Miei cari figlioli,
Voglio narrarvi questo episodio: qualche tempo fa, mi trovai in biblioteca a Skara Brae con Padre Alucard a parlare di fede e mi raccontò di una storia da lui vissuta.
Mi raccontava di due fratelli che persero il sentiero della fede e la pazienza di sopportare tutto ciò che li circondava, le sue parole mi riportarono alla mente che tempo fa per le strade di Britannia dei giovani ragazzi –forse vedendo le vesti monacali- mi avevano chiesto che cosa fosse la fede. Io sentendo la domanda feci loro un sorriso e ribattei chiedendo quanta pazienza avessero per ascoltare la mia risposta. I ragazzi midissero che avevano poca pazienza visto che erano alla ricerca di avventure perpoter diventare incantatori, guerrieri e arcieri volevano crescere in fretta.
Li guardai e mi sedetti vicino a loro.Sospirando dissi: “Che cos'è la Fede? Tutti almeno una volta nella vita ci siamo fatti questa domanda. La Fede è un dono di Idior e per avere Fede devi essere in rapporto con Idior. Basta pensare che Idior ti stia veramente ascoltando e allora tu avrai la Fede perché la vera Fede non si vede e non sitocca, la vera Fede si sente nei propri cuori, miei cari ragazzi. Abbiate la pazienza di crescere senza avere fretta, perché nella vita ci vuole pazienza.Bisogna saper aspettare senza battere ciglio, cari ragazzi. Voi volete crescere, volete diventare potenti e volete essere grandi, ma per tutto questo ci vuole pazienza e fede in Idior perché è più facile perdersi nelle bugie e adulazioni di un falso dio che vi fa vedere ricchezze, potere una bella vita ma alla fine è tutto fumo negli occhi. La vera fede è quella che portate nel cuore,quella piccola azione di bontà che fate verso il prossimo senza aspettarvi nulla in cambio, senza perdere la pazienza di aspettare per qualcosa che non arriverà mai. Vi lascio, cari figlioli, a riflettere su quello che vi ho detto.Cercate nei vostri cuori la vostra strada e troverete la vostra fede e pazienza.”
Fu allora che Padre Alucard mi distolse dai miei pensieri dicendomi: “Caro figliolo, si è fatto tardi devo tornare al monastero.”
Non battei ciglio. Provavo piacere nell’aiutare il sacerdote,sempre preso tra una faccenda e l’altra.
Sorrisi e dissi: “Certo Padre, l’accompagno al monastero!”
Così ci mettemmo in cammino verso il monasterodi Yew, un’oasi di preghiera nel fitto della Grande Foresta. Chissà se un giorno anch'io varcherò le porte sacre del monastero di Yew, ma per il momento saluto Padre Alucard e con tutta la pazienza e la fede che ho nel mio cuore prego Idior che illumini sempre il nostro cammino.
Siate forti, miei cari figlioli, e prendete d’esempio l’umile contadino che con diligenza attende il frutto del suo operato che lentamente,sotto ai suoi occhi, cresce e prende forma.
Possa Idior infondere questa forza in ciascuno di noi!
Angelus
Novizio del Sacro Ordine dei Monaci
