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ARGOMENTO:
Il racconto di un viaggio 13/05/2021 18:49 #1
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Non ricordo bene che giorno fosse, lo stavo cercando e grazie a Idior quel giorno l'ho incontrato nei pressi della banca, a Trinsic. Sto parlando di Padre Askalux, lo stavo cercando perché su suggerimento di Laxmi avrei dovuto chiedergli se fosse stato disponibile a indirizzarmi nel cammino per diventare Adepta di Idior; il sacerdote, come sempre disponibile, si è mostrato subito felice di aiutarmi.
Dopo un colloquio di qualche ora mi ha chiesto di studiare i simboli sacri sparsi per Felucca per capire e ragionare sui valori che devono guidare un servo di Idior. Dopo esserci congedati ero così elettrizzata all'idea che il mio percorso stava per iniziare che non mi bastava documentarmi su un tomo, volevo andarci di persona. La strategia era chiara nella mia mente: trovare una mappa e l'indomani mattina partire all'alba. Per la foga la mattina seguente ho iniziato il viaggio senza prendere provviste, saltata in sella al mio fedele Zostrich, nello zaino solo la mappa e il tomo degli altari, ah dimenticavo, avevo anche una borraccia perché l'idratazione è importante! Peccato fosse vuota... Guardando la mappa mi sono accorta che Trinsic si trova tra l'altare dell'Onore e quello della Spiritualità, sarebbe stato meglio affrontare la fitta foresta a Sud della città in mattinata quindi lasciata la strada e superata la piccola montagna mi sono diretta a sud. Dopo circa un'ora al trotto nella foresta ho visto un corridoio libero da alberi e altri ostacoli, riuscivo a vedere il mare. Senza fretta e dato che non c'era più bisogno di evitare gli intralci del terreno ho iniziato a ragionare sull'altare che stavo per raggiungere, quello dell'Onore: "Che significato può assumere l'Onore per il culto di Idior? Può essere inteso come prestigio? Non sono convinta di questo significato, un servo di Idior può apparire come una figura prestigiosa agli occhi dei fedeli, ma un Prete non deve sentirsi prestigioso, commetterebbe peccato di presunzione e un Sacerdote non è conveniente che sia presuntuoso, secondo me deve necessariamente essere umile. Quindi credo che il senso di essere onorevole sia di avere il coraggio di cercare e sostenere sempre la verità dignitosamente, e questo senza dubbio deve far parte del bagaglio di valori di un buon parroco". Mentre proseguivo nei miei ragionamenti ho avvertito un profumo intenso che mi ha distolto dai pensieri, era il mare. A quel punto ho ripreso la mappa e ho fatto proseguire lo Zostrich verso Sud/Ovest. Dopo circa 10 minuti ero lì, davanti all'altare. Vidi per la prima volta quella lastra di marmo color smeraldo con al centro raffigurato un calice d'oro, e subito una domanda mi è sorta spontanea: "Perché un calice? farà mica riferimento all'antico detto "in vino Veritas"? hehe non lo so, chiederò a Padre Askalux quando farò rientro a Trinsic, spero non mi rimproveri". Affascinata dall'altare ho deciso di rimanere lì per un po', dopo aver preso il tomo dallo zaino ho iniziato a cercare il simbolo dell'Onore e una volta trovato ho letto che esiste un luogo nei territori di Yew denominato Disonore che evidentemente è contrapposto al luogo dove mi trovavo in quel momento, mi sembrava un controsenso, al ché ho pensato: "Essere disonorevole è un peccato al cento per cento, il grande Idior non avrebbe mai voluto un luogo che esortasse ad essere disonorevoli, dev'essere per forza una creazione dell'oscuro Signore Elhoim, poi mi chiedo come è possibile che ci siano esseri che perseguano il disonore? mi sembra una cosa assurda, non la concepisco!". Dopo essermi trattenuta in quel luogo per un'altra mezz'ora ho ripreso il viaggio verso nord ma iniziando ad avvertire i morsi della fame e non volendo tornare a subito a Trinsic in quanto volevo portare a termine la missione con una sola uscita, ho deciso di rispolverare le mie doti di cacciatrice cercando un po' di selvaggina, sono riuscita a catturare un coniglio e col fuoco presto acceso ho organizzato un banchetto. Un altro Altare si trova poco a Nord di Trinsic ed è lì che sono andata, all'Altare della Spiritualità. Appena arrivata non ho potuto fare a meno di notare da lontano alcuni scintillii azzurri che aleggiavano intorno alla struttura costruita su uno specchio d'acqua, scalini bianchi di marmo, la lastra smeraldo, per icona questa volta una Croce dorata, bellissima. Ragionando sulla spiritualità ho pensato al fatto che per forza di cose un Sacerdote deve essere capace di nutrire il suo spirito tramite la preghiera, e soprattutto con la sua spiritualità ragguagliare gli spiriti degli individui smarriti per cercare di riportarli alla luce e quindi all'Immenso Idior. Nel tomo, poco dopo, ho letto che anche per la spiritualità Elhoim ha pensato bene, si fa per dire, di creare un luogo che spingesse i suoi figli a causare la morte dello spirito degli altri individui per nutrire i propri. Il luogo mantiene ancora il nome molto antico di Hythloth, nome che ho avuto modo di leggere e studiare in alcuni manoscritti a Trinsic, significa tra le altre cose "portare alla morte" , mi chiedo cosa ci sia di più atroce, le anime vanno portate in salvo, non spinte nell'oscurità. Prometto al Sommo Idior che se mi darà la possibilità di diventare Sacerdotessa cercherò con tutte le mie forze di portare alla salvezza più anime possibili! Scossa e infastidita dopo aver ragionato a fondo sulla brutalità del significato di quel nome, ho deciso di cavalcare velocemente verso Britain per passare la notte, anche se il sole cominciava già a tramontare. Sono arrivata nella Capitale a notte inoltrata, tutte le locande erano ormai serrate, ho passato la notte sotto un albero. Dopo qualche ora mi ha svegliata il freddo, avevo fame e per mia fortuna i fornai della grande Città avevano già iniziato a sfornare del buon pane caldo. Mentre davo qualche morso al pane sbirciavo la mappa, prossima tappa Altare della Compassione! Per raggiungerlo ho attraversato tutto il bosco ad Est di Britain e la grande palude, subito a Nord della palude ho sentito un caldo asfissiante, ero finalmente vicina al deserto, credo di essere arrivata nel primo pomeriggio. La mappa segnava il punto al centro del deserto ed io ero pronta ad affrontare la sabbia. Sembrava una visione, un miraggio, all'improvviso un'oasi è comparsa davanti a me. Non so se fosse consentito farlo, ma io ho fatto un tuffo, faceva troppo caldo, subito dopo ho pregato per ringraziare Idior dell'acqua presente nel Deserto che mi ha permesso di rinfrescarmi. Rigenerata ho sfruttato l'ombra delle palme per ragionare su quel simbolo, un cuore dorato: "Un cuore dorato per la Compassione.. Deve rappresentare l'Amore ed il rispetto verso il prossimo e la Compassione per chi è in difficoltà, l'Empatia che deve caratterizzare ogni Sacerdote di Idior". A quel punto avevo timore ad aprire il tomo e leggere l'antagonista alla Compassione ma il mio compito è conoscere anche la mentalità dell'Oscuro, per poter affrontare i suoi figli nel migliore dei modi, ho aperto, ho letto Disprezzo. Mi è bastata quella parola per capire la pochezza d'animo di Elhoim e dei suoi figli! Anche se per quest'ultimi desidererei portarli alla luce, sono convinta che ogni anima deve avere una possibilità di essere salvata. Sempre più convinta di perseguire l'iter per diventare Sacerdotessa mi sono diretta al prossimo obiettivo, l'Altare della Giustizia. Lasciato il caldo alle spalle mi trovavo sulla strada che passa vicino ai cunicoli di Wind, all'improvviso un olezzo ha attraversato il mio naso, un odore nauseante! con la curiosità che mi contraddistingue ho deciso di avvicinarmi per capire cosa fosse successo. Non l'avessi mai fatto! Alla vista di questo Altare mi sono tornate alla mente le parole del Buon Padre Askalux che mi disse: "se per caso dovessi incrociare un Altare lugubre con un simbolo color fuoco non ti fermare! non sei ancora pronta per quello!". In quello stesso istante ho girato i tacchi ed ho abbandonato quel luogo di massacri. Dopo questa spiacevole vista sono arrivata alla sera nel mio bosco, lo chiamo mio perché sono cresciuta lì e sono molto affezionata a quella terra, ho raggiunto il mio albero preferito e mi sono accampata per la notte. Il giorno dopo avrei raggiunto l'Altare della Giustizia. Giunta davanti alla struttura che custodisce l'Altare ho potuto osservare da vicino l'imponenza delle quattro statue presenti all'ingresso. Entrando si nota subito l'Altare con il simbolo di una bilancia dorata. Un fedele seguace di Idior deve saper distinguere il bene dal male, le cose giuste dalle cose sbagliate, la Regola di Idior è la giustizia, chi viene meno alle sue regole sta commettendo un errore ed è compito del Sacerdote riportare gli individui a volerle rispettare. La controparte di questo valore è la scorrettezza, professata dall'Oscuro Elhoim nelle caverne di Wrong, ho avuto modo di metterci piede in passato, quella vecchia prigione è veramente tetra. Data la lunghezza della strada da percorrere per raggiungere l'ultimo Altare presente sulla terra ferma, ho deciso di passare un'altra notte a Yew, e poi devo dire la verità, la comodità del mio albero non ha eguali. L'indomani mattina sono partita alla volta dell'altare del sacrificio, un viaggio estenuante per me e per il mio povero animale che ha dovuto accompagnarmi, ha avuto un bel premio non appena siamo tornati a Trinsic, è sempre ubidiente e se lo merita! Quando anche questo viaggio è finalmente volto al termine mi sono ritrovata davanti una cosa che non mi aspettavo, l'Altare del Sacrificio era pieno di sangue rinsecchito, la Goccia dorata anch'essa sporca di sangue. Non avevo mai pensato che il Sacrificio si riferisse anche a esseri viventi, io credevo che la Goccia fosse simbolo di sudore per i sacrifici fatti, ed è anche per questo che ho intrapreso questo viaggio senza utilizzare ancora la magia, prima di intraprendere questo percorso ho studiato per apprendere l'arte di combattimento dei templari, avrei potuto farmi prestare le rune da mio fratello Maalox, ma per provare il Sacrificio e la fatica sulla mia pelle ho preferito sudare, perché il Sacrificio è alla base di tutti gli obiettivi raggiunti. Senza Sacrifico non si arriva lontano. Credo che un buon Sacerdote deve conoscere che cos'è il Sacrificio e deve essere pronto a sacrificare qualcosa per il bene comune e per la salvezza delle altre anime. Tornando al discorso del sangue sull'altare ho pensato che magari non sono stati i seguaci di Idior, forse qualcuno che ha travisato il significato di questo valore. Perché sacrificare vite di esseri viventi? se la vita arriva da Idior noi non possiamo toglierla a nessun essere vivente se non per questioni di necessità o di sopravvivenza. Veniamo alle dolenti note, Le caverne ed i cunicoli di Covetous sono luogo di Avarizia e Bramosia, entrambi peccati a mio avviso molto gravi, chi vuole tutto essendo disposto ad essere scorretto per ottenerlo commette un grave peccato! Il rientro momentaneo in Patria Visitati tutti gli Altari del Grande Idior sulla terra ferma ho deciso di rientrare a Trinsic per rifocillarci ma soprattutto per portare a termine la missione. Purtroppo non sono in grado di dirigere una vascello e per gli Altari presenti sulle isole ho dovuto ahimè utilizzare delle rune. Passati due giorni e mezzo dalla partenza sono riuscita finalmente a varcare i cancelli. La mattina dopo ho chiesto a mio fratello Maalox di aprire dei portali magici per le zone insulari ove sono presenti gli Altari, è stato molto gentile ad accettare la mia richiesta di aiuto. La prima isola che ho visitato è stata l'isola di Ghiaccio, non ci avevo mai messo piede prima, è veramente un territorio surreale e bellissimo, ma che freddo! L'Altare presente sull'isola è quello dell'Onestà, è la base per essere un buon Sacerdote a mio avviso, perché quando possiedi l'onestà tutti possono fare affidamento sulle tue parole ed essendo il Prete un oratore, questo valore è fondamentale. Il luogo che rappresenta i peccati antagonisti dell'Onesta sono nella caverna di Deceit ed sono la frode e l'inganno, vizi veramente deplorevoli, mi chiedo come facciano i figli di Elhoim a convivere tra di loro con dei rapporti basati sull'inganno, abominevole! L'isola successiva che ho visitato è stata quella di Avatar dove è presente l'Altare dell'Umiltà, ubicato in un posto molto suggestivo in riva al mare. Il valore dell'Umiltà è quello che ti permette di crescere a livello personale, senza mai sentirti arrivato, Secondo me un buon Sacerdote deve sempre cercare di migliorarsi! il peccato antagonista dell'Umiltà è rappresentato nuovamente nelle caverne di Hythloth che assume anche il significato di Orgoglio, e l'Orgoglio è il freno della vita, ti fa rimanere fermo nelle tue convinzioni anche se queste sono sbagliate, un buon sacerdote non dovrebbe mai essere orgoglioso a mio avviso. l'ultimo Altare che ho visitato ma non per importanza è quello del Valore, ubicato su un'isola molto a sud di Trinsic. secondo me il Valore può essere inteso come valore Morale, un Sacerdote che possiede una forte moralità è meno incline a commettere errori, i suoi Principi Morali lo tengono fedele alle morale che Idior ci impone! La mancanza di Morale è anch'essa rappresentata dalla caverna di Shame, le persone senza Morale sono deboli e non adatte alla vita da Sacerdote della Luce. Forse mi sono dilungata un po' troppo ma la missione è stata lunga ed estenuante, sono contenta di averla portata a termine e di aver capito che la mia strada è questa, ragionare sui valori della religione mi ha aiutato tanto, e sono sempre più convinta della mia scelta!
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