Ero teso...tesissimo. Nonostante già avevo vissuto questa esperienza in me albergava un'immensa emozione e una grande felicità. Avrei potuto servire Idior e l'Ordine al mio meglio come molti anni fa.
Ero lì seduto nel Tempio di Ocllo a preparare il mio spirito quando vidi arrivare un piccione con se un messaggio che picchiettava con il becco su una vetrata del Tempio.
Uscii dal Tempio per raccogliere il messaggio. La piccolissima porzione di pergamena che il piccione portava con se aveva il sigillo il ceralacca del Sacro Ordine. Aprii il messaggio era scritto da parte di Friar Tuck e di Mikael: "Caro Zakk vi aspettiamo al Tempio di Yew per avere un momento di raccoglimento tra noi prima di accoglierti nell'ordine con una funzione al nuovo Tempio di Britain, terra neutrale in modo da accogliere ogni singolo fedele da Trinsic, Skara Brae, Cove e Ocllo.", seguivano in fine le loro firme.
Invece di aprire un portale per Yew decisi di andare a piedi in modo da rivolgere qualche preghiera in più e in modo da poter riflettere ancor meglio sul mio stato d'animo; volevo conservare quel momento nella mia mente in un modo inestinguibile.
Arrivato al Moongate di Yew osservavo quei bellissimi alberi, così antichi da poter essere testimoni di migliaia di storie. Osservavo la natura che era intorno a me, osservavo ogni piccolo particolare. Pensai immediatamente a quanto Idior sia immenso nel suo creato, quanto tutto sia bilanciato nei cicli vitali, con estrema precisione, ed io, vecchio Sacerdote, stavo per riprendere le mie vecchie vesti per servire, accogliere e divulgare il verbo di Idior e rammentare, seppur a titolo divulgativo, anche le ormai perse orme di Nephil e Hilianor.
Giunsi alle porte del Tempio e davanti a me c'era Padre Friar pronto ad aprirmi le porte del Tempio, immediatamente vidi un portale dal quale uscì Mikael, che si era dovuto assentare dall'aspettarmi per un attimo.
Entrambi lessero nel mio volto la tensione e l'agitazione che portavo insieme alle umili vesti che indossavo.
Ci raccogliemmo in un momento di intima preghiera...al suo termine sentii pronunciare il mio nome da Mikael che, in veste di Capo Culto, porgendomi una pergamena, mi ribadì i miei doveri verso la vita monacale e verso la Fede per Idior. Friar fece lo stesso. Entrambi mi fecero capire che si aspettano molto da me e io sarò felice di adempiere i miei doveri.
Raggiungemmo in fine il Tempio di Britain in presenza di molti fedeli in nostra attesa. La tensione saliva in me maestosa ma con essa si alimentava una sensazione di gioia immensa.
Subito ai nostri occhi risaltò un'elfa silvana che portava l'effige di Trinsic seduta sul trono centrale del Tempio. Era Valera che lamentava un dolore alla gamba, causato in uno strano posto di cui non ne avevo mai sentito parlare, ed è per questo che si era sistemata momentaneamente sul trono visto che era l'unico munito di un cuscino.
Una volta accomodata sulle panche della navata iniziò la funzione. Ero tempestato da emozioni, in cuor mio ero consapevole della strada ritrovata. Mikael e Friar mi iniziarono e mi diedero spazio per fare un breve discorso ai fedeli presenti.
Una volta finito mi recai da Ezra che mi disse la mia ultima prova da affrontare. Era ammesso dalle procedure che nella prima parte del mio compito potevano venire con me amici fidati per aiutarmi, il Principe di Ocllo, Eld Wind, Naviel e Gaia mi accompagnarono ma poi solo il Principe mi aiutò lasciandoci un momento di riflessione e di dialogo in quanto abbiamo legato molto, dato che, oltre al compito datomi da Ezra, Mikael mi chiese di abbandonare momentaneamente la cittadina di Ocllo per ritirarmi per un periodo in completa vita monastica.
Il primo compito fu adempiuto, mi aspettava una seconda prova davanti alla mia strada. Il Codice insegna che non posso parlare di cosa e di come successe nei e per i miei compiti ma non fu cosa facile: mi ritrovai faccia a faccia con il male.
Ritornai vittorioso, Mikael e Friar esultarono felicemente insieme a me della mia riuscita porgendomi le Sacri Vesti.
Ripresi in fine le mie vecchie vesti, i miei vecchi compiti in nome di Idior.
“Mi inchino dinanzi a Voi Idior promettendo di servirVi in ogni mia azione,
ogni mio pensiero e in ogni mia parola.
Idior, Solo Voi potete illuminare il cammino delle anime perdute in questo mondo,
ogni Vostra richiesta verrà servita,
ogni Vostro desiderio verrà obbedito.
In Voi il mio credo si rivolge,
umilmente nella mia mortalità,
in qualsiasi momento Voi vogliate sono pronto per svestirmi e divenire Vostro Sacerdote.
In Voi, Idior Glorioso credo,
ho creduto e crederò per il tempo che mi rimane in queste spoglie.
Voi, nel mio animo, riconoscerete quel piccolo contadino pronto:
ad entrare nella Vostra "vigna" di Vita.”