Anthony Nuisse si svegliò di soprassalto, completamente madido di sudore, la sua mente ancora parzialmente ostaggio del terribile incubo. A giudicare dall'altezza del sole sui tetti di Britannia, doveva essere da poco passata l'alba. Non si concesse nemmeno il tempo di un breve passaggio alla toletta per eliminare i segni evidenti del sonno agitato, gettandosi come un rapace sulla porta che dai suoi alloggi dava direttamente sul corridoio che conduceva alle cucine del grande palazzo.
"Che sciocco che sono!" pensava tra sé e sé il giovane Chef, mentre incalzava verso la dispensa reale, "Anthony, hai trentacinque anni ed ancora corri dietro ai sogni!"
Con il sorriso beota, quasi pronto a risollevarsi, diede le due consuete mandate di chiave e spalancò il pesante portone della dispensa.
"Oh, per tutti i soufflé! Non è possibile..." esclamò Anthony mentre le sue guance passavano velocemente dal loro tipico rossore ad un bianco latte.
Due mani spettrali lo assalirono e lo trascinarono nuovamente nel suo tragico incubo: tutte le uova duramente selezionate e preparate per la grande festa di Pasqua erano state rubate! Migliaia di uova sode e pitturate sparite inspiegabilmente nel nulla nel giro di poche ore.
"Guardie! Guardie accorrete!" urlò lo Chef rompendo il silenzio che regnava sovrano, "Gordon! Bertolt! Giù dai letti!"
In men che non si dica, tre guardie della cittadella, accompagnate dai due aiutanti di Anthony irruppero nella stanza. Lo Chef, ancora evidentemente scioccato dall'accaduto, indicò ai soldati il punto in cui doveva trovarsi il gustoso tesoro, mentre gli uomini in arme lo guardavano incuriositi.
"Qualcuno si è intrufolato qui dentro ed ha rubato tutte le uova di Pasqua! Lord British sarà furibondo!" esclamò per spiegare la situazione alle guardie.
Al suono di queste parole, i due aiutanti parvero cadere, i loro grembiuli ancora completamente ricoperti dalle tracce di pittura praticata sulle infinite ceste di uova.
"Maestro, non capiamo come possano aver trafugato il tesoro...", si pronunciò il più anziano tra le guardie, "Non vi sono finestre né altre vie di uscita al di fuori della porta che sostenete di poter aprire solo voi! Tuttavia, meglio far controllare questa stanza: temo abbia un grave problema di roditori che vi hanno lasciato parecchia sporcizia."
Ancora una volta le mani dell'incubo riportarono Anthony a capofitto nel suo sogno: lui sapeva chi era stato, lo aveva visto! Che non fosse un sogno quindi? Possibile che un esercito di terribili mostruosità avesse preso d'assalto la dispensa e rubato le uova?
Eppure nel suo incubo era tutto chiaro! Orde di ladri immondi arrivavano nella cucina da tunnel incantati e rubavano le uova di Pasqua! Ma a chi avrebbe potuto parlarne senza essere portato direttamente al sanatorio?
Chiedendo permesso, Anthony si diresse alla sua stanza cercando di non dare troppo nell'occhio e, col cuore in gola, si decise a scrivere una missiva al Gran Consigliere Grevious, indovino di corte e grande appassionato di misteri e paranormale. Solo lui avrebbe potuto aiutarlo nel comprendere il legame in essere tra questo incubo terribile e la sua visione della notte passata...