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Racconti e avventure dedicati al mondo di Ultima Online Italia Reborn
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- Ombre dal passato - 24/11/2015 16:31 #1

  • Baran
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".. Il cielo scuro delle Terre Perdute sembrava diverso quella notte. Dal promontorio sul mare perduto , l'orco guardava l'orizzonte notturno , là dove cielo e acque diventavano una sola cosa. Aguzzò lo sguardo nell'oscurità per discernere la fonte di quella strana luce violacea che già da alcune notti si profilava in lontananza crescendo gradualmente. Ora la vedeva in modo più chiaro… una meteora luminescente tracciava un soprannaturale scia celeste verso oriente. I suoi occhi , nelle profondità del cappuccio scuro tirato sul volto, divennero due fessure buie in cui si accese una scintilla dimenticata da tempo. Volse le spalle alla cometa, e s’incamminò alla sua capanna.
Anni e anni addietro, prima del suo isolamento dal mondo, era stato predetto che all’apparire dei segni celesti, avrebbe dovuto riabbracciare la via della guerra. I tempi erano maturi. Prese la torcia, la gettò nella povera capanna di paglia e arbusti che lo aveva ospitato, profugo, per così tante lune e attese che le lingue di fuoco la consumassero. Scavò a piene mani fra le ceneri fumanti ne trasse un robusto baule dalla fattura antica. Al suo interno vi era un oscurità che sembrava rendere la notte luminosa; ne trasse parti di un armatura , nera come l’abisso che l’aveva generata, e la bardica scura che tante battaglie aveva visto, la sua antica compagna. Avvolse con cura i suoi averi in stoffe e si mise in viaggio.
Gli animali delle Terre Perdute si tenevano ben alla larga dalla figura scura che si apriva la strada tra le felci e i rampicanti… finchè la giungla cominciò a diradarsi e antiche palizzate di fattura umana spuntarono tra la vegetazione che tutto aveva ricoperto. Non si fermo, ma da sotto al cappuccio gettò uno sguardo perso nel tempo sul luogo sulle quali macerie stava avanzando… Morghot… l’antica culla degli orchi…
Si rivedette addestrarsi, giovane , negli spazi tra le capanne ; maestri e compagni di un tempo gli apparvero tra le nebbie dei ricordi… quando insieme a Isman e Butcher e a tutti gli altri, scatenavano le orde di orchi su Sosaria.. Poco fuori dai ruderi , la porta lunare…unico accesso al mondo civilizzato, risplendeva di una magica luce bluastra. Respirò a fondo e spari in quella luce.
Emerse fra i cespugli nei dintorni di Buccaneer’s Den , il vecchio porto franco terreno di scontri tra le forze degli orchi e i maghi deluciani e i loro alleati cultori della morte e i cavalieri oscuri di stirling guidati dal grande Haramil. Pacciani, Incognito, Gremuzio , Jeuneffe… nemici acerrimi e allo stesso tempo onorati eroi versarono il loro sangue per queste strade, fra acciaio e magie….. ed ora … il nulla. Le strade polverose e vuote gli davano una strana sensazione di gelo nelle ossa che non riusciva a capire… forse temeva, temeva cio che avrebbe trovato alla fine del suo viaggio…
Le mura possenti erano lacerate in più punti, cicatrici mute di violente battaglie del passato…si fermò dinnanzi al grande portale di quercia oramai logorato e squarciato in diversi punti; passò la mano sulla placca metallica che lo sormontava, togliendo rampicanti e polvere…. Eccolo… dal metallo spuntò la testa argentea di un grosso rettile; spalancò il portale… Serpent’s Hold! La sua casa. Come immaginava … abbandonata da anni, distrutta ,dimenticata. Nella piazza principale ancora vedeva là nella zona nord gli infallibili Vash e Acquarius scagliare le loro frecce e Vision e Dream parlare in lingue dimenticate dal mondo di arcani poteri oscuri… nulla era però più qui , nessuno. Sali nella stanza più alta del maschio centrale a guardare tutta la città , la città per cui aveva combattuto con onore e senza piegarsi mai ..la città che lo aveva eletto sindaco… la città che lo aveva festeggiato e osannato alla conquista della leggendaria Dragonlance… Si la sciò cadere su un ampio scranno guardando dalla finestra il mare verso nord-est… verso il continente …verso le città dell’alleanza..
Stappò una vecchia bottiglia di pessimo rum , ne bevve un lungo sorso e scoppio in una fragorosa risata…. Era tornato… il serpente era tornato….e nulla sarebbe stato più come prima..”
Ringraziano per il messaggio: JhonFitzGerald, TaitaGattaccio, EdricDraven

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- L'era dei mortali - 01/12/2015 16:56 #2

  • Baran
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Il sole calava sonnacchioso immergendovi nell'oceano al largo delle coste sud di Trinsic , quando l'oscuro viandante si presentò alle porte cittadine... con suo stupore , nessuna domanda venne posta dalle guardie di turno, probabilmete annoiate e più interessate a discutere dei nuovi arrivi al bordello della città che a garantirne la sicurezza. Mano a mano che si addentrava per i vicoli più oscuri della città, la sua memoria ripercorreva tragitti e svolte dimenticati da tempo. Quanto era passato ! sembrava che vite intere fossero nate , cresciute rigogliose e polverizzate fra i lembi del tempo.... eppure alcune cose rimangono sempre le medesime: là... quasi ad ergersi a difesa della città , sulla facciata di uno dei palazzi più antichi del borgo, il simbolo dei Templari Oscuri... - così i soldatini di Ardesh esistono ancora- pensò con scarso interesse fermandosi dinnazi alla sua metà. Il miglior luogo dove raccogliere informazioni, oggi come ieri, erano sicuramente le sporche e malfamate taverne dei bassi fondi, che spuntavano come funghi dopo un'acquazzone in ogni città di Britannia.

Si accomodò nell'angolo più in ombra e appartato della bettola , inclinato all'indietro sulla sedia ,allungò i piedi sul rozzo tavolo davanti a lui , con buona pace delle occhiatacce dell'oste... ordinò una birra e stette li immerso tra il tepore e il buio ad ascoltare le conversazioni degli altri avventori e a guardarsi intorno. Le principali discussione vertevano su parole quali "fede" , "luce", "tenebre"... sembrava che in tutti ardesse una sorta di fede cieca in qualcosa che non riusciva a capire...
Il vento freddo della notte entrò dalla sgangherata porta d'ingresso, mentre una figura ammantata di una toga nera avanzò nel locale, puntando alcune guardie , apparentemente in libera uscita , facendole scattare in piedi e uscire dal locale senza neppure una parola.... gli avventori divennero di colpo silenziosi , un misto fra timore e reverenza.. accidenti , un diavolo di sacerdote di Elhoim...l'oscuro Signore aveva ancora sudditi... Il sacerdote lanciò un occhiata lievemente incuriosita verso di lui, ma quasi immediatamente si voltò e seguì all'esterno le guardie.

Il sole era quasi allo zenit mentre camminava per le strade di Nujel'm.... giovani e meno giovani avvolti in candidi panni bianchi si radunavano in capannelli agli angoli delle piazze inneggiando a Idior, signore della luce e cantando salmi... il cappuccio buio, anche nell'assolato deserto , rendeva vaghi i contorni del suo viso. Nella taverna locale fece cenno all'oste per avere da bere e aspettò. Con sfumature opposte e allo stesso tempo uguali, rivide le stesse scene di Trinsic... uomini abbagliati dalla loro fede in entità superiori che impartivano i loro ordini attraverso altri uomini spesso più interessati al potere che alle anime dei loro accoliti....
I miti e le storie sugli Dei della luce e dell'ombra.... favole per bambini che venivano raccontate dalla notte dei tempi. Se esseri divini esistevano, sicuramente erano ormai secoli se non millenni , che avevano abbandonato le razze di Sosaria e che non camminavano più fra noi.

Un tavolo in particolare , con seduti tre uomini e un elfa, era inoltrato in un fitta discussione sulla santità delle azioni di tale Mikail, a quanto pareva un predicatore guida della zona... più che altro la questione sembrava rivolta alla possibilità di uccidere i "nemici della fede" pur non macchiandosi dell'omicidio... ahaha patetici..
Il suo sogghigno non sfuggi all'acuto udito dell'elfa , che staccandosi dai suoi concittadini, si andò a fermare innanzi a lui. - Salve straniero- disse. - siamo felici che i nostri discorsi ti mettano di buon umore. Dicci interpreti in maniere difforme dalla nostra le parole di Idior? o la tua via è illuminata dalla luce oscura delle tenebre? -

I suoi occhi lampeggiarono nelle profondità del cappuccio.
- Mia piccola Elfa - sussurrò - io non appartengo né alla luce né tantomeno alle tenebre, io vivo al crepuscolo. Il mio unico Dio mi batte nel petto - disse colpendosi il torace con il boccale - e il mio officiante di cerimonia non si rotola nei tessuti , chiari o scuri che siano, in palazzi sontuosi, ma veste solo il rosso del sangue di chi osa unirsi a lui nell'unione di carne e acciaio- e mentre diceva ciò , appoggiò la pesante bardica lucente sulla tavola di legno.

L'elfa , non trovando parole adeguate, e un po' scossa tornò quasi stordita da quello straniero al tavolo dei suoi concittadini, e non si voltò più verso lo strano straniero... che tornò nel silenzio tra le tenebre.
Ringraziano per il messaggio: JhonFitzGerald

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Le tombe si aprono. 18/01/2016 16:08 #3

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Era un tardo pomeriggio, nella città di Nujel’m , e nonostante l’inverno avanzato , grazie alla sua posizione, l’aria era permeata di un dolce tepore. L’orco sedeva , come spesso la sera , in un angolo della taverna, solo. Gli altri avventori, ormai , si erano abituati alla sua silenziosa presenza . Nonostante il tepore esterno e le guizzanti fiamme del camino della taverna, sentiva una strana sensazione… una sorta di gelo interno che non veniva mitigato da alcun tipo di fiamma… una sensazione stranamente familiare.
La sua attenzione venne attratta da un anziano ed emaciato cantastorie, appollaiato proprio davanti al camino e circondato da un nugolo di ragazzini. “Vi giuro – diceva rivolto al suo pubblico- erano creature della notte, la vita era defluita ormai da quei corpi , ma neanche la nera signora li voleva! Forti come il più forte dei guerrieri , astuti come il più astuto dei maghi e veloci come solo gli elfi possono! Non temevano alcun nemico ! Solo la luce e la fede potevano danneggiarli! “
Vide anche alcuni soldati della città , avvicinarsi ; i ragazzini erano un misto tra paura ed esaltazione e attendevano le parole del vecchio con bramosia. “ Ehi vecchio – disse un soldato – e come sarebbero questi tuoi demoni della notte? Hanno ali , tentacoli e barba lunga?! Ahah “ La voce stridula del bardo , d’un tratto acquistò un vigore sorprendente, e si fece largo tra le risate degli avventori. “ Ahimè soldato! No , purtroppo no! Essi vivono tra noi , hanno sempre vissuto tra noi! L’unico segnale della loro presenza sono due lunghi e affilati canini e il fatto che bevono sangue umano proprio come io e te berremmo questa birra!”
“Soldato , quante battaglie hai combattuto? 5? 10?50? sei giovane come tutti coloro presenti qui….nessuno di voi se lo puo ricordare ma decenni fa Loro uscirono allo scoperto e la storia si macchio’ di sangue! Nessuno , tra i vivi , può affermare di aver incrociato le lame con uno di loro ed essere sopravvissuto… nessuno , o quasi.. “ Fu solo una frazione di secondo… il vecchio aveva guardato proprio lui…una luce strana si era accesa e subito dopo era svanita dai suoi occhi…
Tra le risate e le battute di scherno degli astanti, l’anziano bardo uscì silenzioso dalla locanda . Stretto fra i suoi stracci , senza voltarsi svoltò l’angolo della costruzione. Di colpo , una mano guantata, lo schiantò senza troppi complimenti inchiodandolo al muro. Gli occhi rossi dell’orco trafissero lo sguardo del vecchio…. Uno sguardo incredibilmente tranquillo, profondo e antico… “Rispondi rapido , vecchio, Chi sei?”.
“Baran, Baran.. vecchio amico …. – la sua voce era forte non più quella del vecchio cantastorie – sempre irruento e impulsivo. Sembra che ora tu abbia abbandonato la via del fuorilegge . Bene , le genti di Sosaria riposeranno più tranquille..eheh “ I suoi occhi…il loro colore stava mutando in oro acceso… “ Tu… Libra…?” mormorò l’orco. Poi vi fu un lampo accecante; Baran si copri il volto con la mano e quando riuscì di nuovo a distinguere le ombre il vecchio era sparito. Una voce gli risuonò nella testa proveniente direttamente dal cuore della notte.. “ Guerriero! Le tombe si sono riaperte nelle terre dimenticate… e la maledizione si sta spargendo alle porte della civiltà! I nostri fratelli pentiti dormono ormai da troppo tempo …ora siete voi mortali a dover fronteggiare il male… che gli dei vi assistano…”

Immagini di guerre passate affioravano nella sua mente. Balron, Marcus, Haramil … e lo stesso Libra… guerrieri straordinari e sanguinari di una razza perduta e maledetta… La guerra si sarebbe fatta senza più quartiere. Doveva chiudere con il suo passato e pensare al presente e ai suoi compagni d'armi che’nonostante la sua antica fama lo avevano accolto nella loro città…nessuno di loro sapeva a cosa sarebbero andati incontro … Il Bastione del Serpente fu la sua dimora ancestrale , il suo presente e futuro è Nujel’m e nessun mostro dovrà superarne le mura…
Ringraziano per il messaggio: JhonFitzGerald

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