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Una missione da compiere 31 Oct 2016 00:18 #1

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Correva l'anno 120 GD

Nacqui durante un autunno di diciassette anni fa; mia madre, pace all'anima sua, morì dandomi alla luce, mio padre mi cresse nella povertà assieme ai miei sette fratelli e sorelle. I primi anni della mia vita trascorsero in maniera molto monotona e noiosa: i mesi erano un susseguirsi di semine e raccolti. A quasi dieci anni dalla mia nascita accadde uno degli eventi più significativi della mia vita: ero di ritorno da una scampagnata per i boschi a sud-est di Moonglow e nel rientrare a casa sentivo un qualcosa di strano, non udivo alcun rumore provenire da casa. Entrai e trovai ad attendermi il nulla più totale, sembrava quasi che nessuno abitasse in quella casa, quella perfezione mi dava quasi fastidio; una sola cosa era fuori posto: su di un tavolo in cucina era appoggiato un rotolo di pergamena:

" Ryuk, l'arcivescovo ha dichiarato guerra a Moonglow: so che dopo aver letto queste righe vorrai pormi un sacco di domande, ma non ho il tempo per darti le risposte qui in questa lettera. Dovrai pazientare. Devo compiere il mio dovere, conosco di persona il Monsignor Jack O'Molay, i necromanti contano sul mio aiuto. Vai in città, chiedi indicazioni per la " giumenta ballerina " e mostra questa pergamena all'oste, loro ti accoglieranno.

Mi dispiace non poterti dire di più, ho mandato i tuoi fratelli e le tue sorelle in un posto sicuro, ma non credo che vi rivedrete mai più... Ho scelto te perché sei il più affine alla magia, e si: non credere che non ti abbia visto lanciare quelle piccole palle di ghiaccio agli uccelli lo scorso inverno... Sono così fiero di te. Vorrei avere più tempo.


Perdonami. Addio. "

Dopo che ebbi letto questa lettera scrittami da mio padre mi precipitai subito nella stalla, sellai il cavallo e mi diressi verso la città.
Non ero mai stato a Moonglow, per lo più mi dedicavo alle faccende domestiche con le mie sorelle ed ogni tanto al lavoro nei campi con i miei fratelli. La cosa che mi colpì di più fu la moltitudine di persone che si riversavano assieme a me all'interno dei cancelli della città: umani, elfi oscuri, addirittura qualche compagnia di mercenari poco raccomandabili, non aveva nulla a che vedere con la realtà a cui ero abituato.
Fortunatamente riuscii a raggiungere incolume la taverna; purtroppo l'oste era troppo impegnato per dare retta ad un bambino, riuscii però a trovare una stanzetta in cui passare la notte, finendo però gli unici soldi che avevo raccolto in giro per casa.
Il ricordo di quelle ore mi rimarrà per sempre stampato a fuoco nella mente; ero disperato: preoccupatissimo per la sorte di mio padre, abbandonato dalla mia famiglia. Assaltato da mille dubbi e interrogativi non chiusi occhio quella notte.
La mattinata seguente riuscì finalmente a parlare con l'oste, un paffuto umano di nome Boris, che alla lettura della lettera sbiancò e mi fece passare per un passaggio segreto che portava sotto la locanda: " prosegui sempre dritto per questo tunnel, non prendere mai una galleria secondaria o ti perderai, loro ti stanno già aspettando ".
Mentre percorrevo il cunicolo le domande mi stavano consumando pian piano:
" Dove mi stanno portando ? "
" Chi, o cosa, sono i necromanti ? "
" Che cos'è quest'odore ? "
Ebbene si, quel posto, oltre ad essere completamente ricoperto di muffa, emanava un'odore nauseabondo. Dopo quello che mi sembrò un eternità sbucai in una specie di grande piazza sotterranea e ciò che vidi mi lasciò senza fiato, e non positivamente: al centro di questo ambiente vi era un'alta pila di corpi di umani ed elfi oscuri, non vi era traccia di anima viva. Dopo qualche tempo notai un cartello:

" Questi sono i corpi di coloro i quali hanno rifiutato Idior e si sono opposti alla Santa Chiesa di Sosaria. "

Con orrore mi costrinsi ad osservare meglio quei corpi senza vita assillato dall'idea che fra di loro ci fosse qualcuno della mia famiglia, ma tutti quegli occhi senza vita che mi fissavano presero il sopravvento su di me, il mondo iniziò a roteare e svenni.
Purtroppo mi ricordo solamente frammenti di ciò che accadde... Rimembro una voce, oscura, potente, che parlava nella mia testa:

" Quelli che hai visto erano solo una piccola parte di un gruppo di maghi che mi servirà fra molto anni. I templari diventeranno loro alleati e poi verranno distrutti dal loro stesso arcivescovo. Ho bisogno dei tuoi servigi Michael. Ti risveglierai fra molto tempo nella città di Britannia, scrivi di questi avvenimenti in una pergamena e cavalca fino a Papua, consegna la lettera a Bellatrix. Egli saprà cosa fare. "

Anno sconosciuto

Mi svegliai in una specie di biblioteca; tutti quei corpi... Stando a quanto aveva detto la voce ero a Britannia, la capitale del regno... Doveva assolutamente recarmi a Papua per l'incarico affidatomi da mio padre.














Off GDR

Salve, spero di non aver fatto troppo casino con le date storiche. Mi presento sono Michael un cittadino della città di Magincia e volevo esprimere una richiesta per diventare necromante, questo è il BG del mio personaggio ( non so se sia accettabile o meno, ripeto spero di non aver sbagliato tutto ahahah ).

Si, "MI CREBBE", le date prendile dal BG ma effettivamente é una cosa da definire, ora soltanto astratta. In ogni caso non siamo nel 120 perché avresti 220 anni, non proprio un adolescente... :mrgreen
Poi sinceramente non ho capito chi ti ha mandato da Bellatrix... non é molto chiara la storia anche se l'impegno che ci hai messo nella stesura é apprezzabile. Cerca di essere piu chiaro pls



Ma quindi in che anno siamo ora ?

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Last edit: by ISoadI.

Una missione da compiere 06 Nov 2016 12:43 #2

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Anno sconosciuto

Dopo qualche minuto mi ripresi: il mondo smise di vorticarmi attorno e la testa iniziò a non pulsare più. Trovai abbastanza facilmente l'uscita, ma non ero affatto preparato a ciò che mi stava aspettando là fuori: una moltitudine di case altissime mi si stagliò davanti, mercanti che provavano a vendere le loro merci, madri che rincorrevano i figli urlanti; Moonglow a rispetto era catapecchia ! Ancora una volta, e la cosa iniziava leggermente a stufarmi, ero pieno di domande e in mancanza di risposte concrete; cercando di districarmi nella folla mi diressi verso il primo mercante, " come faceva a trasportare così tante merci senza che il carro si rompa ? ", per chiedere delle informazioni riguardo alla taverna più vicina; " segui quella strada ", disse indicandone una che procedeva verso sud, " dopo un po' dovresti arrivare ad una taverna poco frequentata ma accogliente,il proprietario è un umano di nome Donovhan, è un mio vecchio amico: digli che ti manda Smith e per una notte chiuderà un occhio ! ". Lo salutai e mi diressi verso la direzione da lui indicata... E rischiai di rimanerci secco: sul lato della banca cittadina era affissa una bacheca che riportava i fatti all'ordine del giorno, è la data riportata era del (....), erano davvero tutti quegli anni ?! Eppure il mio corpo non ne aveva risentito, ero ancora lo stesso Ryuk di " prima " ! Quella creatura di cui avevo sentito la voce doveva sicuramente essere molto potente, non c'era altra maniera per spiegare quello che mi era successo. Come un lampo di fulmine vidi passare un'immagine davanti a me: una banshee spettrale che mi fissava intensamente; e una volta ancora una volta persi i sensi.

Mi risvegliai a notte fonda in un morbido letto: la stanza attorno a me era un po' spoglia ma accogliente, il letto nel quale mi ero ritrovato era spazioso, sul lato sinistro vi era un comodino con appoggiate sopra i miei pochi averi, mentre sulla destra vi era una piccola finestra chiusa. Notai una strana figura, " una statua " pensai, coperta da un velo; mi alzai e, spinto dalla curiosità, sollevai il telo: sotto di esso non vi era una statua come avevo dedotto, bensì una donna bellissima che mi fissava con aria annoiata, " Ce ne hai messo di tempo per riprenderti eh ? ", mi disse sbuffando, " So chi sei e da dove vieni, Elhoim mi ha mandato dei segni. Nel cassetto del tuo comodino troverai una mappa, presentati al prossimo tramonto nel punto indicato, scoprirai di più sul tuo destino. ". Stava incamminandosi verso la porta quando mi riscossi e le riuscii a chiedere:
" Chi sei ? "
" Ho molti nomi ... Quello che tu imparerai a conoscere a rispettare è Bellatrix. "
Detto questo una strana luce bianca la avvolse, senza fare il più minimo rumore si trasformò nella banshee della mia visione, e sparì attraverso il muro.
Ricordo chiaramente che l'ultima cosa che pensai prima di addormentarmi fu: " cavolo questi in quanto a suspance e tenebrosità mica scherzano..."

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