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Diliges proximum tuum 15 Jun 2016 18:25 #1

  • Delfino8robymanu
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Come al mio solito sono al Monastero di Yew immerso nella mia preghiera, a un certo punto la mia mente si distorse dalla meditazione e incominciai a pensare a tutto l’odio e la cattiveria che una persona può provocare con delle semplici parole.
Idior dice “Ama il tuo prossimo” eppure io vedo tanta falsità e ipocrisia in giro per questo mondo, gente che litiga, si insulta senza far caso che le parole hanno un peso e quasi sempre fanno più male di una lama affilata. Quando ero un bambino mio padre mi insegno cosa volesse dire amare il prossimo e lo fece raccontandomi una storiella di un bambino che litigava con tutti. Quel bambino un giorno litigo con un suo amico per un balocco che voleva a tutti i costi, l’altro bimbo non voleva assolutamente darglielo, cosi lui incomincio a offenderlo e insultarlo, senza accorgersi che lo stava ferendo nei modi più brutti, lo stava pugnalando con le parole. Una volta passata la rabbia torno a casa da suo padre, che conoscendolo capii subito che c’era qualcosa che non andava. Gli chiese che cosa fosse successo e il bambino rispose che aveva litigato con un suo amico e che l’aveva offeso con delle brutte parole, il padre sospiro e poi prese una tavola di legno e dei chiodi e gli disse: “Figliolo ogni volta che litigheri con qualcuno e lo offenderai pianta un chiodo in questa tavola” il bambino rimase perplesso ma fece come disse il padre. Passarono mesi e il bambino torno dal padre con la tavola piena di chiodi e gli disse: “Padre ho finito i chiodi e la tavola e totalmente colma di chiodi”
Il Padre sorrise e gli disse semplicemente “ Bene,ora chiedi scusa a tutti quelli che hai offeso e togli i chiodi dalla tavola”. Ancora una volta il bambino non capì ma fece come voleva suo padre. Passò un anno prima che tutti i chiodi furono tolti dalla tavola e il bambino tutto contento andò dal padre e gli disse: “Padre ho tolto tutti i chiodi” il padre rispose “ Bene! ma vedi figliolo tu prima hai piantato i chiodi e ora dopo un anno li hai tolti, secondo te come è la tavola?" Il bambino guardò la tavola che ormai era tutto un buco e disse "Beh è rovinata sembra una gruviera, però si può lisciare padre è tornerà nuova". Il padre rispose - "Vedi figliolo per quanto tu possa aggiustare la tavola non sarà mai come prima, con i tuoi amici tu hai fatto lo stesso hai ferito il loro cuori e poi hai cercato di ricucire le ferite, ma ormai i loro cuori sono rovinati e la vostra amicizia non ha più le basi forti e solide di un tempo". Il bambino sentendo quelle parole si mise a piangere e disse di essere un bambino cattivo, il padre lo rassicurò che non era cosi, ma che doveva fare tesoro di ciò che aveva imparato dalla lezione.
Amare il prossimo non vuol dire essere sempre vicini a tutti, amare il prossimo significa capire i sentimenti di chi abbiamo davanti senza offenderlo,senza giudicare per quello che sentiamo o vediamo perchè nessuno di noi a il diritto di farlo, tranne quando saremo al cospetto di Idior, solo lui potrà giudicarci per come ci siamo comportati su questo mondo.
Cercate di trovare sempre le parole giuste,dette con il cuore e di mettere da parte il rancore.l'inviadia e la gelosia perchè si fa più male con una parola che con un pugnale, le ferite guariscono le parole rimangono nelle menti e nel cuore e non vanno più via.
Mi voltai e vidi Lucine che mi fissava come al suo solito e notai che prendeva appunti gli chiesi: "Scusate Lucine se vi disturbo cosa state scrivendo di bello?" rispose "Padre Angelus, come al vostro solito pensavate ad alta voce e ho pensato di trascrivere quello che dicevate." Sorrisi e dissi "cara Lucine avete fatto bene, fatene qualche copia e mandatela per le città magari qualcuno avrà voglia di leggere i miei pensieri." Lucine annui e io tornai alla mia preghiera.
Padre Angelus
+Ordine Sacro dei Monaci+

Absit Iniuria Verbo
ex tenebris ad lucem


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