Quando il crepuscolo era inoltrato, il preposto infuocava le torcie della città ed io, come di consueto, mi recavo alla taverna per consumare un pasto caldo e bere qualcosa. Da mesi ero solito andare li: con poche monete potevo gustare degli ottimi piatti, bere del delizioso vino, lasciarmi incantare da racconti che vecchi narravano.Tra gli abituinari ognuno rispettava il proprio posto; il mio era vicino ad una finestrella che affacciava sul Ponte di Britain, ovvero le porte della città. I viandanti prendevano posto nei tavoli adiacenti.
Al mio arrivo quella sera, Jethro il taverniere, mentre asciugava un boccale fece cenno con mento, indicando il mio posto e a mezza bocca sussurrò:
Ho provato a dirglielo Sevith...
Al mio posto sedeva un uomo distinto e ben vestito. Feci per avvicinarmi ma lui si alzò prima che aprissi bocca e fermandosi davanti a me disse:
Fratello sono Astex di Cove! Il sole sta risorgendo, è tempo per noi di riorganizzarsi! Io e i fratelli di aspettiamo alla fortezza! prendi questa pergamena... segui la strada... ogni cosa ti verrà chiarita!
Si coprì il capo e lasciò la taverna in fretta.
Presi posto e aprii la pergamena. La cura con cui era stata redatta mi fece capire subito l'importanza dell'informazione che conteneva. Cominciai a leggerla: Le forze dell'ordine si stavano riorganizzando, il consiglio dell'Ordine della Rosa Bianca mi attendeva a Cove, la città fortezza, lo storico baluardo dei Monaci Guerrieri.
Mi coricai presto quella sera, consapevole che il giorno seguente mi avrebbe atteso una lunga camminata.
Il sorgere del sole ero gia in viaggio con il mio destriero. Nella sacca pochi denari e quale pagnotta; chiaramente in spalla il mio inseparabile arco.
Per un elfo dei boschi qual sono, questi viaggi fuori città sono sempre un buon pretesto per riavere un contatto con la natura, specie per chi come me è costretto a vivere lontano da casa da anni.
Un giorno di cammino. Era il tramonto quando scavalcai l'ultima siepe della macchia che divide il sentiero battuto dalla fortezza. Un uomo dall'alto delle mura urlò:
CHI VA LAA'?
Avanzai qualche metro avanti:
Sono Sevith, nativo di Yew, primo arco dell'esercito reale di Britain. Ho lasciato la città stamane all'alba. Chiedo asilo e permesso di cittadinanza. Ho con me questa pergamena...
L'uomo poggiò a terra la torcia, e aprendo il cancello disse:
Vieni avanti elfo, i fratelli ti stanno aspettando.