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ARGOMENTO:

La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 09:03 #1

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Prologo:

Spesso, coloro che studiano il libro di Idior si lamentano che esso parla per enigmi. C'è un motivo per questa sua ermeticità.
Quale?
Ecco, si dà il caso che questo sia già di per sé un enigma.

Capitolo I
I miei Natali

Sulle pianure erbose a occidente del regno di Stirling, i concetti di «giorno» e di «mese» non avevano significato e l'anno scorreva lento secondo il ritmo delle stagioni: le aspre piogge invernali, quando l'erba si tingeva di un verde azzurrino e il cielo grigio sembrava incombere vicino alla terra; le piene primaverili quando i fiumi si gonfiavano fino a superare le rive e formavano pozze intorno ai salici e ai noccioli che si ammantavano del verde pallido delle prime foglie novelle; l'arida estate in cui l'erba si vestiva di una chiara tinta dorata e accendere un fuoco era pericoloso; le prime sommesse piogge autunnali sotto le quali i fiori selvatici sbocciavano per breve tempo in un tripudio di porpora e di oro.
Nelle alte montagne del lontano nord la neve cominciava a sciogliersi e riversava sulle pianure erbose una marea di acqua proprio come un'altra marea... una marea di sangue... si era abbattuta su di esse dal nord nel lontano passato. Ed in quel passato io ebbi i miei natali.

Ai tempi uno squadrone d'assalto capitanati da Da Libra e Viktor era partito verso il nord per ordine dell'Oscuro signore.
Quando era giunto, l'attacco si era riversato su di essi come una valanga travolgendoli. Nessuno sapeva con esattezza chi fossero i nemici, ma la cosa non aveva importanza, occorreva solo eseguire l'ordine e cercare di riportare la pelle in patria.
Nonostante le loro misere armi, quei guerrieri lottavano con una ferocia tale da dare l'impressione che non importasse loro di vivere o di morire, e inoltre erano a migliaia e combattevano a cavallo.

Le due fazioni inviarono rinforzi alle loro truppe e ogni uomo e ogni donna in grado di usare un'arma si fu diretto a nord. Per qualche tempo le battaglie si conclusero in parità... ma anche se i fuochi dei roghi funebri ardevano giorno e notte lungo le strade, gli invasori continuarono ad avanzare in mezzo al loro fumo.
Quando finalmente i due comandanti presi dalla smania di sangue si resero conto di cio che stavano facendo, Il nord era ormai conquistato e Skara Brae era ridotta ad un cumulo di travi fumanti e di pietre crepate.

Io ero fra loro, anche se all'epoca ero ancora in fasce.
Fu Aiur, un Fremen dalla lunga chioma bluastra, a trovarmi fra le macerie e a portarmi con se.
Madama la morte rimane a guardare tu fai la tua parte e stai ad aspettare, finché non inizia la grande partita e sarà sangue per sangue e vita per vita.

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La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 09:12 #2

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CAPITOLO II
l'infanzia

Oberon: Se erano tutti morti, allora perché sei tornato indietro?
Aiur: Il regno era morto, e tu eri li, inerme e indifeso circondato un groviglio di rovine soffocate dalla vegetazione e dalla miseria. Non potevo lasciarti li sono pur sempre un cavaliere del regno di Stirling.

Contraendo la bocca in un'espressione pensosa, il giovane Oberon incrociò ripetutamente le caviglie e infine sollevò lo sguardo su Aiur.

Oberon: Allora sono destinato a non avere un passato ?
Aiur: Ecco, «destino» è un'aspra parola, che dovresti tenere chiusa in bocca, piccolo. Tuttavia non soffermarti troppo sul passato ma ricorda la città che ti ospita, i privilegi di cui godi in quanto mio protetto, la nostra casa. E poi, cosa ti aspetti che accada quando lo avrai trovato?

Senza dare tempo al ragazzo di forumlare una risposta, Aiur si avvolse nel mantello, aprì la porta e con l'alito che formava dense nuvolette ad ogni respiro usci di casa.

C'era un momento della giornata che si distingueva da tutti gli altri, e cioè il crepuscolo. A quell'ora Aiur usciva sempre per conferire con il suo signore e sempre in quel momento si potevano udire le voci di Libra e Viktor intenti ad addestrare le truppe. Oberon li osservava sempre con occhi da bambino, occhi pieni di curiosità e non appena le loro immagini sparivano nel buio della notte correva vicino la libreria, afferava un libro e iniziava a leggere. Con gli anniLe letture preferite di Oberona divennero sempre più legate alla dimensione teologica e spirituale. La vita dei santi, la scolastica e il neotomismo, ma soprattutto aveva una predilezione per la patrologia.

Con il passare del tempo tutti rimasero colpiti della scelta di Aiur, questi, non avendo figli propri da istruire, accettò di addestrare il giovane che forse, un giorno, sarebbero potuti entrare a far parte di una grande fazione o addirittura prendere il suo posto; Oberon si dedicò allo studio delle armi contundenti delle quali divennne un grande esperto, nei confronti di Aiur provava una sorta di timore reverenziale, a differenza di quanto si potrebbe pensare non vi era traccia di odio nel suo cuore, d'altronde frequentare la caserma di stiling fin dalla giovane età gli aveva insegnato che la guerra non ha preferenze e non fa distinzioni, d’altronde lui a differenza di tanti altri suoi concittadini poteva ritenersi fortunato. In molti definirebbero Oberon un ragazzo strano e dai modi grezzi, ma tanta era la sua gioia di vivere e la felicità che con essa riusciva a trasmettere che in città tutti gli volevano bene e gli perdonavano volentieri le stranezze.
Madama la morte rimane a guardare tu fai la tua parte e stai ad aspettare, finché non inizia la grande partita e sarà sangue per sangue e vita per vita.

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La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 09:34 #3

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CAPITOLO III
La via che concude alla luce passa da Yew!

La fioca luce lunare attraversava le foglie degli alberi, fino a risplendere sulla leggera armatura di Mytheril che camminava lentamente nel fitto del bosco, accanto compagno d’armi, Delor.

<<Ma in che guaio ci siamo cacciati sta volta?>> chiese Delor sospirando
Oberon lo guardò con aria di compassione <<Tu non puoi capire Delor. È come se una forza mi spingesse a farlo. È la forza del bene mio caro amico>>
Delor scoppiò in una cinica risata e scosse il capo sorridendo <<Quei maledetti chierici ti stanno risucchiando quel tanto di cervello che ti è rimasto, caro amico>>.

Il mago sospirò allo sguardo del guerriero, e capì subito cosa avesse in mente <<Non lo farai vero?>> chiese, conoscendo già la risposta.

Oberon si fermò e lo guardò negli occhi <<Devo farlo. Devo recarmi a Yew e presentarmi all’abate >> piantò la sua mazza nel terreno e disse solennemente <<Diventerò sacerdote e lotterò contro il male>>


Delor la guardò e fece un profondo respiro <<Devi capire, che non è un gioco dare la propria vita per combattere un’entità che non conosci neanche, e che potrebbe eliminarti al solo schiocco delle dita. E soprattutto, non è saggio dare la propria forza al servizio di un’altra entità che potrebbe fare lo stesso. Non ha senso… morirai in battaglia, e tutti quegli ipocriti che servivi piangeranno la tua morte, dicendo semplicemente che eri stata valorosa.>>

Il guerriero riprese la mazza in mano <<Perché mi dici questo Delor? Perché non vuoi capire? Perché… il>> si interruppe vedendo il mago che scuoteva il capo, quindi sospirò e riprese a camminare, stringendo bene il pomo dell’arma nelle mani sudate.

<<Oberon…>> mormorò Delor con un nodo alla gola <<Promettimi che non ti farai uccidere per niente>>

Oberon non lo sentì, o forse fece finta di non sentire, e proseguì seguita dal fratello che, pronunciando alcune arcane parole “In –Lor”, illuminò il sentiero davanti a loro.

Era passata ormai una settimana e, nonostante gli sforzi di Delor nel convincerlo a non farlo, Oberon aveva quasi condotto l’amico a poche ore dalle foreste di Yew.
Era quasi un’ora che camminavano sul sentiero nel bosco, e non avevano incontrato ancora nulla che meritasse troppa preoccupazione, esclusi i quattro Banditi da strapazzo e alcuni animali poco ospitali. Delor cominciava a rilassarsi quando vide una luce provenire dalla corteccia di un albero.

Guarda!>> esclamò indicando l’albero a Oberon, che corse a vedere.
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La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 09:46 #4

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Di li a poco sentirono uno straziante grido femminile provenire dall’interno del bosco, nelle vicinanze di un ruscello.
Corsero in quella direzione. Arrivati ad una ventina di metri dal ruscello Delor si fermò di colpo e Oberon lo imitò pensando ad un pericolo imminente. Ma dopo essersi guardata intorno, il giovane non vide assolutamente nulla, né la fanciulla né un pericolo.

<<O-Oberon…>> balbettò il mago <<Chi è quella?>> chiese indicando il ruscello deserto.

Il guerriero spostò ripetutamente lo sguardo dal suo amico al ruscello, ma non vide assolutamente nessuno <<Chi? Che stai dicendo?>> chiese sorpreso, pensando che l’amico si fosse sbagliato.

Ma Delor non si era sbagliato, lui la vedeva, era li. Una bambina vestita di stracci, stava lavando panni sporchi di sangue nel ruscello. <<Per Idior…>> mormorò.
La ragazzina continuava a lavare i panni sporchi di sangue nel ruscello e ogni tanto lanciava delle penetranti occhiate a Delor, ma la cosa che più lo spaventava, era la strana luce emanata dalla bambina, era quasi spettrale. Il mago comprese, ma non poteva essere così, non poteva esserlo, uno spirito nunzio di morte. Delor indietreggiò lentamente, sotto lo sguardo stupito dell’amico, e proprio in quel momento la bambina, lasciando cadere i panni insanguinati nel ruscello, si alzò in piedi guardò l’uomo dritto negli occhi, lanciando un acutissimo grido che gli straziò il cuore, facendolo cadere in ginocchio, ai piedi di Oberon.
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La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 10:29 #5

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All’improvviso, come sbucata dal nulla, apparve una macabra figura: un guerriero, che indossava laceri vesti e una vecchia armatura ben decorata, stava dietro all’ignaro guerriero. Un antico elmo dorato gli scendeva sul viso e nella mano teneva un’imponente daga, probabilmente anch’essa molto antica. Ma la cosa che più terrorizzava Delor, era la mancanza di carne sulle ossa del guerriero, uno scheletro vivente si ergeva in piedi dietro Oberon osservandolo con gli occhi ormai persi, sostituiti da due piccole e luminose sfere rosse. <

<No! Alle spalle! Oberon!>> gridò il mago fino a perdere del tutto il fiato, ma fu completamente inutile.

Il guerriero si accorse troppo tardi delle grida dell'amico. Quando si girò, l’unica cosa che fu in grado di vedere, era una vecchia spada decorata, calargli lenta ma inesorabile sulle spalle.

Mentre il corpo di Oberon cadeva a terra, Delor non si sentì né il cuore né il fegato per continuare a vivere. Camminava lentamente all’indietro, esterrefatto. Si era ormai convinto che Oberon non sarebbe morto, come una folata di vento improvvisa disperde i fogli mal custoditi, quel non-morto gli aveva portato il suo amico.

Staziato dal dolore cadde nuovamente sulle ginocchia, pietrificato...inerme.
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La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 10:41 #6

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Capito IV
La via della carità incontra quella della luce

Di li un vecchio monaco si trovava a passare, il suo nome era Berknorg Tarafan, impietosito da quella scena e spinto dal bene immenso che il suo cuore provava nei confronti di tutti gli esseri viventi si precipitò in soccorso dei due.
*Holy Vas Flam*

L’uomo con il cuore colmo di ira tirò fuori dalla sacca la sua Mazza da guerra con la quale colpi lo scheletro che ancora cercava di riprendere compostezza dopo l’ultimo, strano incantesimo divino lanciato.

Lo scheletro barcollò nel subire quei due potenti attacchi.

Il monaco scese da cavallo e estratto il suo scudo si pose davanti ai due.
“Non preoccuparti ragazzo…
La bontà di Idior è immensa e se sono qui vuol dire che nel vostro fato non era stata incisa la parola morte.”

Confortato dalle parole del chierico Delor si rialzo e a quel punto i due ingaggiarono una dura battaglia.

Delor osservando quel gesto di spontanea bontà resto meravigliato, da quando i suoi occhi si aprirono sulle lande di Sosaria nessuno si era mai preoccupato per lui.

Il monaco pregò il suo dio e il suo corpo fu avvolto da un aura mistica che ne proteggeva corpo e mente, e osservato il mostro con disprezzo, si avvento su di esso.

“Tornerai da dove sei venuto, essere immondo!”
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La strada che porta alla luce (BG di Oberon) 12/10/2017 11:22 #7

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Davanti lui a Berknorg si ergeva un essere non morto di indubbia potenza, di simili se ne trovano solo in posti remoti sicuramente conosciuti agli scaltri necromanti, se non addirittura evocato da loro stessi, questi odiosi esseri non morti che vengono inviati in segno di provocazione, per colpire e uccidere altre persone innocenti.

Delor rincuorato dalla sua presenza aprì il libro delle magie e pronunciando arcane parole inizio a dirigere i suoi incantesimi verso l'essere immondo mentre Berknorg dovette usare tutta la sua fede e la sua forza per batterlo con un ultimo colpo ben assestato sulla spina dorsale che frantumandosi lascio cadere ciò che restava del suo corpo a terra…

Il monaco si voltò verso i ragazzi
“State bene?”

Osservati i due, notò che il guerriero a terra era stato gravemente ferito, pregò a lungo Idior perché lo aiutasse a guarire simili ferite e pronunciando le arcaiche parole esclamò

"In nome del supremo !"
“In Vas Holy”
Subito un’aura avvolse Oberon, guarendolo lentamente.


“Intanto venite con me, faremo un pò di strada assieme non voglio lasciarvi soli dopo questa brutta esperienza ed immagino che un così lungo viaggio debba essere raccontato….Io comunque sono Berknorg, monaco di Idior”

“ Giusto, forse sarebbe più appropriato chiamarla padre” disse Delor.

“Non ho figli, mi spiace” soggiunse Berknorg, vivamente divertito.

I tre si incamminarono e percorsero nel piu totale silenzio un lungo tratto di strada, quando ad un certo punto Oberon esclamò

"Posso confidarvi un piccolo segreto?"
L’uomo aveva fatto un cenno di assenso.
"In tutta la mia vita non avevo mai provato tanta felicità come in questo momento."
Berknorg gli rivolse un sorriso affettuoso e venato di una lieve tri"stezza.
"La cosa vi sorprende?"

Il chierico allora rispose. “Quante volte hai trattenuto la tua ira, dinanzi ad un sopruso? Quante volte la tua sete di giustizia si è scontrata con la tua convinzione di non dover spezzare vite? Idior ti sta chiamando per dar voce alla tua vera natura! Quella che tu hai sempre tenuto nascosta nel più buio angolo della tua anima… Coraggio, gioia, amore, compassione.. lui incarna tutto questo.” Berknorg restò stupito delle sue stesse parole forse era sem¬plicemente consapevole che ormai, nella normale evoluzione degli eventi, Oberon sarebbe diventato un uomo, un vero uomo di idior. I tempi saranno pur cambiati, ma la luce che brilla negli occhi di un adepto no.

Oberon annui e soggiunse "Ho imparato che il mondo possiede un'Anima, e chi riesce a comprenderla entra in sintonia con tutto cio che lo circonda, il mio cuore soffre nello stesso in cui soffre il moribondo, prega come chi non ha più nulla in cui creder e trova conforto nelle gioie delle piccole cose.... ma alle volte è doloroso amare il mondo intero. " Era strano ma più andava avanti più sentiva che la sua fede diventava sempre più cieca e incrollabile, come se quell'incontro le stesse dando forza e vigore.

Dopo poche ore una nebbia fitta e densa li avvolse, Berknorg si guardò attorno con l'aria di chi aveva gia capito, si voltò verso i giovani e disse " il mio dovere è compiuto! perdonatemi ma non posso più intrattenermi con voi... il mio tempo su questo mondo è ormai finito secoli orsono e il mio essere non ha più ragion d'esistere ", lasciando i due ragazzi nella confuzione piu totale soggiunse "Addio", di li in poi la sua immagine inizio lentamente a diradarsi lasciando i due attoniti, la nebbia che fino ad un attimo prima non lasciava trapelare nemmeno la luce del sole, si diradò assieme a lui rivelando all'orizzonte le possenti fortificazioni del tempio di Idior. Di li a breve una luce scese dal cielo! Era luce di Idior che stava avvolgendo i ragazzi! Con estrema rapidità Oberon s’inginocchio, si alzo e corse fuori nella luce. 'Eccomi, Signore!' gridai.

'Idior mio Dio trabocco di gioia!’

FINE
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