre lo spirito di Idior aleggiava sulle acque.

Due fratelli
Un binomio di luci e ombre
Un mondo che un domani i mortali chiameranno Sosaria


Amore e odio.

Idior creò gli uomini e gli elfi
Li fece a sua immagine e somiglianza
E li pose a dominio su tutto ciò che aveva creato.


Elhoim risentito dal bisogno del fratello di non essere più solo
A dispetto e a simbolo del suo potere
Creò gli Orchi

E li mise in perenne combutta contro i figli di Idior

Ad ognuno di essi diedero leggi e regole.
Ed ogni mortale nasceva e moriva circondato dalle attenzioni del suo Dio.

2° CAPITOLO
La nascita dei Vampiri.

Ciascuno di noi, nel nostro modo,
Si preparava a vivere
E trarre sostentamento dalla terra.

E io, Caino il primogenito, io,
Con oggetti aguzzi
Piantavo i semi oscuri
Li bagnavo nella terra
Li accudivo, li osservavo crescere.

Zolthan, il secondogenito
Accudiva gli animali
Aiutava le loro sanguinose nascite
Li nutriva, li osservava crescere.

E Nephil, la nosta amata e unica sorella Nephil
amavamo, nostra sorella
Era la più intelligente
La più dolce
la più sensibile
Era la miglior parte
Di tutta la nostra gioia.

Poi un giorno
Nostro Padre Agram ci disse,
Caino, Zolthan, Nephil
Dovete offrire un sacrificio all'Altissimo Idior
Un dono della miglior parte
Di tutto ciò che amate.

Ed io, Caino il primogenito, io
Raccolsi i teneri germogli, le piante migliori.
Colsi i frutti più belli
Presi il meglio che la terra poteva offrire.

E Zolthan, il secondogenito
Uccise il più giovane,
Il più forte,
Il più dolce dei suoi animali.

E Nephil, la nostra amata sorella,
Portò i suoi fiori piu belli,
Coltivati con tutto il suo amore in attesa di quel giorno,
Parean brillare come stelle nella notte

Sull'altare degli dei
Disponemmo il sacrificio
E sotto di esso il fuoco
E guardammo il fumo portarlo
Lassù fino all'Altissimo.

Il sacrificio di Nephil,
Fu per l’altissimo una dolce offerta
E Nephil fu benedetta.
Ed io, Caino il primogenito e Zolthan secondogenito,
Fummo colpiti di lassù da
Una parola dura e una maledizione,
Perché la nostra offerta non era degna.

Guardammo il volto di Nephil,
Ancora fumante, la carne,
Il sangue,
Piansi insieme al mio caro fratello, coprimmo i nostri occhi,
Pregammo giorno e notte

E quando
Il Padre Agram disse
che il tempo per
il Sacrificio
Era di nuovo giunto.

E Nephil
Condusse il suo più giovane,
Dolce, più amato fiore
Al fuoco sacrificale.

Noi non portammo i nostri
Più giovani, più dolci, doni
perché sapevo che l'Altissimo
non li avrebbe voluti.

E nostra Sorella,
L'amata Nephil disse
"Caino,Zolthan non avete portato un sacrificio,
Un dono della miglior parte della vostra gioia,
Da ardere sull'altare dell'Altissimo"

Piangemmo lacrime d'amore mentre,
Con oggetti aguzzi,
Sacrificammo ciò che era
La miglior parte della
Nostra gioia,
Nostra sorella.

E il sangue di Nephil
Coprì l'Altare
E odorava di buono
Mentre bruciava.

Sali fin su in cielo
Fra le braccia dell’altissimo
E di lui divenne parte

Ma nostro Padre disse
"Siate maledetti, Caino e Zolthan,
Che avete ucciso vostra sorella,
Sarete cacciati dalla nostra terra"

E ci esiliarono a vagare nell'oscurità,
Per la terra di Nod.

Fuggimmo nelle Tenebre
Non vedemmo sorgente luce alcuna
Ed avemmo paura.
E fummo soli.

L'ARRIVO DI ELHOIM

Eravamo soli nelle Tenebre
E diventammo affamati,
Eravamo soli nelle Tenebre
E diventammo infreddoliti,
Eravamo soli nelle Tenebre
E piangemmo.

Ed ecco giungere a noi
Una dolce voce,
Come miele.
Parole di conforto.
Parole di rabbia.

Un uomo, freddo ed oscuro,
Con occhi che penetravano le Tenebre
Venne a noi.

"Conosco la vostra storia, Caino e Zolthan ",
Disse sorridendo.
"Avete fame. Venite ! Ho cibo.
Avete freddo. Venite ! Ho abiti.
Siete tristi. Venite ! Ho conforto."
"Chi conforterebbe dei Maledetti come noi?
Chi ci vestirebbe ?
Chi ci nutrirebbe ?"

"Sono colui, che disobbedì all'Altissimo Idior
E ottenne la Libertà nelle Tenebre.
Sono Elhoim.
Un tempo avevamo freddo , e non c'era calore per noi.
Un tempo avevamo fame, e non c'era cibo per noi.
Un tempo eravamo tristi, e non c'era conforto per noi"

Ci accolse, ci nutrì, ci vestì.
Tra i suoi consigli, trovammo conforto.
Piangemmo finchè sangue
Non scese dai nostri occhi
E lui lo tolse come un padre
Quel padre che aveva rinnegato la nostra stessa esistenza .

LA MAGIA DI ELHOIM

E noi vivemmo per un pò
Nella Casa di Elhoim e gli chiedemmo
"Come hai construito questo posto,
Come hai tessuto abiti,
Come hai coltivato del cibo dalle Tenebre ?"

E Elhoim sorrise e disse,
"Diversamente da voi, io sono Sveglio,
Vedo i Cammini che si snodano,
Intorno a voi. Faccio ciò
Che mi serve con il Potere."

"Risvegliaci allora, Elhoim " Dicemmo.
"Abbiamo bisogno di questo Potere,
Così da tessere i nostri vestiti,
Coltivare il nostro cibo,
Costruire la nostra Casa."

Preoccupazione solcava la fronte di Elhoim.
"Non so cosa vi farà il Risveglio,
Perché voi siete davvero Maledetti dal vostro Padre.
Potreste morire.
Essere cambiati per sempre."
Ed noi dicemmo. "Tuttavia, una vita senza il Potere
Non sarebbe degna d'esser vissuta.
Moriremmo senza i tuoi doni.
Non vivremmo alla tua mercè."

Elhoim ci amava come un padre, lo sapevamo.
Elhoim avrebbe fatto ciò che gli chiedevamo,
Malgrado non lo desiderasse.

E così Elhoim, freddo e oscuro come il
Mondo che abitavamo.
Ci Risvegliò.
Si tagliò con un coltello
E versò il suo sangue per noi in una ciotola.
Bevete. Era dolce.

E poi cademmo nell'Abisso.
Cademmo per sempre, cadendo
Nella Tenebra più profonda.

LE MEMORIE DI CAINO

Quella notte dalle tenebre
Giunse una luce brillante fuoco nell’oscurità
E Nephil si rivelò a me,Caino.
Non la temevo, gli chiesi cosa ci faceva.


Nephil, Adesso dea celeste,
che brandisce la sacra Fiamma,
mi disse:
"Figlio dell’uomo, grande è stato il vostro crimine,
e ciononostante, per mia intercessione, grande è anche la pietà di Idior.
pentirai del male che hai fatto,
E lascerai che la sua pietà ti purifichi ?"

E risposi a Nephil,
"Non per grazia dell'Altissimo, ma per la mia
Io vivrò, con orgoglio."

Nephil mi maledisse, dicendo
"Allora, fintanfo che camminerai su questa terra, tu e la tua progenie avrete
Timore della mia fiamma vivente che morderà
A fondo ed assaporerà le vostre carni.
Finché camminerete su questa terra
Tu e la tua progenie vivrete nelle Tenebre.
Berrete solo sangue.
Mangerete solo ceneri.
Sarete sempre come quando morite,
Ma non morendo mai, vivendo in eterno,
Camminerete per sempre nelle Tenebre,
Tutto ciò che toccherete sbriciolerà nel nulla,
Fino alla fine dei giorni."
Ho gridato la mia angoscia
A questa terribile vendetta e
Ho dilaniato la mia carne.

Ho pianto sangue.
Ho raccolto le lacrime in una tazza
E le ho bevute.

E con ciò l'Oscurità
Fu sollevata come un velo

LE MEMORIE DI ZOLTHAN

Al mattino, Nephil venne da me,
Zolthan secondo genito
Su ali lucenti, luce sull'Orizzonte
Conduttore del Sole,
Guardiana dell'Est.

Nephil parlò, dicendo
"Zolthan, Figlio dell’uomo,
Tua sorella Nephil ti perdona il tuo peccato.
Ti pentirai, e accetterai la pietà dell' Onnipotente ?

Ed io dissi a Nephil
"Ti chiedo umilmente perdono oh amata sorella
Ma non dal perdono di Idior ne da quello di mio padre , ma dal mio,
Sarò perdonato. Non cerco il perdono di quel padre e quel dio
Che un tempo mi han scacciato dal loro mondo.
Dove erano quando io e il mio amato fratello Caino soffrivamo?
Dove erano quando eravamo affamati?"
"Non per la pietà di Idior, ma per la mia, vivrò.
Sono ciò che sono, feci ciò che feci,
E questo non cambierà mai."

Nephil mi maledisse, dicendo
"Allora, finché
camminerai su questa terra,
Tu e la tua progenie avrete timore dell'alba,
E i raggi del sole cercheranno di bruciarvi come fuoco
Sempre, ovunque vi nascondiate.
Nasconditi adesso, perché il Sole sorge per scagliare la sua ira su di te.
Che adesso rinneghi la luce che ti offro
Finché camminerete su questa terra
Tu e la tua progenie vivrete nelle Tenebre.
Berrete solo sangue.
Mangerete solo ceneri.
Sarete sempre come quando morite,
Ma non morendo mai, vivendo in eterno,
Camminerete per sempre nelle Tenebre,
Tutto ciò che toccherete sbriciolerà nel nulla,
Ma a differenza del tuo stolto fratello Caino la pietà di Idior per te, grazie al tuo pentimento
è più grande
Di quanto tu immagini
Perché anche adesso s'apre un sentiero,
Una via di Pietà
E tu la chiamerai Golconda.
E ne parlerai alla tua progenie,
Perche attraverso quella via loro potranno
Ancora tornare a vievere nella luce."

E con ciò l'Oscurità
Fu sollevata come un velo

3° CAPITOLO
Due Fratelli, Un Unico destino, due strade diverse.


Guardandomi attorno, seppi
Che eravamo stati Risvegliati.

Quando le nostre forze dapprima
Sorsero in noi scoprimmo
Come muoverci velocemente quanto il fulmine
Come utilizzare la forza della terra
Come rendere duro il nostro corpo quanto la pietra
Questo per noi era naturale come trarre un respiro.

Poi Elhoim ci mostrò
Come si nascondeva dai cacciatori
Come imponeva obbedienza
E come richiedeva rispetto.

Poi, Risvegliandoci ulteriormente, scoprimmo
Come mutare forma
Come dominare gli animali
Come far vedere ai miei occhi oltre la vista
Poi Elhoim ordinò di fermarci , dicendo che
Avevamo oltrepassato i nostri limiti
Che eravamo andati troppo oltre
Che minacciavo la nostra stessa essenza.

IL TRADIMENTO E L’ABBANZONO DI ZOLTHAN

Usò i suoi poteri e ci ordinò di fermarci.
A causa del suo potere gli demmo retta,
Ma nel profondo fu piantato in me Zolthan
Il seme della ribellione
E quando si voltò,
Aprii me stesso un'altra volta alla Notte,
E vidi le infinite possibilità nelle stelle
E seppi che una via di potere,
Una via di conoscenza,
Una via di pace,
Era tutto per me,
E così Risvegliai questa Via Finale,
Da cui tutti gli altri sentieri sarebbero sorti.

Con questo nuovo potere, ruppi i ceppi
Che Il Signore delle Notte mi aveva messo
Lasciai l’oscuro Elohim quella sera,
Ammantandomi di oscurità,
Fuggii dalle terre che fin a quell’ora mi tenevano prigioniero
E giunsi alla fine in un luogo
Dove ne lui ne i demoni potevano trovarmi
Il mondo dal quale ero stato scacciato
Li dove tutto aveva avuto inizio
Sosaria……

L’ABBRACCIO DEL SIGNORE OSCURO

Ed io,Caino,disdegnato dal mio stesso sangue
Disprezzai il rifiuto di mio fratello
La rinuncia all’oscuro potere che il nostro signore ci donò
La Fuga da qualcosa di piu grande.

Mi ritrovai dunque solo,un fratello traditore
Ed oltre a me la tenebra,
ormai figlio unico di quel potere che scorreva nel mio sangue
Piansi,
la debolezza mi pervase
Mi sentii indifeso.
Mi sentii debole.
A cosa serviva quel potere dunque?
Potevo fare ciò che volevo,
ma ero abbandonato a me stesso.

Nel nulla il mio singhiozzio risuonò
Alle mie spalle mi trovai il mio Signore.
Mi appoggiò una mano sulla spalla.
Mi accarezzò i capelli.
Mi voltai con le lacrime che ancora solcavano il mio viso.
Mi disse:
“Caino,perché piangi,dovresti gioire,
il potere delle tenebre è al tuo servizio,
tuo fratello ha voluto abbandonarti,non era pronto,
ha avuto paura.
Tu hai paura Caino?”
Non seppi rispondere…

Le forti mani di Elhoim mi portarono a lui
Mi abbracciò come ancora nessuno aveva fatto
Per la prima volta mi sentii apprezzato
Un semplice abbraccio che mi diede coraggio

“Sei pronto ora,ti aspetta l’eternità davanti
Seguirai tuo fratello,
primeggerai tra gli eroi
umilierai i luminari
piegherai i nemici,
vai ora,Sosaria ti aspetta”

Strinsi i denti e voltai le spalle ad Elhoim,
mi incamminai,la mia nuova dimora mi aspettava…

L RITORNO DEI DUE FRATELLI NEL MONDO DEI MORTALI

E così ritornarono nel mondo dei mortali,
Nel mondo che suo fratello
E i suoi figli avevano creato.

Ritornarono e furono i benvenuti,
Dunque nessuno potè ferirli
Per il Marchio che gli fu imposto.
La gente vide il loro potere,
E li adorarono.
Crebbe il loro potere,
E il loro potere era forte,
I loro metodi per farsi
Rispettare e obbedire
Erano grandi.

E i Figli di Idior
Li nominarono Signori
Delle loro grandi città,
Le prime città.