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É passata ormai una settimana dal mio ultimo discorso al tempio di Skara, una settimana intensa. Passata a lavorare e riflettere su temi che mi rimangono ancora incomprensibili. Ma é la ricerca della comprensione e dell'operato di Idior che ci spinge a prodigarci sulla via della luce. Così decido di percorrere a piedi la strada che porta dalla mia amata città fino a Yew, passando per i boschi che i cittadini skarensi e gli elfi si sono contesi per decenni. Vedendo la folta vegetazione, gli alberi secolari e le creature che abitano questi boschi, comprendo il motivo di quelle avversità. Ma il mio pensiero vola altrove, al mio sermone di domenica scorsa.ripenso alle mie parole, non me smentirei nessuna, ma i dubbi che mi affollano non sono inerenti allo stato del pentimento.sono un peccatore e come tale conosco le mie mancanze.Ma ho la presunzione di volermi mettere dall'altra parte. Dalla parte di chi deve elargire il perdono di Idior, e mi chiedo se ne saró capace. Allora affretto il passo e mi dirigo senza indugi al tempio dove potrò ritirarmi per scrivere questa mia missiva.
"Ai Padri della Fede,
Carissimi Padri, abbiamo avuto poche occasioni di condividere tempo insieme, nonostante questo la mia stima nei vostri cresce sempre e la speranza un giorno di diventare un vostro pari, in me é sempre più ardente. Il seminario condotto con il buon Padre Friar é stato quanto mai illuminante, e la catechesi oltremodo formante. Ma quello che il mio mentore mi ha lasciato come maggiore eredità intellettuale e spirituale é la costante ricerca e comprensione dei misteri della fede
Nel mi sermone di domenica scorsa spronavo me stesso e i fedeli a scovare
nel proprio animo le ragioni vere del pentimento. Oggi con questa missiva mi trovo ad interrogare voi su un nodo della fede che mi tiene sveglio la notte.
Vi é stato dato da Idior un potere immenso, quello di perdonare i mali.
Ma é davvero giusto perdonare i mali di chi perpetra nel peccato?Quali strumenti abbiamo per capire se chi ci si trova innanzi é veramente un penitente o si approfitta solo della bontà di Idior?
Aiutatemi a fare chiarezza, in modo tale che quando sarò pronto, potrò svolgere al meglio il mio servizio.
In fede
Jiraya l'ereminata
Novizio dell'ordine Sacro dei Monaci."

Affido la mia lettara a Lucine. Sono sicuro che la recapiterà all'Ordine

Carissimo Jiraya,
leggo con piacere la vostra missiva ed apprendo che il buon Padre Friar Tuck in quel di Skara continua con la sua missione, in questa mia risposta sarò breve nei temi trattati e cercherò solo di poter lenire il pruriginoso dubbio che vi arreca l'insonnia. Figliolo carissimo, professando la misericordia e il perdono che contraddistingue il nostro Dio cosa saremmo noi emissari del Verbo se non potessimo purificare gli spiriti affranti dei nostri fedeli, cosa saremmo se anche con il nostro personale sacrificio non potessimo intercedere per i nostri fratelli e figli di Idior affinché tutti possano raggiungere l'eterna gloria? molte sono le domande ma in Idior troveremo le risposte, colgo l'occasione per porgere l'invito affinché possiate raggiungerci al tempio di Yew e continuare questa conversazione teologica. So che in questi giorni nella città sti sta svolgendo un processo, Padre Duncan mi mise al corrente delle situazioni spiacevoli che sono avvenute a causa di noti squallidi individui che hanno approfittato della bontà dei cittadini, Vi sarei grato qualora fosse pronta la sentenza di fare da emissario con la pergamena dove provvederò alla ratifica e alla diffusione della sentenza nel tomo De Turmentis.
Che lo spirito benevolo di Idior possa vegliare sul vostro cammino, vi attenderò come promesso ma nell'attesa pregherò per Voi e sarò vicino spiritualmente nella camera di giudizio in cui prenderete le decisioni con saggezza.

Caro Padre, vi ringrazio davvero di cuore per le sagge parole che avete avuto il tempo di spendere per me, in questi momenti che definirei frenetici. La vostra chiarezza di vedute é davvero illuminante, e guida tutti noi in questi tempi cupi. Mi sarebbe piaciuto avere anche un riscontro dagli altri fratelli, ma capisco che gli impegni di questi giorni rechino altrove i loro pensieri e soprattutto in ambito più gravosi.
Saró lieto di continuare con voi la conversazione appena avremo modo di incontrarci al tempio.
Per quanto riguarda le vicende che in questi giorni si stanno sviluppando nella città che mi ospita, sarò lieto appena si arriverà ad una svolta, di stendervi un rapporto dettagliato dei fatti. Purtroppo i tempi della giustizia, spesso e volentieri non si piegano al nostro volere, quindi vi chiedo di pazientare se potete.
Che Idior possa illuminare il nostro cammino e ci conduca sempre nel giusto.
In fede.
Jiraya l'eremita