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Vendetta pestilenziale... 24 Feb 2015 15:56 #1

  • dante1988
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"Di tutte le storie e le leggende che i bardi narrano a Britannia, ce n'è una che mi ha sempre affascinato. Parla di un giovane elfo oscuro, un necromante a quanto pare, soprannominato "Pestilence" per via dell'aspetto pestilenziale che avevano i cadaveri delle sue vittime, dopo che le torturava con empi e sacrileghi incantesimi, e solo dopo che loro invocavano la morte, allora lui le uccideva. Il suo vero nome purtroppo, si è perso nel tempo.
Ma non è stato sempre così, un tempo egli non era il mostro di cui si narra, tutt'altro. Era un esploratore ed amava viaggiare, al suo fianco aveva sempre la sua compagna di avventure, una dolce e bellissima elfa silvana, si avete capito bene, un'elfa silvana. Che rara e splendida coppia era la loro, sempre in movimento, sempre in viaggio, alla scoperta di antichi resti e manufatti da rinvenire che li rese famosi in tutte le terre conosciute.
Una notte però, mentre erano accampati in una delle tante foreste, accadde la tragedia, una tribù errante di rinnegati ed assassini gli tese un'imboscata e li assalì. Furono derubati di tutto l'oro e i preziosi, picchiati, derisi e torturati, la sua compagna fu anche violentata più e più volte, dopo di che, fu decapitata sotto i suoi occhi e poi bruciata, a nulla servirono le urla e le suppliche in quel luogo, in mezzo al nulla. Mentre era ancora vivo, Pestilence venne gettato in una "fossa comune", piena di cadaveri di altri poveri viaggiatori che hanno avuto la sfortuna di trovarsi in quel posto sperduto.

La caduta fu terribile, ma il tanfo che quei cadaveri in decomposizione emanavano era anche peggio, era pieno di ossa umane, arti e teste mozzate, il tutto immerso in una pozzanghera di sangue e lerciume. Distrutto e agonizzante nell'animo come nel corpo, chiuse gli occhi, aspettando che la morte lo prendesse e lo riconciliasse alla sua amata.


Cosa accadde in quel fosso nessuno lo sa, esistono parecchie teorie in proposito. Quella notte comunque, qualcosa di oscuro accadde, perchè i morti vennero fuori da quel fossato e assalirono la tribù assassina che era accampata poco più distante di lì, furono sbranati violentemente, come una belva che si nutre dopo settimane di digiuno. Le urla e i lamenti erano così strazianti e spaventose che si dice che furono udite a chilometri di distanza. Nessuno si salvò. E dietro il gruppo di non-morti c'era lui, Pestilence, ritornato chissà come dalla morte".

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