Era da poco passata l'alba e le ombre degli antichi alberi della grande foresta si accorciavano poco a poco.
All'interno del grande Tempio di Yew, Alucard si muoveva lentamente in direzione del suo studio. Il peso di questi ultimi eventi gravava come un macigno sulle sue spalle e da giorni gli impediva di trovare la pace. Ormai non vi era altro da fare, così si diresse alla grande scrivania, sulla quale la nuova perpetua Aliza aveva già appoggiato una pregiata pergamena assieme a piuma e calamaio. Il sacerdote si sedette e preso il coraggio a due mani, iniziò a scrivere.
A tutti i miei cari confratelli e consorelle,
Vi scrivo a seguito del nostro incontro e dei più recenti ed incresciosi sviluppi.
Avendo assistito a quanto accaduto ieri sera, e mi riferisco in modo particolare alla collaborazione con la malfamata città di Delucia a danno di fedeli di Idior, e ad altri comportamenti che vengono perpetuati da ormai troppo tempo, mi vedo costretto, con la benedizione di tutti voi ed implorando il Radioso di concederci la grazia, a sancire che il culto di Idior prenderà le distanze dalla città di Skara Brae.
Spero con tutto il cuore che, questa nostra presa di posizione, possa aiutare il Consiglio Cittadino della Repubblica Skarense nel comprendere a fondo la gravità della decisione che gli è stata prospettata dalla Corte Imperiale la notte passata.
Pertanto, richiamo seduta stante i sacerdoti ora presenti nella città -e mi riferisco chiaramente ai fratelli Angelus ed Amenadiel- alla Grande Basilica di Yew, dove sarà mio enorme piacere accoglierli per definire assieme i prossimi passi da intraprendere.
Possa Idior illuminare il nostro cammino in questi tempi cupi. Sempre vostro,
Padre Alucard