Nella sua elegante veste nera, donatagli dalla signora di Vesper, Sirio passeggiava attorno ai due troni in radica delle migliori querce che la foresta di Yew potesse offrire, Troni che vi avevano visto sedere gli esponenti più illustri della sua stirpe, e ai quali vi aveva preso posto tante volte, posti all’apice della stanza, tana come l’aveva chiamata qualcuno. Se non fosse stato per la sua natura si sarebbe potuto dire che forse era nervoso, sarà stato per la frenesia con la quale continuava a sistemare i suoi guanti, o per lo sguardo vago che si spostava lentamente da un ogetto all’altro della stanza .
Pensieroso…questo era il termine giusto, infondo una cosa di cui Sirio era sempre stato fiero, era la sua capacità nel mantenere sempre e comunque la calma di fronte a qualunque evenienza.
Li vicino Krum e Naar osservavano quella scena senza parole, senza sguardi se non vuoti, per alcuni minuti, lunghi minuti di sconcerto. Scorrevano i giorni e gli inverni, passavano le albe e le stagioni i figli crescevano fino a diventare genitori e loro erano ancora li... Osservava i due e in essi vi vedeva ciò che di buono era rimasto di quella casata, Krum tenacia e costanza caratterizzata dalla profonda e pina fiducia verso chi aveva un qualcosa da insegnargli. Naar l’impeto, l’orgoglio e la virtù di chi non si rassegna mai anche quando il destino, come in queste notti sembrava essere avverso.
Sirio per un attimo chiuse gli occhi…prese fiato tornando a posare lo sguardo sulla realtà del presente e si consolo pensando al fatto che sarebbe stato comunque fra i pochi fortunati ad aver potuto ammirare l’inizio di una nuova era….
“Fratelli…”
Un incredibile senso di pesantezza lo attanagliava, Non è sempre facile dire la verità, specialmente quando si deve essere brevi.
il vento soffiava gelido e l’aria sapeva di inquietudine e i tre ammiravano le ultime screziature di un crepuscolo il cui sole era ormai scomparso oltre l’orizzonte, mentre le prime stelle inizivano a scintillare.
“Vi ho chiamati a me perché sento la necessità di parlarvi, perché voglio che abbiate piena coscienza di ciò che sto per dirvi, la triste e cruda realtà inizia da qui, da oggi, senza un ben definito motivo, come se il mondo si fosse abbandonato all’entropia, semplicemente per noia.”
Un inquietante ombra ha iniziato ad oscurare il nostro mondo, qualcosa di strano, ignoto, ha bloccato la monotonia che regnava sovrana, con tutte le nostre certezze e i nostri credo.
Io quel qualcosa lo chiamo destino.
Mi giungono voci che anche la lontana Midian, per molto tempo è rimasta in balia del nulla.
Nessuno rispondeva al richiamo dei viandanti dinnanzi al nero cancello.
Il Destino non è stato avverso solo per noi….”
Ma…..
La mascella di Sirio si serro per un istante, la barba assente permise ai due di notare il gesto, ne segui un lieve sorriso tra il compiaciuto e il sarcastico.
inizio a sentire nuovamente nell’aria odore di bruciato, odore di guerra e battaglie, un odore che per secoli e stato a me familiare, odore di sangue di chi è pronto a difendere la sua patria fino alla morte e di chi invece lo fa solo per soldi e cibo, preti maledetti e Sabbath che si proteggono nuovamente a vicenda, uno stormo di orrori volanti ha ripreso a volteggiare attorno alle mura….Non c’e’ tempo da perdere Fratelli dobbiamo ri-organizzarci nuovamente.”
Si alzò dal trono e camminando lentamente si recò verso il terrazzo di granito che cingeva la loro Tana, la pietra riportava ancora perfette incisioni dei mastri di Minoc, Naar e Krum lo seguirono incuriositi..
I tre si fermarono a contemplare il mare che infrangeva gli scogli sottostanti il loro palazzo.
Per un attimo furono presi dai loro pensieri quando…..