Finita quella frase apri un portale per poter portare via il compagno di ventura ferito.
Vecna non compiaciuto di quel che stava vedendo e liberatosi dall’incantesimo del prete lanciò sul serciato un sacco e pronuncio antiche formule magiche prima di seguire i compagni ridendo disse.
Per questa notte avrete salva la vita….Forse….
Dal sacco si innalzò una nube di fumo nero e denso, quindi si materializzò una creatura simile ad un grosso Demone, solo alto più di tre metri.
Il Misterioso uomo generò uno scudo di energia Argentata sul suo corpo per parare le artigliate del demone, quindi decise che ucciderlo con la spada sarebbe stato un grave errore, quindi recitò un’altra formula: Vas Ort Grav.
Immediatamente, dalle sue dita protese, un lampo accecante si fece strada attraverso le carni del demone, trapassandogli il petto e lasciando come ricordo un grosso buco che di li a poco si rigenerò.
Lo scontro che seguì fu spettacolare. I potenti artigli della bestia si infrangevano contro qualcosa che non potevano rompere, mentre la spada di luce non riusciva a penetrare l’aura di malvagità che circondava il demone. Rimasero diversi minuti impegnati in una mischia furibonda, troppo presi a cercare un punto debole dell’avversario per curarsi di ciò che accadeva intorno a loro. La testa doleva fortemente al frate, che era sicuro che a lungo andare avrebbe perso il duello. Si giocò quindi il tutto per tutto. Facendosi colpire apposta, si fece scagliare dentro la chiesa, sbattendo la schiena contro l’altare in marmo. Chiamando a raccolta le sue ultime energie, salì sull’altare mentre il demone aveva “allargato” ad artigliate l’ingresso. Rimasero a guardarsi, a due metri di distanza, immobili, ognuno attendendo la mossa dell’altro. Ma Friar non attaccò. Si limitò a fare un lento passo di lato, ponendo il demone a confronto col simbolo sacro di Idior, che aveva nascosto col suo corpo. Guardare il sacro simbolo di Idior fu per il demone come guardare dritto nel Sole. Rimase talmente abbagliato, che abbassò la guardia.
Padre Friar Pronunciò una formula lunga ed incomprensibile per i più –Cor Por- , generando una sfera di fiamma dal diametro di due metri, che scagliò prontamente verso il suo avversario. Sirio Afferrò la spada che teneva ancora al fianco, e stando bene attento a non oltrepassare la soglia della chiesa la lanciò contro il demone , gettandola al centro della sfera. Al contatto col fuoco, il metallo rosso si fuse diventando una sorta di saetta incandescente che trapasso il cranio del demone da parte a parte facendolo cadere al suolo all’istante privo di vita.
Ma come… come hai fatto a trapassare con quella spada la mia sfera? Era uno dei miei incantesimi più potenti!!!
Il Misterioso uomo si limitò a fare spallucce.
Il demone svanì in un lampo di luce, e con lui svanirono la spada e lo scudo. Rimase solo Yoril, nella posizione che aveva assunto per sferrare l’affondo. Il sangue aveva ricominciato a scorrere copiosamente dalle sue ferite, e questo, unito alla estrema stanchezza, fecero crollare a suolo il campione. Subito gli accoliti lo soccorsero, lanciando tutti gli incantesimi di cura che conoscevano. Ma le semplici magie non bastavano per salvarlo, ed il chierico era assente…