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ARGOMENTO:
La luce dentro Odino 02/11/2017 16:06 #1
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Il mio nome è Odino, sono nato nella tranquilla cittadina di Stirling in una fresca notte primaverile.
Mio padre, Cinixu l’orco, si occupava della caccia e della protezione della cittadina, mentre mia madre, Kenze Meris l’elfa oscura, essendo una contadina, mi insegnò a lavorare la fertile terra di Stirling ed i vari tipi di colture che si potevano fare nel mio luogo natìo. Essa, mi insegnò anche a usare le magie a scopo difensivo, dicendo che un giorno mi sarebbero potute tornate utili. Quando ero piccolo frequentavo spesso il parco di Stirling, situato difronte ad un’imponente struttura in marmo: il tempio di Idior. In quel parco, mi ricordo che udivo sempre il dolce suono dei bardi: quella musica portava allegria a tutti coloro che si recavano al tempio. Spesso rimanevo incantato dalla loro maestria nel creare melodie. Oltre alla musica, ero sempre rimasto affascinato dal tempio del grande Idior, Dio della luce e portatore di pace; ero solito recarmi lì con mia madre per raccogliermi in preghiera. Ero molto interessato ad apprendere ulteriormente i misteri della fede, così, grazie ai sacrifici fatti dai miei genitori che mi mandarono a studiare, imparai a leggere e scrivere. Grazie allo scriba che mi prese sotto la sua ala protettiva, iniziai a frequentare anche il Grande Tempio di Idior situato a Yew e lì iniziai ad apprendere gli antichi scritti e le tradizioni del culto. Mi resi conto ben presto che Sosaria non era un luogo pacifico, gli assassini e i mostri sono molto pericolosi e feroci. Quando raggiunsi l'età adatta per essere addestrato, mio padre mi portò in arena per addestrarmi e man mano diventai sempre più abile con tutte le tipologie di armi. In quest'arena, più volte, assistei a scontri all'ultimo sangue tra i guerrieri valorosi e presi spunto dalla loro tecnica, ed ogni sera, dopo gli allenamenti, mi recavo al tempio per ringraziare Idior per la forza che mi donava. Il 26 Jurnes 208, a causa di una tempesta, il tempio di Stirling subì dei danni, ed io, dopo aver visto tale disgrazia, mi organizzai ed adoperai con tutti i concittadini per la ricostruzione. Ci vollero dei mesi per ripararla. Mia madre fu orgogliosa del mio impegno e mi disse: "Idior osserva tutti, tale gesto non passerà inosservato!". Durante la ristrutturazione, aiutai anche lo scriba a recuperare i documenti sacri nascosti sotto le macerie. Molti documenti purtroppo andarono persi, distrutti probabilmente dopo le piogge o rubati dopo le invasioni e dopo le guerra all’interno della città. Quel tempio custodiva una libreria ben fornita, piena di libri teologici e non solo, manoscritti di vario genere e missive antichissime, che raffigurano giovani guerrieri che strappavano il cuore dal grande Onix, un leggendario dalla forza innaturale, capace di uccidere vari guerrieri con un fulmine. Nelle missive c’era inoltre scritto che solo chi riusciva a strappare il cuore da questa creatura leggendaria, entrava in comunicazione con Idior e veniva protetto per l’eternità. La leggenda narra che il cuore della creatura, pesi quanto una piuma. Destard è il luogo dove dominano i draghi, l'Onix si trova nelle grotte più oscure di questo luogo. Parlai con mia madre del mio desiderio di poter studiare sui manoscritti più antichi di Sosaria, del mio desiderio di conoscenza e di voglia di avvicinarmi sempre più ad Idior. Così ella mi diede delle raccomandazioni e mi consigliò sul da farsi: Kenze Meris: Figlio mio, dovrai stare molto attento all’uso delle magie, se vorrai sconfiggere l’Onix, dovrai essere abile con l’uso delle armi e scaltro con l’uso delle magie. Ricorda sempre di avere una costante meditazione, mai perdere la concentrazione durante il duello. Odino: Insegnami madre, sii severa con me, farò di tutto per la difesa di Idior, di Stirling e dei suoi cittadini, farò in modo che splenda sempre la luce. Kenze Meris: Odino, figlio mio, le strade della fede sono infinite, tu un giorno sarai un servitore di Idior, ma per poterlo essere ti dovrai allontanare dalla città, sentirai dentro di te quando giungerà l’ora. Per professare la parola di Idior dovrai seguire un seminario. Recati al tempio di Yew, impara gli scritti dei tuoi avi. Odino: Lo farò madre, sento in me che il mio destino è di essere un servitore di Idior e di giurare fedeltà ad esso. Kenze Meris: Fai scorta di acqua e cibo e poi recati dal fabbro e dall'alchimista, hanno delle cose per te. E mi raccomando, fai attenzione! Dopo un lungo periodo nel quale rimasi a studiare con alcuni dei migliori sacerdoti di Idior, tornai da mia madre. Ero deciso ad affrontare l’Onix, quelle missive che avevo letto mi avevano acceso una luce ed una sete di conoscenza che non riuscivo a spegnere. Mi sentivo pronto, ma prima di cercarlo, tornai a Stirling per salutare mia madre e dirle che avrei scoperto se quelle missive erano mendaci o meno. Odino: Madre, mi sono recato al tempio come mi hai suggerito, ho consultato vari libri e varie pergamene, sento dentro me di dover portare la Sua parola al popolo. Kenze Meris osservava e gioiva vedendo in grande interessa che mostrava. Odino: Una pergamena raffigura una certa grotta chiamata Destard, vicino si trovano anche alcune miniere, negli scritti si notano dei disegni che raffigurano dei guerrieri che combattono contro dei draghi, che sputano fuoco e fanno cadere su tutti coloro che lo circondano dei fulmini mortali, ma solo uno di questi draghi è l’Onix, il drago più forte della caverna. Lo scritto dice che solo coloro che riusciranno a uccidere codesto Onix, riusciranno ad entrare in contatto con Idior. Kenze Meris: Vieni con me figlio mio, ho la mappa che ti condurrà verso le terre di Destard. Dovrai affrontare un viaggio molto lungo e faticoso. Porta con te delle monete d’oro in caso veda dei mercanti durante il viaggio. Prendi il mantello di tuo padre, ti proteggerà dalle piogge e dal freddo della notte. Kenze Meris: Ora vai, Idior veglierà su di te e ti proteggerà. Decisi quindi di recarmi a Destard in cerca dell’Onix. Essendoci molti draghi era difficile trovarne uno simile a quelli rappresentati nelle pergamene. Si trattava di un drago molto forte e molto grande, e quelli che trovai all’inizio non sembravano rispettare quei canoni e la descrizione, dovevano essere solo dei cuccioli. Decisi di addentrarmi nel sotterraneo, qui trovai un drago fatto di sola ossa, molto potente. Restai ferito durante il combattimento, mentre andai dietro una parete per medicarmi, apparve un drago di un colore brillante, apparentemente buono e inoffensivo. Dopo aver preso coraggio e dopo essermi avvicinato a questa creatura, riuscì a domarlo e addomesticarlo, questo drago, ne sono certo, era una creatura creata dal Signore della Luce, venuto in mio aiuto. Questo mi diede molta più fiducia e forza, insieme uccidemmo il drago dalle sembianze scheletriche, e decisi di addentrarmi sempre più nel profondo, nelle viscere di quell’antro oscuro. Qua trovai il drago leggendario, il grande Onx, di un color rosso, color sangue. Le sue scaglie erano colorate del sangue dei suoi avversari. Dopo un lungo scontro, pur se ferito, sono riuscito ad avere la meglio e sconfiggere il grande drago e a strappare il suo cuore. Dopo averlo ucciso, il drago dalla luce brillante sparì con un aurea potentissima e chiarissima lasciando cadere in terra una mappa che mi conduceva al tempio di Yew. Raccolta la mappa, iniziai il cammino verso il tempio di Yew dove mi avrebbe atteso Padre Angelus, chierico più anziano. Arrivato al tempio, le guardie di Idior mi lasciarono passare, qua incontrai Padre Angelus. Padre Angelus: Figliolo, sento in te un aurea di luce, ho sognato le tue gesta contro il grande Onice, pochi hanno avuto tale coraggio per affrontare questa creatura. Sei stato prescelto da nostro Signore. Padre Angelus: Inchinati fronte la Sacra Pietra, io ora ti battezzo con queste fiale di acqua benedetta. Giura fedeltà al tuo dio Idior a costo di morire per esso nella sua difesa contro il male! Odino: Lo giuro! Padre Angelus: Ora recati in preghiera, riposati, a breve riceverai insegnamenti adeguati e sarai messo alla prova. Odino: La ringrazio Padre Angelus, il suo animo gentile e la sua ospitalità sono a me molto grate. Sarò pronto ad apprendere tutto ciò che serve per divulgare la parola del nostro grande Signore. Fine.
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