Condivido con i fedeli questa mia vicenda.
Ero seduto, come mi è solito, sul tetto della banca di Britain. Scesi per sgranchirmi le mie ormai anziane gambe quando vidi una donna che indossava una maschera. Spinto dalla curiosità le chiesi il motivo del nascondere il proprio volto, ella rispose che aveva delle solide e valide motivazioni che la spingevano a fare ciò e allora, non volendo ferire il suo volere, decisi di non spingermi più a fondo sulla questione.
Cominciammo a parlare contornati dal solito brusio che c'è in quel loco quando, tutto ad un tratto, una elfa si avvicinò. Portava sulle sue vesti lo stigma della cittadina di Moonglow, non ve ne era bisogno data la sua arroganza forse era intuibile la sua provenienza e il suo credo. Da una semplice discussione con questa donna mascherata il tutto si trasformò in un vero e proprio delirio quando si presentarono due individui: uno con abiti tutti neri, un libro posto nella mano destra e incappucciato, l'altro con un cappello da giocoliere e abiti sgargianti.
Osservando attentamente gli usi e i costumi del primo, notai che il libro che stringeva era un libro devoto al male...ebbene si dinanzi a me c'era un Necromante.
Ovviamente i nostri punti di vista erano molto differenti come il suo "acceso" modo di fare pieno di ego. La donna pian piano si abbandonava a quest'uomo e io non ne capivo il perchè. Capii dopo, era un tranello per deridermi e con me la mia Fede.
Cercando di placare i miei animi cercai di rispondere in modo povero e facendogli capire che per quanto loro si fossero allontanati da Idior, Egli era loro padre. Feci un semplice esempio: un padre per quanto il proprio figlio possa sbagliare non potrà MAI chiudergli la porta della propria dimora, anche se dovessero rinnegarlo. Il figlio saprà sempre che deve ciò che vive al proprio padre, Creatore. Questi discorsi inalberavano il Necromante, lo infastidivano. Forse gli recavano disagio in quanto riconosceva in quelle parole della verità? non lo sapremo mai. So solo che la donna disse di voler andare con loro in modo da potermi lasciar libero e io proposi di lasciar stare la donna avendo in cambio la mia vita. Un semplice motivo mi ha spinto a fare ciò e gli dissi: "Prendete me e uccidetemi così macchierete le vostre vesti del mio sangue, colmo di Fede e Amore per Idior, Nephil e Hilianor. Sono pronto e contento di poter riabbracciare il Creatore."
La donna cercò di allontanarmi ma io avevo preso la decisione, perchè in realtà io ero già libero. Potevo far finta di nulla e andarmene, invece sono voluto rimanere e capire cosa spingeva questo Necromante a seguire un credo che si affaccia e accoglie il male, l'odio, la perdizione e la voglia di potere. Ebbene si, la donna seguì quest'individuo che io lasciai andare dicendogli testuali parole: "Che Idior ti accompagni, perchè rimarrai sempre suo figlio."
La donna prima di entrare nel portale con quest'uomo disse: "le avevo detto che ognuno ha la sua religione" e si mise a ghignare. Il Necromante in fine si presentò: "Sono Mirò, dì a Friar che lo saluto e ricordagli: ciò che ora ha è stato merito mio e tornerò a riprendermelo!"
Ringrazio Idior che mi ha fatto incontrare questi individui nel suo immenso disegno di provvidenza. Quest'oggi ho avuto conferma ancora una volta che la mia fede è salda e NULLA potrà mai scalfirla. Sono sicuro che Friar non sarà colpito da queste parole perchè anch'egli, più di me, sa trovare il disegno di Idior in tutto questo.
Che Idior vi benedica, che Nephil vi conduca e che Hilianor vi dia la forza.
Zakk