Tratto dal Capitolo I del libro degli Eletti, redatto dal Primo Chierico, Richard Arnost Portatore di Luce; al tempo della stesura semplice seminarista.
[...] Richard si trovava nella sala di studio, era in profonda riflessione. Pensava sul capitolo da stilare del Libro degli Eletti di cui gli aveva parlato la sacerdotessa Madre Pandora in una lettera, un compito difficile. Il giovane si domandava se davvero sarebbe stato all'altezza di questo arduo compito, lui il primo dei nuovi "eletti" dopo tanto tempo. Ebbene Richard iniziò a ricordare tutto ciò che era successo da quando aveva intrapreso la via del sacerdozio, alle sagge parole e concetti appresi dal venerando Padre Sacred, alle lezioni della sacerdotessa Madre su come comportarsi, regole etiche e morali da seguire per un Chierico, passando poi per l'atroce fatto dell'aggressione subita a Cove ormai città abbandonata dalla fede in Idior e non solo. Ecco Richard iniziò a riflettere maggiormente su quel'accaduto. Perchè era stata fatta una cosa del genere? Forse che la retta via non era stata davvero compresa? Forse l'animo delle persone ancora non sa a chi appoggiarsi o a chi ispirarsi per il bene di tutta Felucca? Beh non era il caso di Richard questo è poco ma sicuro, lui che con tanto fervore, che con una fede tanto forte da diventare quasi cieca, si dedicava ogni giorno al bene di tutti i fedeli non poteva tollerare che cose del genere succedessero di nuovo. Ebbene dopo aver rimuginato a lungo il giovane scelse l'argomento su cui avrebbe poi scritto il primo capitolo:
Un nuovo inizio per i fedeli di Idior, la vera Fede, pura, semplice, incrollabile.
Lettore che ti accingi a colmare la tua sete di conoscenza, qui non troverai frasi dotte, ne altro che possa appagare la tua brama di sapere, ma leggendo queste righe forse calmerai il tuo "io" interiore, con ciò di cui la tua anima si ciba per non trovare più dubbi o angosce.
La Fede
Cos'è la fede per voi? Per un soldato, un contadino?
Ebbene tenterò io di darvi una spiegazione, Richard Arnost, un semplice ed umile seminarista.
Non so cosa sia per un soldato il vero credo, forse la volontà di riportare a casa la pelle? La forza di dare quel fendente che fa la differenza tra vivere o morire? No, non credo sia questo.
Non so cosa sia credere davvero per un contadino, forse vedere come cresce rigoglioso il proprio orto lavorandoci duramente giorno dopo giorno? Assaporare i frutti delle proprie fatiche? No, non credo sia questo.
Ve lo dico io cosa è quella cosa che ci accomuna tutti; dal contadino, al soldato, al nobile.
La fede ci da quel qualcosa in più che ci fa superare le difficoltà, che infonde buoni sentimenti in ognuno di noi, che ci fa essere gente migliore. Per la fede si potrebbe anche morire...
Molti in verità sono morti per l'ideale del credo assoluto, la storia c'insegna, ma erano costoro davvero fedeli? Cioè hanno davvero loro compreso il significato di credere in qualcosa?
Perchè un contadino dovrebbe continuare a coltivare un terreno che anno dopo anno gli da sempre meno frutti? Ve lo dico io; perchè la fede infonde speranza.
Anche se all'inizio è solo una fiammella che può essere spenta con un soffio di vento, se coltivata e curata questa piccola fiamma può divampare in un incendio impetuoso che avvolge tutto ciò che facciamo. Riflettete cari fedeli, riflettete su queste parole, non lasciate che quella fiammella si spenga...
In fede
Richard Arnost [...]