*si avvolge in un mantello color verde acqua, stringendo un cappuccio si copre il volto*
Le strade sono sempre le stesse, e la scarsa sicurezza della banca centrale di Britain non è cambiata. Si guardano tutti le proprie spalle, e le proprie tasche.
Eppure, le agili mani di un elfo sembrano essere invisibili a questi malfidenti sguardi. Chiede loro l'elemosina, con pronfondi inchini e frasi disperate. E' furbo costui, la sua voce è calma e sensuale, i suoi gesti ipnotici, e nonostante abbia uno sguardo penetrante, non consente mai alle sue vittime di conoscerne dettagliatamente il viso.
Capelli grgi con sfumature blu e viola, occhi azzurri, alto e slanciato, con orecchie a punta: un elfo.
Un ladro, per giunta! Qualcuno che in cambio di averi materiali sarebbe stato molto utile.
All'ennesimo furto il suo manto viola si dilegua dietro gli angoli delle cupe strade della capitale. Seguirlo è un azione rischiosa, ma comprare qualcuno garantisce diversi servigi.
Il passo leggero e svelto, la leggerezza dei movimenti, poche curve e l'inseguitore viene seminato senza rendersene conto.
E ancora più stupito si trova isolato, con poca luce e un pugnale che si manifesta alla gola dalle ombre.
Marowak: <<Mi stai seguendo>>
Nanatsusaya <<Sarebbe di dubbia menzogna affermare che mi trovo in questi oscuri e umidi vicoli per puro caso>>
<<Hai un pugnale alla gola, ma la tua voce non trema. Una cosa lodevole>>
Il gelo del metallo si preme sulla gola dell'elfa oscura, ormai semplice maga.
<<Ho sperimentato la mano di un necromante a questo collo, una lama è una grazia. Fa decisamente meno male alla carne e all'orgoglio>>
<< Dimmi il tuo nome, elfa>>
<<Non ti è dato saperlo, è custodito dal tempo. E prima che tu possa sgozzarmi come farebbe un volgare seguace di Elohim, sappi che non ho intenzioni ostili nei tuoi confronti, ma sono in cerca di alcuni servigi. Pagando adeguatamente>>
La risata dell'elfo fu pacata, ed il suo lieve sorriso fù quasi scontato <<Potevate dirlo prima mia signora>> e accompagnò un ruffiano inchino. Fino a sgranare gli occhi stupefatto quando vide l'elfa in volto << Ma voi...siete...>>
<<Non essere ruffiano con me. Non una parola, non un nome, non un nulla. Io e te non ci siamo mai visti, possa la tua anima essere raccolta dall'Oscuro e sputata da Idior se mi tradirai. Hai derubato solamente membri dell'alleanza di Elohim. Giusto? >>
<<Siete sveglia, per non aver mai frequentato il conservatorio di Britain>>
<< Non sono un incantatrice qualcunque>>
La posizione dell'elfo non era più un inchino, ed il suo sguardo più serio che mai.
<<Come anni orsono, sono al vostro servizio. Ai servigi dei sacertodi del pugno di Idior, cosi come un tempo raccolsi ogni sorta di informazione per Berknorg. Contate su di me>>
Lo sguardo dell'elfo si posò in un angolo della strada: indicava chiaramente le fogne. La faccia dell'elfa si storse, ma non doveva demordere. Silenziosamentei due si addentrarono negli stretti cunicoli, facendo attenzione agli abomini che vi circolano frequentemente.
<<Mi chiamo Marowak, comunque>> Un tono tra il silenzio ed il bisbiglio, quasi impercettibile.
<<Nanatsusaya, come hai gia capito. Non ricordo di averti visto al servizio di Berknorg>>
<<Non comunicavamo direttamente...Avete un tono di voce lontano dal silenzio, andiamo piu in profondità. Oracolo>>
<<Quel titolo non mi appartiene>>
Il discorso si interruppe, e la guida si fermò in un una nicchia umida e maledorante, illuminata dal debole fuoco di una torcia.
<<Conoscevate l'inclinazione di Berknorg... nella lotta e guerra contro assassini e seguaci di Elohim., deduco>>
<<Personalmente sono inadatta allla battaglia, non ne sono portata. Ma ho scoperto pochi indizi, indizi bruciacchiati dovrei dire... ma prima vorrei ascoltare che hai da dire>>
Agilmente il bardo estrasse una lira da sotto il manto. Con inciso uno dei dragoni che decorano Trinsic. Una musica dolce e soave entra nella mente, rilassando l'elfa.
<<Questi cunucoli sono buffi mia signora. Portano i suoni lontani o possono tenerli qui con noi. Lasciate che ora vi canti alcune composizioni custodite dai bardi. Leggende, canzoni, o storie per bambini. Poi sarò compito vostro tirare le conclusioni>>
Marowak, un elfo molto strano, si esibì in una litania antica, una storia, una leggenda ormai perduta.