Mentre le dita della mano destra picchiettavano nervosamente sul legno dello scrittoio di fronte al quale si trovava seduto, quelle della mano sinistra massaggiavano vorticosamente le sue tempie, tediate da una pulsante emicrania.
D'un tratto, la mano destra smise di maltrattare quello scuro legno e la mancina rapidamente prese il rotolo lindo e intonso che attendeva d'esser vergato.
La mano destra, ora scivolava veloce e decisa sulla pergamena, intingendo di tanto in tanto la punta del calamo nell'inchiostro nero, cosicché le proprie parole fossero ben marcate e ferme nell'immagine e nel significato.
"Vostra Eccellenza,
nella maniera più sincera e priva di presunzione, scrivo questa missiva cosicché abbiate ad esaminare il parere di un cittadino della Repubblica di Skara Brae, sulla condizione di pericolo che impietosamente incombe sul destino della grande Britain.
Le strade della città, risultano essere sempre più popolate e vive, elemento positivo e confortante in merito a temi cari come l'economia, il commercio ed il benessere generale delle comunità del mondo conosciuto.
Tuttavia, mi duole rappresentare che proprio a causa di questa abbondanza di viandanti e per l'accrescere della libertà di circolazione, le vie cittadine risultano essere spesso battute da loschi individui, dal volto travisato integralmente o in parte, atti a tendere imboscate ed agguati a coloro che ignari, lungo le strade urbane non cercano rischio o tenzone, ma bensì quiete ed affari ben lontani dallo scontro armato.
Ho a cuore che le vie della città tornino ad essere sicuro luogo d'incontro tra cittadini provenienti da ogni parte del mondo ma soprattutto che in futuro i vostri militari sottoposti non prendano decisioni avventate nel sentenziare condanne immediate, spesso in danno di coloro che il coltello lo estraggono solo per difendere la propria incolumità in risposta ad un aggressione.
I recenti ed incresciosi avvenimenti che hanno visto coinvolti, in qualità di vittime, alcuni dei miei concittadini, non verranno trattati attraverso questa missiva poiché ne corromperebbero l'intento ed il significato, esulando dal dovere morale ed etico che la mia carica impone.
Nella speranza che il mio appello valga utilmente a comprendere quanto la Repubblica ed i propri cittadini, condividano gli ideali di Giustizia e Lealtà e che condannino senza riserva, chiunque attenti all'integrità di questi valori, minacciando in maniera premeditata, consapevole e dolosa la pace tra i popoli, concludo queste poche righe alla maniera degli Elfi dei Boschi.
Aglar na Claur na Eryn Thule,
Naamarie.
In fede,
Elvelerith, la Freccia dei Ghiacci.
Emissario della Repubblica di Skara Brae.
Comandante della Legione di Ghiaccio."
La pergamena, una volta arrotolata, venne sigillata con la ceralacca sulla quale venne impresso il sigillo della Legione dei Ghiacci e consegnata ad un messaggero, al quale Elvelerith si rivolse dicendo:
"Consegnala nelle mani del Comandante delle Guardie di Britain. Assicurati che sia lui in persona a riceverla."