Segue la lettera a Padre Mikael da Padre Alucard in cui si fa rapporto del suo trasferimento a Skara Brae e degli avvenimenti che hanno avuto luogo durante il viaggio.
2 Settembre 620 G.D.
Mio caro Padre,
Vi scrivo per tranquillizzarVi sul mio arrivo alla pacifica città di Skara Brae e per riassumere in breve quanto ho potuto constatare in questo breve, seppure intenso, periodo.
In prima fila ad attendermi tra le mura cittadine ho subito ritrovato il nostro amato fratello Friar Tuck, Abate dell'Ordine dei Monaci che, come già avevo avuto modo di notare in passato, gode di una grande considerazione, a partire dai cittadini più umili fino alle più alte cariche Skarensi. Sono certo che la cosa non Vi genererà stupore alcuno, conoscendo il buon vecchio monaco, eppure mi pareva importante riconfermarVi questa situazione.
Dopo un brevissimo colloquio con il Reggente, Sire Frecciatore, in cui ho avuto modo di ringraziare della calorosa e pronta risposta alla mia richiesta, fratello Friar Tuck mi ha subito condotto all'antico Santuario di Idior per recitare insieme le Odi pomeridiane. Questo spostamento immediato mi ha dato altresì la possibilità di vedere un'ultimo scorcio della vita giornaliera della cittadina.
Non so descriverVi infatti la grande gioia provata nel vedere quanto Skara Brae sia legata al culto del Buon Idior e quanti bravi fedeli ivi ho avuto l'onore di conoscere. Credo davvero che questa grande città, che in passato ha avuto il coraggio e la forza di resistere sola contro tutte le armate di Britannia del falso imperatore, abbia ancora molto da dire nel panorama politico che si è venuto a formare.
Tuttavia, prima di lasciarVi, debbo riferire un episodio avvenuto durante il viaggio, e definirlo strano sarebbe un eufemismo. Mentre io e le valorose guardie che mi avete assegnato stavamo attraversando le campagne della capitale, ho pensato di fare una piccola tappa per portare la benedizione di Idior al signore della città. Abbiamo quindi deviato leggermente il nostro cammino dirigendoci verso la cittadella fortificata che ospita la corte di Lord British. Considerata l'elevata presenza di guardie, ho concesso alla scorta di recarsi alla locanda per un pasto veloce ed un poco di riposo, mentre io avrei chiesto udienza al signore.
Sbrigai velocemente queste piccole formalità ed ebbi anche il tempo per fare una veloce sosta alla cappella di Idior interna alla cittadella per recitare un salmo e accendere un cero votivo.
Ma è quanto segue che necessita la nostra piena attenzione.
Avevo quasi raggiunto il ponte fortificato che conduce alle strade della capitale quando sentii una sinistra voce mormorare strane parole nei pressi della banca interna alla fortificazione. Non so cosa mi prese, sono certo che disapproverete la mia avventatezza eppure credo che sia stata proprio la Vostra influenza e quella dei nostri fratelli a infondermi tale coraggio, ma decisi di avvicinarmi in modo furtivo per meglio sentire prima di decidere se proseguire col mio cammino o meno. Lode a Idior che sempre veglia sui nostri passi proteggendo la Sua Chiesa e noi, Suoi umili servitori! Il nostro Buon Dio mi aveva condotto lì per un ben preciso motivo!
Dopo poco potei constatare che le voci erano due: una di un uomo, una strana inflessione e probabilmente disturbata da un elmo o una maschera, l'altra invece era più gracchiante ma non saprei definire da chi (o cosa) fuoriuscisse.
In sintesi i due ignoti parlavano di una misteriosa "oscura alleanza" che pare sia stata stipulata tra i governanti di alcuni regni ed i rappresentanti della Congrega di Elhoim. Questi uomini di potere, le cui menti sembra siano state logorate forse proprio dalla loro posizione privilegiata, non solo hanno commesso la pazzia di condannare le anime loro e dei propri sudditi accogliendo pubblicamente il culto del Dio della Morte e del Sangue tra le loro mura, ma -stando a quello che dicevano i due individui- pare che siano stati anche convinti a osannare l'Oscuro come divinità di ciò che è buono (che Idior mi perdoni per quello che sto scrivendo).
La voce gracchiante ha inoltre riferito che il Regno di Trinsic, pallida imitazione del potente vessillo di virtù che fu nei giorni lontani, si sarebbe ritirato da questa alleanza mentre il suo nefando re avrebbe convocato a corte tutti coloro che fanno parte della Congrega o intendono intraprendere tale oscura via. So che non è bello da pensare, ma se Idior benedicesse la città d'arenaria con un'onda gigante proprio durante questa riunione, risolverebbe in un sol colpo tanti problemi che affliggono da tempo immemore le povere anime degli abitanti di Sosaria. Questa sera pregherò chiedendo perdono per questi miei sconci pensieri, eppure tante, troppe, vite sono state falciate in questi tempi a causa dell'odio camuffato da fervore religioso e aizzato dalla mano insanguinata della Congrega. Se solo Lady Lilith o Dama Arwen potessero vedere cosa è diventata, sono sicuro che molte teste troverebbero una triste separazione dal proprio collo. Ma questi sono solo ricordi di un lontano passato, dal quale la fede in Idior mi ha salvato, congiuntamente a Voi ed ai nostri fratelli.
Prestate molta attenzione padre, e Vi chiedo di informare fin d'ora i nostri fratelli, poiché pare che vi sia una grossa taglia sulle nostre teste.
Capirete sicuramente la mia scelta di rimanere sul vago nelle informazioni qui riportate, visto è all'ordine del giorno che le missive siano intercettate. Sarà mia premura informare stasera stessa fratello Friar Tuck e Sire Frecciatore di quanto avvenuto, dopodiché verrò a farVi visita.
Vi mando questa missiva e la accompagno con tutte le mie preghiere e la mia benedizione.
In fede,
Alucard