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Sevith l'Elfo Silvano - La Storia 21/04/2014 21:54 #1

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Nelle boschive terre di Yew, anni or sono, il giovanissimo Sevith trovò un arco con una freccia ai piedi di un albero secolare.
Pur appartenendo ad una famiglia elfica i suoi genitori rinnegavano l'uso dell'arco, al pari delle altre armi, così, dopo averlo reguardito, gli ordinarono di disfarsene.


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Sevith, che ne era invece completamente incantato, disubbidì nascondendolo in un rovo.

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Una mattina, mentre era con il suo arco nel bosco, udì delle urla provenire dal villaggio così, preoccupato, tornò di corsa a casa.
Si nascose dietro un tronco e affacciandosi scorse uno scenario straziante: gli orchi del campo avevano invaso il villaggio, le case erano state saccheggiate e gli abitanti uccisi e mangiati.


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Sevith in preda al dolore e alla rabbia impugnò il suo arco e scoccò la sua unica freccia in direzione di un orco che pasteggiava. Il colpo andò a segno ma non si rivelò letale; l'orco si voltò verso lui e con un ruggito attirò l'attenzione dei compagni.


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Sevith, consapevole della sua impotenza, chinò il capo, strinse gli occhi e, asciugandosi le lacrime, sparì nel bosco...
Sevith l'Elfo Silvano ° Servilius
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Vecchio 21/04/2014 22:20 #2

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Qui in taverna di racconti ne sentiamo a iosa.
Racconti di demoni, draghi...di dannati e stregoni.
Quella che sto per narrare è la storia di un giovane elfo. Sedete e ascoltate. Una mattina, nella ridente cittadina di Britain...
Sevith l'Elfo Silvano ° Servilius

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L'Onesto Cittadino 21/04/2014 22:23 #3

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*Canto del gallo*

Spalancai le finestre. Un'altra giornata era iniziata!

Respirai piacevolmente quella brezza che ogni mattina sentivo sulla pelle affacciadomi e come ogni mattina sembrava darmi il buongiorno carezzandomi.
Indossai gli abiti in fretta e mi avviai verso il palazzo reale.

Io lavoravo li. No, non ero il cuoco di corte, nè il sarto... Ero una guardia reale. Avete presente "Aiuto Guardie!"? Ebbene... passavo il mio tempo correndo qua e là per Britain a risolvere le dispute tra i cittadini. Se non altro con questa occupazione ogni occasione era buona per usare il mio arco!
Tutto questo lo dovevo a Ghard. Quando anni prima arrivai per caso a Britain ero un fanciullo e, ricordo ancora, mi sedetti a terra, vicino all'attuale banca, a piangere. Un uomo a cavallo mi si avvicinò; ricordo ancora quanto mi colpì la sua armatura e il mantello blu. Lui era Ghard, una guardia reale. Gli raccontai la mia storia, dei miei genitori, dell'orda orchesca e lui commosso mi presentò a corte. Grazie a lui potetti studiare e apprendere l'uso delle armi.

Arrivai al palazzo e indossai la mia armatura. Anche quel giorno ero pronto ad adempiere ai miei doveri.
Sevith l'Elfo Silvano ° Servilius

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Vecchio 21/04/2014 22:38 #4

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Sevith, questo il nome dell'elfo, era un onesto cittadino e da anni, ogni giorno dall'alba al crepuscolo, svolgeva brillantemente i suoi incarichi. in realtà era stufo di quella vita; dopo anni di onorato servizio aveva bisogno di nuovi stimoli. Spesso l'araldo annunciava la nascita di nuove fazioni, nate da gruppi di soldati uniti da qualsivoglia causa comune. In quegli anni risorgevano le città di Occlo e Vesper. La prima occupata da un gruppo di briganti insediati in città che ne fecero la base nei loro spochi affari, la seconda concessa dalla Chiesa ad Arthas, un assassino pentito e convertito, che per dimostrare la propria devozione ad Idior finanziò lavori per la città, che la resero meta di pellegrini fedeli e assassini pentiti provenienti da ogni parte di Felucca. Sevith era spesso tentato di abbandorare la capitale alla ricerca di una nuova avventura ma ai pensieri non seguivano mai i fatti. Una sera...
Sevith l'Elfo Silvano ° Servilius

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Convocazione a Palazzo 21/04/2014 22:42 #5

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Quando il crepuscolo era inoltrato, il preposto infuocava le torcie della città ed io, come di consueto, mi recavo alla taverna per consumare un pasto caldo e bere qualcosa. Da mesi ero solito andare li: con poche monete potevo gustare degli ottimi piatti, bere del delizioso vino, lasciarmi incantare da racconti che vecchi narravano.Tra gli abituinari ognuno rispettava il proprio posto; il mio era vicino ad una finestrella che affacciava sul Ponte di Britain, ovvero le porte della città. I viandanti prendevano posto nei tavoli adiacenti.
Al mio arrivo quella sera, Jethro il taverniere, mentre asciugava un boccale fece cenno con mento, indicando il mio posto e a mezza bocca sussurrò:

Ho provato a dirglielo Sevith...

Al mio posto sedeva un uomo distinto e ben vestito. Feci per avvicinarmi ma lui si alzò prima che aprissi bocca e fermandosi davanti a me disse:

Fratello sono Astex di Cove! Il sole sta risorgendo, è tempo per noi di riorganizzarsi! Io e i fratelli di aspettiamo alla fortezza! prendi questa pergamena... segui la strada... ogni cosa ti verrà chiarita!

Si coprì il capo e lasciò la taverna in fretta.
Presi posto e aprii la pergamena. La cura con cui era stata redatta mi fece capire subito l'importanza dell'informazione che conteneva. Cominciai a leggerla: Le forze dell'ordine si stavano riorganizzando, il consiglio dell'Ordine della Rosa Bianca mi attendeva a Cove, la città fortezza, lo storico baluardo dei Monaci Guerrieri.
Mi coricai presto quella sera, consapevole che il giorno seguente mi avrebbe atteso una lunga camminata.

Il sorgere del sole ero gia in viaggio con il mio destriero. Nella sacca pochi denari e quale pagnotta; chiaramente in spalla il mio inseparabile arco.
Per un elfo dei boschi qual sono, questi viaggi fuori città sono sempre un buon pretesto per riavere un contatto con la natura, specie per chi come me è costretto a vivere lontano da casa da anni.

Un giorno di cammino. Era il tramonto quando scavalcai l'ultima siepe della macchia che divide il sentiero battuto dalla fortezza. Un uomo dall'alto delle mura urlò:

CHI VA LAA'?

Avanzai qualche metro avanti:

Sono Sevith, nativo di Yew, primo arco dell'esercito reale di Britain. Ho lasciato la città stamane all'alba. Chiedo asilo e permesso di cittadinanza. Ho con me questa pergamena...

L'uomo poggiò a terra la torcia, e aprendo il cancello disse:

Vieni avanti elfo, i fratelli ti stanno aspettando.
Sevith l'Elfo Silvano ° Servilius

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Vecchio 21/04/2014 22:45 #6

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Finalmente Sevith era giunto a destinazione. In preda ad una gran sete si avvicinò al pozzo per abbeverarsi e, mentre si dissetava osservando il suo riflesso nell'acqua, notò un altra figura affiacarsi a lui. Si presentò a lui come Sir Baffo, comandante in seconda del forte. Sedettero e parlarono per alcuni minuti. Sevith disse a Sir Baffo che la missiva che aveva ricevuto lo aveva particolarmente colpito poichè aveva acceso in lui la voglia di cercare una nuova sfida, evidentemente stanco della solita vita monotona che faceva a Britain, ma che mai aveva disprezzato o disonorato. Sir Baffo spiegò che i più esperti soldati del forte, tra cui Astex, erano stati mandati in missione per le terre di Felucca a reclutare persone ritenute idonee al progetto che stava nascendo. Era un progetto nato nel segno di Idior, cui Sevith era fortemente devoto, che aveva come principale obiettivo quello di liberare le città cadute nel segno del malvagio Elhoim e garantire ai fedeli di Idior la protezione dagli assassini che, sempre più numerosi, erano protagonisti di numerose imboscate. Sulle ceneri dell'antico Ordine dei Templari di Paladine, una nuova miliza avrebbe garantito ai fedeli di idior di professare liberamente la fede. Sevith seguì Sir Baffo nel palazzo e fu li che conobbe Set'h, il comandante, scortato da valorosi fedeli quali Akrirn e Jared. Una nuova avventura era appena iniziata...
Sevith l'Elfo Silvano ° Servilius

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