Con fare barcollante, quasi zoppicante, mi avvicinai all'ingresso della grande basilica. Avevo lasciato Faith, compagno Llama di tante avventure, a riposarsi a sicuro alla mia abitazione poco lontano, anche lui meritava un poco di pace dopo la lunga battaglia.
Il caro Angelus, novizio dell'Ordine dei Monaci mi accompagnava aiutandomi di tanto in tanto quando il dolore era troppo e perdevo l'equilibrio, che caro ragazzo! Come se non bastasse aveva insistito per portare da solo il grande sacco colmo dei cristalli di fede che dovevamo lasciare al tempio.
Bussammo quindi alla pesante porta e dopo pochi istanti Lucine ci accolse invitandoci ad entrare.
Appoggiai all'ingresso del grande edificio il possente martello di luce che lì a poco si dissolse, come polverizzandosi. Lucine chiese subito se doveva predisporre un bagno, medicazioni o un cambio di abiti.
La ringraziai calorosamente ma avevamo una missione da completare e non vi era ormai più tempo per tali frivolezze. La esortai a chiamare immediatamente Padre Mikael nonostante lo stato pietoso in cui versavo. Anzi, pensai dopo poco tra me e me, egli doveva vedere! Doveva sapere cosa Skara Brae aveva dovuto fare per la salvezza di tutti!
Andammo quindi a pregare in attesa del suo arrivo.
Quando Mikael arrivò di fronte all'altare, il giovane Angelus si alzò velocemente e mi protese il braccio per aiutarmi a fare altrettanto. Ciò che vide il patriarca di Nujel'm non doveva certo essere un bello spettacolo: la mia veste era strappata e bruciata, la pesante armatura -un tempo uno dei miei migliori lavori- stava per cadere a pezzi e in più punti era ammaccata o incrinata, i pochi punti di pelle scoperta erano pieni di croste e suture. Infine un pesante strato di sangue rappreso copriva ogni cosa.
"Padre," dissi rivolgendomi a Mikael, "Ti porto il frutto del sacrificio dei Monaci e degli onesti cittadini di Skara Brae che non si sono risparmiati in sudore, lacrime e sangue per adempiere, anche se soli, alle richieste del nostro buon Idior!"
Fui molto colpito da quanto successe in seguito. Le gemme in tributo al Dio furono posizionate sull'altare e si dissolsero di fronte ai nostri occhi con un lampo finale di luce bianca. Dopo questo bagliore, dove prima si accatastavano le pietre, rimasero pochi oggetti sovrastati da una strana statuetta di cristallo purissimo dalla forma vagamente simile ad una farfalla.
Raccogliemmo tutto rendendo lode ad Idior e ci spostammo nella sala grande per proseguire la nostra discussione. Un grande lavoro era stato fatto fino a quel punto e mi resi conto che non era altro che l'inizio, ma la nostra fede ci avrebbe guidato come aveva appena fatto e nonostante le ferite mi sentii nuovamente forte, come non ero mai stato.