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Vecchie memorie di vecchie vesti ed avvenimenti. 07 Jul 2014 15:38 #1

  • wzakkw
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Mi aggiravo nella biblioteca del Tempio di Idior quando scorsi, tra le valanghe di libri, un tomo impolveratissimo, lo presi e lo aprii.
Erano le mie vecchie memorie fedelmente conservate. Rievocarono in me molti ricordi ma sopratutto uno: l'incontro con Lady Hilianor in persona...
_____
Cosa mi è successo... Zakk il Fremen

Ero nato in questa terra così arida da non potermi accorgere che oltre le dune ci fosse "un altro mondo"...
Crebbi praticamente senza padre perché era più assente che presente, ma quando c'era lui, la terra arsa che calpestavo mi sorrideva, ero felice, ero orgoglioso del ruolo che ricopriva.
Mio padre mi insegnò tutto: il rispetto, gli insegnamenti della vita e il culto della Dea Hilianor, in quanto faceva parte dell'Ordine Dei Templari devoti a Hilianor e la Fede in Idior.
Egli era convinto che io fossi il Kwizatzh Haderach, mentre io sentivo che non era così e che il mio destino era ben diverso. Indubbiamente mi avrebbe fatto piacere essere il riunificatore della mia razza, ma so che non era il ruolo che Idior aveva stabilito per me.
Mia madre mi allevava nell'eleganza e nei buoni modi parchè noi discendenti del ramo Wielandt non potevamo esser rudi come i nostri avi: barbari.
Ormai adolescente, pensavo al mio futuro, volevo essere come mio padre che purtroppo scomparve in una battaglia perché ormai anziano. Anch'io volevo intraprendere la via della fede in Idior e combattere per Egli.
Trovai tra le cose di mio padre una vecchia pergamena con scritto “Accademia del Sacro Ordine Cavalleresco” :li capii che quella era la mia meta e per fortuna sulla pergamena era ben disegnata una mappa per raggiungerla dal deserto dei territori del nord.
Nell'attraversare i vasti territori, innanzi a me incontrai diverse "prove" da affrontare, nulla però mi distoglieva dal desiderio di diventare Templare e servitore di Idior!
Raggiunsi l'accademia, era gremita di persone e molti Fremen come me: mi sentivo a casa. Un anziano fremen si avvicinò a me dicendomi: "Zakary, sei forse ritornato dal mondo dei morti?" all'inizio non capii e indietreggiai, poi con mio stupore risposi: "Non sono Zakary, bensì sono suo figlio primogenito Zakk. Forse voi conoscevate mio padre?" l'anziano rispose emozionato con la voce tremolante: "Si figliuolo, Zakary è stato un mio amico, un mio compagno, una persona che aveva tutta la mia stima! Così anche tu sei qui per divenire un servitore di Hilianor, sono finalmente libero di tornare nel deserto e vivere quel poco di tempo che mi rimane tra le mura della mia casa natale" con timore gli chiesi: "E io allora qui sarò solo? senza nessuno?" l'anziano mettendomi la mano sulla spalla e con un sorriso rispose: "non temere piccolo, Kwizatzh Hilianor è sempre vicino a te. Ti presento Skywalker, mago di Magincia. Lui al termine del tuo addestramento sarà come io ero per tuo padre, ora vado".
Mi presentò Skywalker, un umano mago, molto simpatico e gentile, a volte sembrava leggermente pazzo.
Trascorse molto tempo e Skywalker era sempre al mio fianco. Finii l'addestramento e così ero pronto per espandere le radici del credo di Hilianor. Sky, così lo chiamavo in amicizia, mi portò nella città dove lui era fazionato a Magincia.
Magincia era una cittadina tranquilla piena di brava gente. Ade, il sindaco di Magincia
si rese subito disponibile a me fazionandomi e facendomi diventare membro del Sacro Priorato Di Sion, devoto ad Idior il Dio benevolo.
Ade mi incaricò subito di cercare altre persone da fazionare a Magincia, così conobbi molte persone tra cui: Jhoik l'elfo con il quale sia io, sia Sky legammo molto e da un duo divenne un trio.
Fazionai molte persone a Magincia, conobbi molte persone facoltose come Kira Von Hosterm e molti altri. Nel frattempo servivo Hilianor, Idior e il Sacro Priorato Di Sio: lo feci per anni! Poi accadde una cosa che pensavo fosse solo legenda.
Ero con Sky e Jhoik nelle terre selvagge, quando dinanzi a me si aprì un portale che mi trascinò al suo interno.
Dinanzi a me c'erano sei maghi di natura a me sconosciuta. Delle guardie mi rinchiusero in una torre e li passai sette anni tra torture e studi sulla mia natura.
In una notte sentii un boato, come un'esplosione: la città in cui ero imprigionato era sotto assedio!
Cercai di scappare ma non mi era possibile, la torre cominciò a traballare e un enorme masso mi cadde addosso facendomi perdere i sensi...
Mi ripresi su un cavallo, ero slegato dalle manette- quegli arnesi quasi mi mancavano, erano diventati parte di me- scesi da cavallo e mi accorsi che ero nel bel mezzo di carovane, cavalieri, maghi e draghi, pensai di esser tornato nel mio piano materiale quando si avvicinò un mago: "Chi sei e cosa sei?" risposi rammaricato immaginandomi che sarei stato rinchiuso ancora una volta e questa sarebbe stata anche la mia morte: "Sono Zakk Wielandt il Fremen nato nel deserto del nord, figlio di Zakary servitore di Hilianor" il mago sorrise e mi disse: "Questo non è il tuo mondo, questo è un altro piano materiale che non ti appartiene. Sono stato nel tuo piano, ora torna da dove sei venuto e torna a servire i nostri comuni dei Hilianor e Idior".
Mi aprii un portale e mi ritrovai a Jhelom: la riconobbi, ma era tutto diverso, gli anni erano passati anche per Sosaria.
Il mio fisico era diventato docile, anche il mio spirito e tutti mi avevano dato per morto.
Ricominciai ad allenarmi e chiesi in giro cosa fosse successo a Sosaria.La notizia che più mi sconvolse fu che Magincia cadde!
Magincia non esisteva più; Ade, scomparso, Sky scomparso, ma il mio cuore trovò rifugio nell'incontrare Johik! Mi spiegò tutto e io ristabilii la mia forma fisica e il mio temperamento.
Ed eccomi qua, ora ho un nuovo obbiettivo! E ora so cosa Idior e Hilianor aveano designato per me:
Diventare dinuovo loro servitori, o nell' Ordine dei Templari o come loro sacerdote, ricreare il Sacro Priorato di Sion e ristabilire i contatti con Trinsic e il regno di Kira Von Hosterm.
Solo lui e pochi altri possono ricordarsi di Zakk il Fremen "il Templare Oscuro"!
Ma voglio entrare nel particolare di ciò che ho vissuto.
Non amo scrivere della mia famiglia e credo che neanche lo farò, giusto per non consumare inchiostro e pergamene per questo diario.
O meglio, in breve l’ho fatto qualche pagina prima.
Non è stato facile lasciarsi il passato alle spalle e camminare nel deserto da solo, ma è ciò che Idior chiedeva e ciò che andava fatto! La Fede era uno dei principali motivi che mi spingeva verso l’Accademia, in più ritrovare il volto di mio padre, logorato dal tempo nelle mie memorie. Potevo ritrovarlo solo facendomi raccontare cosa era e cosa faceva dai suoi compagni di avventure nel servizio da Templare.
Vidi creature che mio padre mi descriveva nei suoi racconti, mi divertivano, ma trovandomeli davanti era tutto diverso: ero spaventato, insicuro e titubante ma è come se sentii una spinta interiore che mi caricava e non mi distoglieva dall’obbiettivo.
Attraversai il deserto per poi trovarmi in una specie di gola tra due montagne e pensai che era un bene salire sopra una di esse per scorgere meglio la Capitale: Britain.
Scalai la montagna sulla mia destra e in lontananza vedevo Britain, sembrava un piccolo corpo celeste composto da molte stelle, mi apparve così perché era quasi tramontato il sole.
Non mi accorsi che era passato mezzo dì, avevo bisogno di riposare per mettermi in cammino il mattino seguente.
La saggezza ancora non faceva parte del mio essere, non pensavo che accamparmi su una montagna poteva essere pericoloso: il freddo cadde sul mio crine, la visibilità era scarsa e abituato a non bere molto il mio fisico rischiava di rimaner congelato per assenza di liquidi. Presi la decisione di entrare in una grotta!
Nella grotta stranamente c’erano delle candele, tutto era ben visibile, credevo che fosse abitata e mi inoltrai al suo interno.
E’ vero la grotta era abitata, ma non da creature socievoli bensì creature malvagie in cerca di sangue. Scappai via e scesi la montagna di fretta e furia senza neanche accorgermi che le mie provviste erano cadute nella discesa.
Pensai di morire: senza cibo, infreddolito e da solo, tastavo il sentore della morte; per questo cominciai a pregare Idior e nella preghiera mi addormentai dalla stanchezza: ovviamente me ne accorsi il mattino quando il sole mi illuminava le gote facendomi aprire gli occhi dalla luce.
Presi quel risveglio come una reale prova dell’esistenza di Idior, non lo misi mai in dubbio ma, il risveglio con le preghiere della notte precedente ancora serpeggianti sul mio palato, con il sole che mi scaldava, per me era Idior che mi concesse un’altra possibilità.
Ero frastornato ma contento dell’accaduto, la mia fede era ormai ferrata e saldata a quell’asse di ferro arrugginito che era il mio spirito, mi sentivo forte, allegro e audace.
Raggiunsi Britain con il sorriso e con nuovi insegnamenti di vita. Idior in me sempre più presente.
Ora che sono libero da quella maledetta torre, sono andato a chiedere ad Idior la sua fede, non sapevo come, prima della mia avventura extraplanare era tutto differente, a Trinsic, città regnata da Kira Von Hosterm, mio vecchio amico, c’era il Tempio per Idior, tempio che non ho ritrovato.
Scoraggiato lasciai pergamene in tutte le città che conoscevo, chiedendo informazioni sulla nuova ubicazione del Tempio e finalmente qualcuno mi rispose...

* 2 pagine strappate *

Padre Richard Arnost, Sacerdote di Idior rispose alla mia pergamena dicendomi che era per Lui un momento complicato per iniziarmi nuovamente alla fede di Idior, così mi disse che potevo cercare la Somma Sacerdotessa Pandora, insieme alla pergamena trovai un gufo che era stato addestrato a raggiungere il Tempio, scrivendomi queste parole esatte:
“Parole accorate invero, il vostro fervore sembra tanto forte da far ardere quella fiamma che da tempo cerco di far attecchire nei cuori dei nostri fedeli.
Voi mi rincuorate Zakk del casato Wielandt.
Mettetevi in contatto con Pandora la Sacerdotessa Madre per un incontro.
Al momento non posso essere io stesso a celebrare il rito di fede al Sommo, poichè faccende impellenti mi tengono lontano dal Tempio, ma avrei piacere di incontrarvi quando ritornerò.

In fede

Padre Richard Arnost Sacerdote di Idior”
Risposi immediatamente a Padre Richard:
“ Salve Padre Richard Arnost Sacerdote di Idior, non destatevi delle mie parole perchè le parole che ho detto sono state pilotate da Idior stesso.
Sono comunque rimasto contento della sua risposta Padre, giro in questo mondo da ormai molto tempo e ho riscontrato poca fede realmente ferrata.
Sicuramente contatterò La Sacerdotessa Madre, sicuro di incontrare una persona degna del nome che porta, proprio come Voi Padre. E' raro ormai trovare così tanta presenza di Idior nell'animo.
Lui che tutto puote e che tutto segue,
Lui che ama,
Lui è la nostra Trama è la nostra gioia.
Glorioso Idior mi inchino a Voi e ai Vostri diretti servitori.”

Gioioso, di questo accaduto, mandai il gufo con una pergamena al Tempio, indirizzandola a La Somma Sacerdotessa:
“Salve Sacerdotessa Madre, dall'umili spoglie che ricopro e che Idior mi ha donato, vi chiedo, se possibile, di incontarVi.
Mi è stato detto, di chiederVi un incontro, da Padre Richard Arnost Sacerdote di Idior che è rimasto colpito dalla mia fede, anche se credo che la fede che è in me è quella che Idior ha dato a tutto il creato.
Credo che il Padre si riferisse al nostro incontro per iniziare la via verso la fede e per indirizzarmi alla via più consona e vicina a Idior.
A presto, Zakk, del casato Wilandt.
In Voi, Idior Glorioso credo, ho creduto e crederò per il tempo che mi rimane in queste spoglie.
Voi, nel mio animo, riconoscerete quel piccolo contadino pronto ad entrare nella Vostra "vigna" di Vita.”
La Somma Sacerdotessa mi rispose immediatamente, per quanto Essa potesse dati gli impegni di Fede, dandomi la mappa per raggiungere il Tempio:
“Caro Zakk Wilandt,
con gioia ho ricevuto in mattinata questa vostra missiva e sarò ben lieta di fissare un appuntamento al fine di incontrarci.
Fatemi pervenire un altro gufo da così indicarmi quando siete disponibile.
A presto.
Pandora, sacerdotessa di Idior e di Nephil.”
Risposi e il giorno stesso mi misi in cammino per raggiungere il Tempio: un loco pieno di emozioni, trame di tranquillità e di una spiritualità che non respiravo da quel dì che mi svegliai con il sole sulle gote dopo una notte di terrore.
La Sacerdotessa mi invitò ad entrare e cominciammo a parlare.
Ella mi osservò a lungo, a volte fissandomi nei miei occhi, ancora non capisco perché ma capii che ella lo faceva per vedere in me la Fede, parlandomi con l’estrema eleganza che Idior Le ha donato.
Una volta iniziato la Sacerdotessa mi fece una domanda che non oso scrivere per non ricadere nell’emozione che mi fece svenire per l’entusiasmo.
Si, svenni… stranamente mi trovai a Jhelom, la piccola città, se non modesto villaggio, dove un mago, nella mia orribile esperienza extraplanare, mi riportò nel mio piano esistenziale; chiesi con una pergamena alla Sacerdotessa se Ella stessa mi avesse riportato li, ma la sua risposta mi fece scalpore, Ella mi disse di no. Che forse la mia forte fede mi ha portato in un luogo sicuro e tranquillo?
Tornai al Tempio per sapere se quelle parole che avevo udito erano state realtà e trovai una pergamena vicino alla Fontana Benedetta: “Perdonatemi, altri affari mi terranno lontana dal tempio per un po'. Rimango comunque in attesa di ricevere il vostro diario.
Pandora, sacerdotessa di Idior e di Nephil. “

Ella mi chiese di scrivere un Diario di quello che avevo vissuto fino ad oggi e mi chiese se volevo partecipare in modo attivo nella Fede in Idior, a quelle parole svenni e mi misi a scrivere questo diario…
E in questo diario voglio scrivere la preghiera che mi tenne in vita quella strana notte:
“Mi inchino dinanzi a Voi Idior promettendo di servirVi in ogni mia azione,
ogni mio pensiero e in ogni mia parola.
Idior, Solo Voi potete illuminare il cammino delle anime perdute in questo mondo,
ogni Vostra richiesta verrà servita,
ogni Vostro desiderio verrà obbedito.
In Voi il mio credo si rivolge,
umilmente nella mia mortalità,
in qualsiasi momento Voi vogliate sono pronto per svestirmi e divenire Vostro Sacerdote.
In Voi, Idior Glorioso credo,
ho creduto e crederò per il tempo che mi rimane in queste spoglie.
Voi, nel mio animo, riconoscerete quel piccolo contadino pronto:
ad entrare nella Vostra "vigna" di Vita.”
Il resto della mia vita è tutta da scrivere e spero che Idior mi accompagni nel mio cammino di Fede.
Zakk del casato Wielant, il Fremen.
...ho creduto e crederò per il tempo che mi rimane in queste spoglie…

Il mio apprendistato come Novizio nel Tempio è cominciato quest'oggi e subito mi ha coinvolto nel mio essere.
Divenire Sacerdote è divenuto il mio obbiettivo, la Somma Sacerdotessa mi ha fatto entrare nel tempio e nell' aula per i novizi.
Ella mi chiese: "Zakk, cosa credi che sia la Fede?"
Risposi in modo molto convinto ma con paura di sbagliare: "Sacerdotessa, per me la fede è: Servire, Capire e Divulgare. Servire Idior in ogni suo desiderio, Capire cosa Ha disegnato per noi e Divulgare questa Fede di Vita". La Sacerdotessa fù molto contenta della mia risposta e annuì ad ogni mia parola di rilievo.
Dopo questa risposta la Sacerdotessa mi chiese se avevo conosciuto altri fedeli o se ho avuto la possibilità di visitare delle Città; le risposi che conobbi molte persone e poche mi avevano colpito per la loro fede e che ero riuscito ad entrare solo in due cittadina ma che avevo girato per tutta Felucca, ovviamente questa domanda era formulata nei tempi di oggi dato che è cambiato tutto dal mio ritorno.
La Sacerdotessa ascoltò con molta attenzione le mie parole che non sto a scrivere qui in quanto si tratta di argomenti stretti al Tempio e non posso permettere che in caso io perdessi questo Diario qualcuno potrà leggere queste parole.
Si, è vero la Fede in Idior rammenta che la trasparenza di tutto deve essere presente in noi, ma questa volta si tratta di Servire Egli.
Ero seduto su quel banco tra paure, sorrisi, timori e forti emozioni, quando la Somma Sacerdotessa mi guardò negli occhi dicendo: "non avevo sbagliato" quelle tre parola furono rincuoranti, purtroppo il timore di non essere all'altezza fa parte della fede ed è quella spinta in più che serve a credere sempre di più.
La lezione era finita e gli insegnamenti della Sacerdotessa li terrò a cuore, senza scordar le sue ultime parole..."fate attenzione Zakk" queste parole mi colpirono e mi fecero capire che Felucca necessita di un intervento diretto.
Ho l'impressione che per migliorare la situazione in questo continente servirà molto tempo ma la Fede in Idior e le sue meraviglie creerà quella sensazione di Libertà che da tanto Felucca non respira.
L'arte del saper parlare si sta perdendo ma girando per Felucca spero di far accorgere a molti che Idior è con loro anche se a volte credono che Egli l'ha abbandonati. Il mio primo passo sarà conoscere e far ragionare molte delle persone che hanno perso la Fede.
Solo ragionare perchè ancora il mio cammino deve essere completato...

Spesso le emozioni vengono discostate dalla pecunia, dalla moneta, ma Idior è sempre presente in noi.

Voi, nel mio animo, riconoscerete quel piccolo contadino pronto:
ad entrare nella Vostra "vigna" di Vita.”
Zakk, casato Wielandt, il Fremen.

Mi recai nuovamente al Tempio, prima però parlando con Johik, un vecchio amico, Egli mi disse che voleva divenire fedele di Idior in quanto i miei discorsi lo avevano convinto ancor di più nella fede.
Andai al Tempio e come sempre la Somma Sacerdotessa Pandora arrivò in perfetto orario.
Ella mi sorrise, mi invitò all'interno dell'aula e incominciammo la lezione.
Gli raccontai delle mie esperienze e delle mie nuove conoscenze, facendole il nome di Vielyth, Sir Diavo e Ominide ella mi sorrise, a quel sorriso capii che erano buoni fedeli e in cuor mio ne ero già convinto.
Gli parlai di Johink e La Somma Sacerdotessa mi rispose in un modo che creò in me uno stato di sovraeccitazione e preoccupazione nello stesso momento: "Celebrerete la cerimonia di fedeltà Voi stesso Zakk" a quelle parole mi sentiì svenire...e così fu.
Una volta ripreso La Somma Sacerdotessa Pandora mi disse che forse era meglio non dirmelo e farmelo scoprire il giorno dopo stesso, tra delle risate annuii.
Con il consiglio della Somma Sacerdotessa me ne andai per riposare.
Queste parole le sto scrivendo di notte, forse l'emozione di celebrare la mia prima cerimonia non mi ha reso la notte onirica, bensì sono rimasto con gli occhi sbarrati per l'intera notte.
Chissà se sarò in grado di servire il nostro Idior?
Chissà se sarò pronto?

"...In Voi il mio credo si rivolge,
umilmente nella mia mortalità..."
Zakk, casato Wielandt

* 3 pagine strappate*

Terza era la lezione per divenire Sacerdote di Idior, con me venne Johik l'elfo che voleva essere accolto nella fede in Idior.
La Sacerdotessa mi disse di Celebrare io stesso la Funzione così incominciai la Celebrazione con queste parole sotto l'occhio scrutatore della Sacerdotessa Madre:
"Siamo qui nel Tempio eretto per Idior e Voi Johik entrerete nella cerchia dei fedeli in Lui.
Lui, creatore del nostro pensiero sarà Grande in Voi e nel Vostro Credo.
Ripetete con me Johik, Credo e Crederò in Voi Radioso Idior per far parte della Vostra Vigna di Vita.
Con queste parole Vi accolgo nella Fede del Radioso, Creatore Idior.
La Sacerdotessa si avvicinò a Johik per terminare la Funzione, si complimentò con me e ci salutò dandomi un incarico: scrivere in breve la storia di Felucca e del Culto. Che qui scriverò.

* 4 pagine strappate *

Ero al Tempio di Idior a pregare, quando alle mie spalle sentii un mormorio.
Era Sir Diavo, di Cove, che aveva in mano una pergamena: "Zakk siete Voi?" mi chiese Diavo con gentilezza, e dopo la mia risposta: "Ho pervenuto una pergamena all'entrata del Tempio con scritto che era per Voi". Stupefatto lo invitai ad uscire dal Tempio e di andare nel giardino.
Aprii la pergamena e al suo interno c'era scritto un cantico di Hilianesi scritto da Frà Astino Bastarin che qui fedelmente riscrivo:

“Il progetto di massima è uguale per tutti ma il disegno cambia continuamente..”
Queste furono le ultime parole di un saggio devoto a Idior, vissuto per quasi 150 anni. L’anziano era solito passare intere giornate in un meraviglioso giardino nei pressi della grande cascata, proprio a Nord del santuario della Giustizia. E fu proprio in quel luogo che pronunciò quelle ultime parole.
Il vecchio affermava che li ebbe la visione di una giovane donna che gli spiegò i misteri della fede. Narrava di una ragazza bellissima, capace di risvegliare in lui la grinta della giovinezza.
Diceva che ogni uomo di Fede, almeno una volta nella sua vita, doveva andare in quel meraviglioso giardino. Affidarsi ai suoni della natura che lo circondavano e attendere che la sua anima potesse far risplendere la luce dei suoi sentimenti.
I suoi discorsi erano spesso incomprensibili, sembravano essere privi di significato. Eppure la sua ultima frase, pronunciata prima di spirare, stava a significare che “il nostro destino è ormai scritto, ma la strada che ci porta a compierlo cambia continuamente”.

Letta questa pergamena mi scusai con Sir Diavo e cercai di capire il loco descritto nel cantico.

Raggiunsi il posto, era un meraviglioso giardino con cascata alle spalle, un piccolo altare, un ponte dove si potea ammirar con destìo la cascata, ma la cosa che mi colpii di più fu una statua.
Su delle seggiole vidi un anziano che somigliava molto al mio defunto padre e per un attimo scorsi un fantasma, o almeno credetti che fosse un fantasma.
Mi avvicinai all'anziano e gli chiesi, sorridendo: "Salute Sir chi siete?" il vecchio si voltò e mi chiese chi mi mandava e da dove venivo, la mia risposta fu così un pò comandata dal nervosismo dato che l'anziano sembrava turbato dalla mia presenza: "Vengo dal Tempio di Idior, la nostra Fede, Idior mi ha mandato qui credo".
Il vecchio scosse la testa rispondendomi: "Idior? vi manda qui Lui?" Ero preso dal panico e così scorsi con la coda dell'occhio nuovamente quella figura eterea che però si era posta alle mie spalle sossurrandomi nelle orecchie: "Ha perso la fede".
Chiesi all'anziano se potevo sedermi vicino ad Esso e con un cenno della testa mi fece capire di si; l'anziano era schivo ma con molte parole e dicendogli che avevo pervenuto una pergamena Egli cambiò atteggiamento e mi raccontò una storia che non mi era nuova...
"Sapete Sir, ah scusate qual'è il Vostro nome?" risposi e Egli continuò a parlare "Sapete Sir Zakk, qui mia figlia perse la vita e anch'Ella voleva diventare una Sacerdotessa come Voi, ma Idior, il Radioso come lo chiamate Voi me l'ha portata via e come posso io non portar rancore verso coLui? Mia figlia lo venerava ma Egli non l'ha salvata..."
L'anziano era scosso da questa perdita e per questa perse la fede nel Creatore Idior.
La figura eterea si presentava a me continuamente, le prime volte ero scosso da queste rivelazioni ma poi capii che era di animo gentile, lo capii sopratutto perchè Ella, questa figura, mi dava consigli e mi spingeva nel far ricredere l'anziano sulla sua fede.
Mi avvicinai all'anziano sempre di più cominciando a raccontargli la mia storia e il perchè mi avvicinai alla fede così tanto, l'anziano mi portò sul ponte facendomi vedere dove Sua figlia perse la Vita, l'eterea e affascinante figura mi disse che quel loco non era sicuro, così con una scusa feci allontanare l'anziano dal ponte portandolo dinanzi alla statua del giardino; li, quel buon uomo si emozionò dicendomi: "Sapete chi è quella statua?" risposi negativamente ma in cuor mio la risposta era evidente, sapevo ma facendolo parlare probabilmente il suo cuore si sarebbe aperto e i suoi sensi si sarebbero amplificati, "E' mia figlia! Che però ho voluto raffigurare come la Dea Hilianor." A quel nome della Dea i miei ricordi si intrecciarono a quelli dell'anziano e cominciai a dir parole che neanche pensavo, ero forse guidato solo ed esclusivamente dalla fede e sentivo quella figura vicino a me dir parole che solo io e mio padre potevamo conoscere come: "La vostra famiglia è stata servitrice di Hilianor, Voi lo siete stato e Vostra madre con Voi". Cominciai a capire chi fosse ma mi parea così improbabile che nulla in realtà mi fu certo.
Con delle mie parole, sopratutto queste che citerò, l'anziano si commovette ricredendosi nel suo dolore: "Sapete sir Addon", il nome dell'anziano che con molta fatica riuscii a far pronunciare, "le nostre mogli le conosciamo, le incontriamo ma i figli sono nostri, è il nostro sangue e la nostra carne ma solo Idior ha designato ciò, Idior il Dio benevolo che Vostra figlia ha amato come Io ora faccio e come Voi sicuramente farete, ricredendovi abbandonando l'odio e il rancore che Vi ha annebbiato la mente".
Con sorriso parlai, con sorriso vissi queste parole e questi momenti insieme all'anziano e l'eterea figura, ma tutto ciò stea per svanire nell'oblio del male.

Il vecchio cominciò a vedere la figura eterea che, anch'io vedevo e che si prostrò gentilissima, e stupito mi chiese: "Ma Voi chi siete giovine? Siete per caso non mortale?" Risi a quelle parole e capii che con quella visione l'anziano si ricredeva nella Fede in Idior, Nephil e Hilianor.
Avvenuto questo pensiero vidi la figura eterea e la statua, si somigliavano molto, ma non credetti che Hilianor stessa, che io servii per anni, si potette mostrare a me, umile fremen.
Il vecchio sorrise e mi disse: "Grazie Zakk, sono sicuro che diventerete un ottimo Sacerdote, ne sono convinto, Voi mi avete ridonato la Fede in Idior, la Fede che mia figlia Hadelaide avea in se".
A quelle parole dinanzi a me, all'anziano e l'eterea figura si prostrò un demone...
Era enorme, di un color nero ma trasparente, sentivo dei ghigni prima ma credei che era solo un effetto eco della cascata.
Assomigliava ad una creatura immonda chiamata Balron, capii che l'innominabile stava interagendo con questa conversione mandando un suo messaggero.
Egli prese il vecchio e l'eterea figura si mise dinanzi a me proteggendomi dicendo: "TU NON DOVRESTI ESSER QUI! TU TORNA DA DOVE SEI VENUTO LASCIA STARE QUESTI SIR!"
Capii che i miei incubi erano dinanzi a me insieme ai miei sogni, un viaggio onirico nel reale dove non c'erano specchi per veder se i miei pizzichi sul volto mi portavano nella realtà.
Il Demone riuscì a prendere il corpo dell'anziano Addon ed ucciderlo sul ponte, così la figura eterea si mise a pregare Idior e disse anche a me di farlo per liberare quell'anima in pena.
Nel nostro benevolo intento di liberare l'anima di Addon dal male il Demone cercava di destarmi dalle preghiere, mentre l'essenza della figura eterea diminuiva per poi trovarmi da solo nella preghiera.
Il Demone mi scaraventò a terra vicino alla statua di Hilianor e mi fece proposte che non oso trascrivere in quanto raffiguravano il male, sopratutto quando mi tentò facendomi vedere una figura non del vero Addon.
La mia Fede era la mia unica forza e pregando Hilianor, Idior e Nephil riuscii a tenere teta al Demone, non mi faceva paura perchè anche se mi avesse portato nelle tenebre Idior sarebbe comunque rimasto nella mia Fede.
La figura eterea riapparve e ci fù un duello tra il Demone e la figura eterea...
Il Demone lasciò le spoglie materiali e la figura eterea si presentò a me: "Sono Lady Hilianor, coLei che Voi e la Vostra famiglia avete servito per anni, ormai pochi ricordano di me e la mia essenza qui in questo mondo materiale è affievolita" mi inchinai ed emozionato da questa rivelazione sentii grande in me la Fede nel bene e nelle tre figure di bene di Hilianor, dinanzi a me, Idior e Nephil.
L'anima di Addon era libera dal male e Hilianor mi salutò dicendomi parole che non mi erano ben chiare ma alcune parole si: "Diverrai un gran Sacerdote ne sono certa". Io Le promisi che se era necessario avrei ristabilito il Sacro Ordine dei Templari e l'Accademia dove anche io fui formato, mi bastava solo un suo segno!

Tornai al Tempio, contento e rasserenato che il Bene ha vinto e all'interno del Tempio Vidi Sir Addon, Vivo!
Lo Salutai e Egli con un sorriso si avvicinò: "Sir Zakk, Grazie! Mi vedrete molto più spesso qui, Voi mi avete donato nuovamente la gioia di Vivere, Salute Sir" e si allontanò sorridendo.
Andai verso il giardino e vidi arrivare un essere vestito in modo strano per queste terre: "Sir Zakk? Siete Voi? Mi manda la Somma Sacerdotessa Pandora con una missiva"
Risposi positivamente e mi feci leggere la missiva.
"Vi siete comportato EGREGIAMENTE in questa prova di Fede, ora potete far parte del Tempio. Firmato Sacerdotessa Pandora."
Contento firmai la missiva in segno di ricevuto messaggio e firmai l'albo ai piedi della Pietra del Tempio e mandai una missiva alla Somma Sacerdotessa: "Salute Sacerdotessa, non so come fate a sapere di ciò che mi è appena avvenuto ma Vi ringrazio per aver creduto nella mia Fede, Saluti Zakk, Casato Wielandt".
Sorrisi e cominciai a scrivere queste pagine seduto nella mia nuova casa: Il Tempio di Idior.

____
Nuova pagina del Diario
____
Ero seduto sopra la Banca di Britain, la capitale, quando mi sentii osservato.
Mi girai e vidi un uomo a me non sconosciuto, la mia mente mi aveva consigliato un nome che avevo da poco letto in una missiva: Pacimero.
Mi avvicinai all'umano chiedendogli: "Siete per caso Voi?" l'uomo rispose che ormai il tempo l'avea segnato ma, si, era lui.
Con sorriso ci abbracciammo.
Pacimero lo conobbi molti anni fa, prima che venni rinchiuso in quella torre, era ancora a capo di Dregoth, città fedele a Idior a quei tempi mentre ora è caduta nell'oblio del male.
Lo vidi triste così lo portai dove avvenne il mio incontro con Hilianor.
Cominciammo a parlare e cominciai a farlo ricredere sul suo pensiero, cercando di cancellare ciò che lo rendeva triste.
Parlammo a lungo quando riuscii a fargli promettere che prima o poi sarebbe tornato tra le braccia del Radioso Idior.
Ciò mi fece felice perchè capii che egli vorrebbe tornare ma ancora non sente la spinta giusta.
Tornai a Britain, incontrai sul tetto un elfo oscuro, di nome Kraken se non erro, che ad una mia preghiera si alzò stizzito e cominciò a deridermi: "Idior dite?" non continuo a scrivere ciò che disse in quanto molto poco rispettoso.
Capii immediatamente dall'energia che emanava che era un fedele del male.
Cominciammo a parlare ognuno di noi a favore del proprio Dio, quando riuscii a scovare in Esso una parte celata dove ancora regnava il bene e cominciai a tastarla con insistenza.
La sua giovane età era il motivo per cui riuscii a sovrastarlo nelle parole, quando ad un mio aneddoto mi derise di nuovo, forse perchè non seppe controbattere, e se ne andò via. Questo fu un dì veramente particolare, un fedele che perse la fede e la controparte del mio Culto in Idior.
Forse qualcosa si sta smuovendo in Felucca, forse si sta raggiungendo ad un senso di conversione?
Dovrò aspettare per aver una risposta.

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Per Caso a Skara Brae...
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Quest'oggi volevo girare per boschi e sottoboschi per allietarmi con i suoni del vento tra gli alberi e i vari cinguetii, senza accorgermene giunsi a Skara Brae, ove un buon Fedele mi aprì il cancello per farmi entrare in questa storica cittadina.
Raggiunsi la banca tra una chiacchiera e l'altra per scorgere un clima di tensione che non notavo da tempo.
Dei servitori del Dio Malvagio erano riusciti ad entrare nelle porte della cittadina devota ad Idior per aspettare un passo falso dei Fedeli e incominciare una battaglia, non ricordi i nomi dei non fedeli, ma dall'equipaggiamento che aveano indosso parevan ben addestrati.
Il mio istinto mi guidò subito a cercare la mazza nella sacca, senza estraerla rimanevo in guardia, un solo sguardo poteva esser la scintilla.
Con l'uscita di un Fedele dalla Banca i non fedeli cominciarono la battaglia...
Incoraggiai i Fedeli di Skara Brae a non desistere e a credere nella meravigliosa creazione di Idior, presi la mazza e mi aggiunsi a loro.
Non mi sarei mai permesso di uccidere qualcuno e infatti non accadde ma il mio intervento spero che sia stato di aiuto; ferire qualcuno per correzione e difesa incita alla redenzione.
La battaglia finì presto, non avemmo molti problemi a contrastare i non fedeli, e per fortuna, tutto accadde in estrema semplicità e senza sparger troppo sangue.
Incontrai Sephirot, attuale Vice Sindaco di Skara Brae, che mi ringraziò ma in realtà io ringraziai Lui in quanto sta insegnando a nuovi avventurieri la retta via verso la Fede in Idior.
Come sempre al mio ritorno al Tempio, prima di uscire dalle porte di Skara Brae, invitai tutta la cittadina al Tempio quando lo volessero, anche per pescare insieme un intrattenimento che ormai prediliggo ultimamente in questi tempi.
Felucca sta tramando qualcosa, forse sarò precipitoso ma, questa terra vedrà altre azioni ignobili, le oscurità si stanno muovendo...
Non abbiate paura perchè non c'è fine nella Fede.

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Una strana avventura...
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Ero nel Tempio e vi trovai Padre Richard nella sala del consiglio.
Ci salutammo e cominciammo a parlare del più e del meno per poi andare nella navata centrale a pregare.
Sentimmo dei passi dietro di noi ci voltammo e vedemmo La Somma Sacerdotessa entrare nella stanza per le redenzioni; così, sia io che Richard, ci alzammo per andar a salutare La Madre.
Una volta entrati nella stanza la Somma Sacerdotessa ci sorrise ma il suo volto nascondeva un'espressione diversa questa volta.
La Sacerdotessa mi diede una missiva e mandò Richard nella biblioteca a cercare un libro.
Lessi la missiva pervenuta da La Somma Sacerdotessa: “Sapevo che sarebbe finita così.. bastardo! Il tuo sterminio non solo ha portato distruzione a Sosaria, ma anche qui, la mia terra natale è diventata luogo di maledizione. Questo era il luogo simbolo della Giustizia Divina ed ora.. il mio villaggio è diventato dimora di queste anime dannate venute da chissà dove; hanno costretto me e la mia gente a fuggire. L’ultimo sacro luogo rimasto in questa terra è il Tempio di Idior, protetto dalle imponenti montagne che lo circondano. Chi o cosa hai ucciso per generare simili creature!? Creature che non ci uccidono, ma ci incatenano cibandosi del nostro sangue.. che tu possa morire di atroci sofferenze!”

Questa è la lettera scritta da Tari Zarut, indirizzata a Lord British IV e mai recapitata. Passarono 10 anni prima che qualcuno la trovasse tra le macerie del suo vecchio Casato.
[scritto da Atlas]
Lessi e alzai lo sguardo verso la Somma Sacerdotessa dicendo: "Perchè io e Richard? o meglio perchè io?" Pandora rispose con il sorriso: "perchè siete fedeli, avete Idior in Voi, ora andate ad aiutare Richard a cercare il libro sembra che ci stia mettendo molto tempo".

Mi alzai e andai nella biblioteca, una volta entrato cominciai a spulciare tra i libri ma Richard non c'era, il mio primo pensiero fu che magari si era spostato in un altra stanza.
Continuai a cercare tra i libri quando mi ritrovai per magia in un altro loco....
Mi guardai intorno, sembrava un villaggio pensile, mi affacciai e vidi Richard parlare con un Sir dalla carnagione molto chiara, vestito prevalentemente di nero e rosso scuro.
Scesi da una scala e li raggiunsi, mi presentai ma l'essere non rispose alla presentazione con il suo nome anche se dai discorsi tra i due capii che si chiamava Libra.
Egli ci disse praticamente le stesse parole della missiva, rimasi colpito e gli feci leggere la pergamena, annuendo ci disse di seguirlo.
Ci portò alle porte di un villaggio apparentemente abbandonato date le condizioni fatiscenti degli edifici.
Libra ci disse che, solo con il nostro sapere e con la nostra Fede potevamo sconfiggere le forze oscure all'interno di quel villaggio di non morti...non morti all'apparenza umani.
Con queste parole il mio sangue rabbrividì e con Padre Richard ci incamminammo verso il villaggio.
Perlustrammo tutto il villaggio ma in tre abitazioni erano presenti delle figure ostili, all'apparenza umani ma con una carnagione chiarissima, molto simile a quella di Libra.
Li uccidemmo tutti, sentendo il nostro spirito e il nostro animo rasserenato.
Una volta uccisi Libra venne dove eravamo noi e ci portò in un cimitero di antica data circa di mille anni.
Li ci disse di fare uno scambio; scambiare tutto ciò che avevamo trovato nei corpi in cambio di un anello che egli aveva, un anello appartenuto ad un Sacerdote.
Qualcosa non mi era chiaro, perchè un Sacerdote dovrebbe donare un oggetto Sacro?
Mi inalterai e vicino a me comparve Lady Hilianor, più bella che mai! che con delle parole cercò di indirizzarmi per la retta via e di non fidarmi di Libra.
Neanche il Tempo di dirlo che Libra si rivoltò e dal terreno del cimitero si alzarono degli zombie e altri umanoidi di carnagione biancastra arrivarono al cimitero uccidendo sia me che Richard.
Invocai il nome di Hilianor e lei li fece sparire tutti con il solo suono della sua voce.
Si rivolse a me dicendomi: "Zakk" sorrise "non preoccupatevi di Richard è al sicuro e vivo, ora prendi questo" dandomi un bracciale Sacro "ora devo andare, sei prondo per essere Sacerdote" scomparve e io mi ritrovai al Tempio frastornato.
La Fede ha sconfitto il male quest'oggi e la Sacra Triade Idior, Nephil e Hilianor hanno seguito me e Richard in questa prova di Fede...

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In fine, quel giornò arrivò...
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Con queste nuove pagine del mio Diario voglio esplicare la mia immensa gioia.
Ero seduto nelle stanze private del Tempio di Idior, quando arrivò Padre Richard: "Zakk, siete agitato?", risposi teneramente: "Si Padre, non vi nego l'evidenza" ci mettemmo a ridere e aspettammo l'arrivo dei fedeli e della Somma Sacerdotessa Pandora.
In me l'agitazione era talmente forte da farmi tremare le mani, quel giorno sarei diventato Sacerdote di Idior e della Sacra Triade.
Cominciarono a entrare i fedeli nel Tempio così io e Richard ci alzammo per andar ad accoglierli, entrammo nella navata centrale e subito qualcosa si rese poco chiara.
Molti infedeli erano presenti ma, grazie al suo carisma, Padre Richard riuscì a farli per lo meno uscire dal Tempio.
Tutto era pronto, addirittura un mio caro amico, non che un caro fedele, di nome Diavo cittadino di Skara Brae, mi fece un bellissimo dono che non sto qui a descrivere.
Molti erano i presenti, purtroppo mancava Johik mio compagno di avventure che non si fece vedere probabilmente per motivi validi.
La Somma Sacerdotessa si raccomandò di farmi scrivere un Sermone da leggere dinanzi ai fedeli, così lo estrassi fuori e cominciai la cerimonia: "Il tema scelto per questo Sermone è: La Paura di non aver Fede.

Il dubbio o il timore dimora in tutti noi, nella nostra natura è normale.
Nunc et Semper è stato il mio motto, Hilianor è stato il mio dovere, Nephil la mia aspirazione e Idior il mio dono;
ciò nonostante la Paura di non aver fede tornava nei miei pensieri.
Lì capii. Capii che aver paura di non aver abbastanza fede era sinonimo della presenza di essa in me già forte.
Perchè aver timore di non credere preclude la domanda, e la domanda, preclude già la presenza di Fede.
Così una volta trovata la risposta la paura mi abbandonò e sentii un forte fragore di Vita in me.
Solo la Fede era presente nel mio animo, il timore di fallimento nel credere scomparve.
Fedeli, Vi invito tutti a dubitare, perchè se troverete risposta, troverete anche La Vera Fede, troverete il Nunc Et Semper.

Vos Idior, Vos Nephil et Vos Hilianor, illustrae via contra mortem et malum.

In Fede, Zakk.
Vos Benedictae"

Appena pronunciata la benedizione sentimmo un forte frastuono provenire dall'esterno del Tempio.
Così la Sacerdotessa, Richard, Io e tutti i Fedeli ci alzammo per controllare cosa stava accadendo: la scene era al quanto strana, molti cittadini di Moonglow, di conseguenza infedeli, erano alle porte del Tempio chi diceva per rovinare l'investitura, chi per il gusto di stare li, praticamente la faccenda non era chiara.
I Fedeli fecero un muro di protezione, oserei dire impenetrabile tra noi Sacerdoti e gli infedeli, tutti pronti a scagliare un attacco ma La Somma Sacerdotessa intervenì: "non attaccate, questo è un loco Sacro non va macchiato di Sangue, per quanto riguarda Voi infedeli, Vi invito ad allontanarvi!" fece una pausa e richiamò tutti all'interno del Tempio.
Continuai a parlare per poco dicendo: "Vedete Fedeli questo è il classico esempio di non rispetto che, per fortuna, non fa parte del nostro modo di Credere. Vos Benedicte".
Dette queste parole, La Somma Sacerdotessa si avvicinò a me mi sorrise, mi bagnò la fronte con dell'acqua benedetta si volse verso i Fedeli e disse: "Ora Zakk è Sacerdote di Idior, accoglietelo nel migliore dei modi" i Fedeli fecero un grande applauso, qualcuno l'accompagnava con delle lacrime di emozione, La Somma Sacerdotessa mi diede la Sacra Veste e i fedeli si misero in fila dinanzi a me per dirmi le loro impressioni e farmi gli auguri.

Si, ora sono un Sacerdote, da qui parte un nuovo capitolo della vita che Idior mi ha donato.
Uno dei giorni più belli della mia umile vita da Fremen.

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Un cammino di lavoro...
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Ero uscito dal Tempio e mi recai verso Britain per incontrare e parlare con Fedeli e non.
Britain era deserta, sembrava che fosse scoppiata una nuova guerra, atti troppi cruenti per i nuovi occhi che Idior mi ha donato. Ero solito andare in guerra quando facevo parte dell'ordine dei Templari e il solo ricordo di tutto il sangue che ho versato o fatto versare dai confratelli del Sacro Priorato Di Sion, del quale facevo parte a Magincia, ora mi crea ribrezzo e disappunto.
Cercai qualcuno per trovare informazioni su quello strano assenteismo a Britain ma senza successo, l'intera Felucca sembrava vuota.
Il mio istinto mi spinse a recarmi in quel luogo dove la mia fede si rafforzò, poco sopra il Tempio di Idior, in quel magnifico giardino, sperando di incontrare quell'anziano ormai libero da ogni male ma, anche li, non vi era nulla.
Mi recai sul ponte poco distante dal piccolo altare, a destra di esso per esser precisi, per rilassare la mia mente con il rumore della cascata, porgendogli le spalle e guardando il mare...
Un rumore simile al gracchio di un corvo fu il mio ultimo avvertimento ma i miei riflessi non mi aiutarono: il ponte stava cedendo, o meglio, solo una parte del ponte stava cedendo, forse l'umidità del fiume e della cascata mista alla salsedine del mare aveva rovinato l'intrecciatura del legno così, senza poter cercare appiglio, caddi nella foce della cascata tirando via con me un pezzo di corda del ponte co qualche palanca di legno.
Tentai di tornare a riva nuotando, purtroppo vano, la corrente era troppo forte spingendomi a largo; così presi quella corda e quelle palanche e le strinsi a me, sapendo che forse erano l'unica cosa che poteva salvarmi insieme alla Fede.

Tutto si allontanava insieme alle mie forze, come se non fosse abbastanza non riposai bene la notte precedente a questo avvenimento, decisi quindi di prendere le palanche e legarmici con quel brandello di corda, come se fosse un letto.
Cercai di rimaner sveglio fino a quando potevo ma caddi in un sonno forzato dalla stanchezza.
Mi risvegliai poco tempo dopo sulle rive di una terra che non avevo mai visto; slegai i miei polsi e la mia schiena e camminai sulla terra ferma, bagnatissimo.
Logicamente mi recai verso la parte opposta della costa sulla quale mi ritrovai, volgendo lo sguardo a Est, mi accorsi che ero su un isola ma in lontananza vidi i tetti di Skara Brae, terra alleata di Idior e la Sacra Triade.
Cominciai a correre indietro per riprendere le palanche e la corda ma dinanzi a me si aprii un portale dal quale uscii Padre Richard che con stupore disse: "Zakk, cosa fate qui tutto bagnato?!" e si mise a ridere.
Gli raccontai tutto e tra una risata ed un'altra mi disse che li si recava per cercare animali e cercar di placare i pensieri.
Richard è molto differente da me, abbiamo una visione diversa della Fede, io sono non violento, caritatevole e dopo anni di guerre e sangue credo sia normale, mentre Richard è più dal pugno duro, pronto a punire il non fedele che non porta rispetto, diciamo un carattere più deciso ma in lui e grazie a lui ho trovato la fede e la serenità, il bello di essere un ministro di Idior, Nephil e Hilianor.
Dovrò scrivergli una lettera... per ringraziarlo del mio salvataggio e sopratutto per ringraziarlo della fede che ha e dona a tutti i fedeli.

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Una lettera senza risposta...
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Mandai la lettera a Padre Richard come promesso con scritto: "Caro Amico, non ho più vostre notizie da tempo, la mia preoccupazione cresce insieme all'angoscia, il Tempio è vuoto, Felucca è vuota. Della Somma Sacerdotessa Pandora non ho più notizie, non nego che però la vostra, concedetemi di darvi del tu, la tua scomparsa mi ferisce, così decisi di prendere un periodo breve di pausa, ora però, sto svolgendo le mie funzioni da Sacerdote al Tempio, anche se la tua mancanza è grande ma Idior e la Sacra Triade mi danno fede e speranza. Spero di rivederti presto...In Fede Zakk il Fremen, Casato Wielandt."

Nessuna risposta, nessuna presenza.

Continuai il mio lavoro di fede come promesso dopo un breve periodo di pausa ma, volsi lo sguardo al cielo sperando che Richard un giorno tornerà...ne sono sicuro...tornerà...

Questo diario sta divenendo ogni giorno sempre più triste, Felucca ha toccato il fondo ma, dal fondo si può sempre guardare in alto e mai in basso. A quel mio pensiero ricomparve Lady Hilianor e mi disse: "Zakk, al momento sei l'unico che potrà servire la Fede ed è per questo che è cosa buona lasciare la tua natura di Fremen per divenire Umano in modo da poter controllare più agevolmente le Theurgie che la Sacra Triade sta per donarvi. In un primo momento vi sentirete strano ma vedrete che anche questa volta la vostra fede sarà di grande aiuto. Ah...scordavo...non preoccupatevi il Casato Wielandt non perirà perchè voi non siete più Fremen ma, mi raccomando, aspetterò con ansia il riformarsi del Sacro Ordine dei Templari come mi avete promesso. Vi ringrazio di tutto ma probabilmente ci rivedremo solo quando le genti ricrederanno in me. Grazie Zakk. Amo tutti voi, Amo il creato."

Ella scomparve e io mi ritrovai nudo con una carnagione differente, una massa muscolare differente...ero un Umano pronto a far rivivere la Fede nella Sacra Triade.
Zakk, Casato Wielandt, Ex Sacerdote di Idior
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