[pergamena ritrovata nei pressi di Papua]
Elohim? Idior? Hilianor? la triade divina? uno solo di loro? c'è molta confusione nelle ultime notti questo lo devo ammetter non dipende dal mio stato attuale, ma delle sporadiche informazioni che ho ricevuto per lettera ed a voce. Per il momento sembra che la benedizione di Padre Angelus e la musica bardica di Kayla abbiano rallentato il processo di cambiamento che il mio essere sta attraversando. La sete resta sempre, per ora è assopita ma è lì nascosta nelle ombra del mio inconscio. Come un ingenuo ho creduto che il mio agire da brav'uomo potesse annullare la mia condanna ma anche stavolta, come le quattro precedenti, mi sbagliavo. Sembra che ogni mio tentativo attuale o passato abbia solo reso dormiente una fiera che distrugge sempre più il ricordo di ciò che fui notte dopo notte, ora dopo ora, attimo dopo attimo. Non so quanto a lungo riuscirò a tenere a bada questi miei strani appetiti. Ho chiesto ad alcuni come me e mi hanno dato risposte contrastanti. Certi orchi dicono che sia del tutto normale nutrirsi con cadaveri e carogne, altri hanno tentano di uccidermi, altri ancora mi han detto che per un orco ciò che conta è il cibo, non importa se il cibo sia vivo o morto. Le notti si susseguono, trovare risposte alle mie domande diviene sempre più difficile. Coloro i quali dovrebbero essere i nostri nemici contrattano con me, per scambi commerciali, parlano con me come fossi un loro pari, ciò avviene anche con chi dice d'essermi amico. Mi chiedo perchè son ben visto da entrambe le parti? per i miei modi gentili? per la mia cortesia? In pochi hanno iniziato a chiamarmi Sir Gothic un tempo non lo avrei notato ma oggi ricevere il titolo di barone non mi dispiace anzi trovo che sia un titolo degno di me. Ciò è molto confuso, intendo; non ero solito ricevere simili trattamenti in fondo sono solo un Orco...o qualcosa di più di un semplice Orco. Le miei personali indagini mi hanno portato alla conclusione che io sia l'unico appartenente della razza orchesca in questa condizione diplomaticamente e fisicamente parlando. Perfino madre natura stessa, mostra una duplice faccia nei miei confronti: gli animali sembrano più disposti ad accettarmi come loro padrone quasi provassero un estremo terrore in mia presenza e così si sottomettono al mio volere per evitare il peggio. Gli spiriti degli alberi meglio noti come treefellow, mi perseguitano e combattono contro di me fino alla loro morte. Solitamente accadeva il contrario la fauna era maldisposta verso di me poichè mi percepiva come un suo simile, non un essere superiore che incute paura al solo passaggio, mentre gli spiriti guardiani della flora non badavano a me neanche quando tagliavo decine di alberi per il legname. Percepisco Rufus il Fremen sempre più vicino, non sa cosa gli accadrà se mi osserverà troppo ma d'altronde non è tipo da creder alle parole di un folle lui, no, quello sono io. Nel labirinto lontano, vedo due porte. Una conduce al cambiamento,l'altra a ciò che fui. Io sono un angelo? Con le ali spezzate. Sono la bestia, il diavolo e tutto ciò che è nel mezzo. Il Nulla. Non è mai buio ove son ora, non vi è mai la luce, é come se fossi intrappolato fra due mondi. Quando la notte scende, la belva fuoriesce, e vorrei percepire qualcosa quando accade ma...
Non c'è niente di giusto o sbagliato, nè bianco nè nero e dietro il dolore vedo la mia brama risplendere. Cosa posso fare?Proprio come l'arcobaleno, mi trovo ormai tra la nebbia e il sole. Non penso a ridere o sorridere, io non piango oramai.La mia mente è intorpidita, io non ce la faccio più sto urlando per la frustrazione, ma non si sente alcun suono. Sono addormentato, o sono io protagonista di un sogno nel reame di Morfeo? Come farò a svegliarmi? A volte sono il cacciatore, a volte la preda prima libero di cacciare e poi come in gabbia, perso e mai trovato. Mi sento come fossi preso tra due realtà senza appartenere pienamente a nessuna di esse.
Gothic Ward L'Or......---\\\\
[gli scritti si interrompono a circa tre quarti della pergamena, la quale sembra esser stata recisa di netto da un oggetto acuminato, forse la punta di una freccia , o la lama di un'arma.]
