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Racconti e avventure dedicati al mondo di Ultima Online Italia Reborn
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 22 Apr 2014 15:44 #1

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Una melodia accompagna il danzare del vento che si insinua fra dita agili mentre pizzicano con grazia le corde di una vecchia lira.

*suono della lira*

«Si narrò un dì una storia sopita
fra i ricordi di chi l'aveva smarrita
si narran nel mondo disparate avventure
di gran cavalieri e nobili dame
ma quest'oggi vi narro una storia comune
in cui due bambini ne han viste di tante
dunque non dubitate poiché la loro vicenda
coinvolge in vero molte anime affini
che in una città il segno han lasciato
e che mai in verità questo sarà cancellato»

*suono della lira*

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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 22 Apr 2014 15:57 #2

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«ehi...ehi!»
«ma insomma vuoi rispondermi?»

«cosa c'è, fai silenzio ho detto»
«allora vuoi dirmi dove stiamo andando?»
«è una sorpresa, seguimi e non far rumore!»
«Kamariel perché stiamo uscendo dal cancello!?»
«lo sai che se Amotien si accorge che siamo usciti senza il suo permesso ci darà l'ennesima punizione, e tutto per colpa tua!»

«Si...si tranquillo non accadrà nulla, dopotutto siamo vicinissimi al cancello, cosa vuoi che ci accada? Adesso fai silenzio e seguimi!»

Schiamazzi di due giovanissime figure che furtivamente abbandonavano le mura della vecchia Stirling, che agilmente riuscirono a sgattaiolare via nonostante la vecchia guardia sorvegliasse i cancelli. Una ribelle bambina elfa dai capelli color viola regale e un fremen fanciullo che la seguiva in ogni cosa, eccola la coppia di piccole pesti che donavano nuova linfa vitale a Stirling ogni giorno con una loro nuova birbonata. Come al solito volevano scoprire e provare qualcosa di nuovo, e la cosa stuzzicava maggiormente se questo andava contro le regole imposte da persone autoritarie e noiose.

In quei tempi nella città di Stirling il governatore in carica era Lord Sirio del nobile casato dei Ventrue, vi erano in realtà molti personaggi importanti nella ridente cittadina come Raziel, il grande collezionista, Aiur il fremen, signore dell'Ordine della Rosa Nera, ordine di combattenti posto a difesa della città, il signor Telseus, abile tuttofare e molti altri ancora; vi erano inoltre due figure che si prodigavano continuamente verso il prossimo, Amotien, giovane elfa ranger e Berknorg, all'epoca Padre Priore del Sacro Ordine di Sosaria.
Amotien amava i bambini e decise di raccogliere qualche piccolo orfanello sotto la sua ala protettrice, visto che a Stirling non era raro vedere arrivare qualche piccolo sfortunato in cerca di aiuto. Il buon Telseus aiutava i nuovi bambini nello studio delle scienze e della matematica, Aiur si divertiva di tanto in tanto a stuzzicarli nei combattimenti, Berknorg, sempre sulle sue, insegnava loro le dottrine del Dio Idior e della dea Nephil e Amotien era diventata un po' come una madre per quei ragazzi, spesso anche una severa madre, ma lo faceva per amor loro.
Ultimamente Amotien mostrava molta stanchezza, soprattutto perché aveva preso con se due bambini molto, forse anche troppo, vivaci: Kamariel e Yarash. La sera precedente aveva avvertito i ragazzi che se dopo l'ultima birbanteria avessero osato comportarsi male disobbedendo gli ordini dati avrebbero ricevuto una punizione esemplare ma, si sa come sono i ragazzi, non c'è nulla che riesca a tenerli a bada.

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Kamariel e Yarash erano riusciti ad intrufolarsi segretamente nella vecchia torre di vedetta che si trovava prima del ponte che collegava a Stirling e cercavano il modo di risalirne la cima.

*tap...tap...tap*
«hanf...hanf...hanf...va bene, allora facciamo così... hanf... chi arriva per ultimo sarà il primo a tuffarsi dalla torre»

Un sorriso e qualche dente mancante di sfida si disegnava sul volto di Yarash il quale partì in una corsa incalzante mentre tentava di salire verso la cima mentre per quanto Kamariel fosse nettamente più agile di un fremen era comunque ancora troppo piccola per poter competere col ragazzaccio che oramai la stava gradualmente distanziando.

«dai su...manca poco! Ancora qualche scalino!»
«hanf...hanf...hanf...»
«hanf...ha...ha...ha! Ho vinto io, adesso dovrai lanciarti!»
*sghignazza*

Il volto imbronciato della bambina non appena ebbe raggiunto la cima della torre si trasformò in un'espressione meravigliata dalla splendida vista che si godeva in quel punto. Tutti gli edifici di Stirling dal grande castello e l'elegante casa di Blackdevil il fremen al centro, ed intorno tutto mare. Kamariel non se lo fece ripetere due volte che immediatamente si arrampicò sul vecchio cannone posto a difesa della torre e lo usò come trampolino per tuffarsi dalla cima della torre e farsi un bel bagno.

«whoooohoooo!»
*splash*

Dopo un profondo tuffo risalì a galla urlando e incoraggiando Yarash che si accingeva a raggiungere l'amica in mare.

«Dai Yarash! Ti sto aspettando!»

Era valsa la pena disobbedire alle raccomandazioni di Amotien, mai si divertirono come in quel frangente, nuotarono fino allo sfinimento dopodiché si distesero ad asciugarsi al sole morente del tramonto sul prato di fianco la torre fino a cadere in un profondo sonno.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 22 Apr 2014 16:07 #3

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Yarash si svegliò di soprassalto sentendo un rumore molesto provenire nelle vicinanze, quando alzò lo sguardo, difatti, si accorse di essere coperto dall'ombra di un uomo, padre Berknorg, che severamente si chinò verso i due fanciulli e li prese per le orecchie portandoli bagnati fradici come erano al cospetto di Amotien.

«Ma insomma, avete disobbedito di nuovo! Mi avete delusa profondamente, non ho più speranze con voi!»

Gli occhi dei due ragazzacci fissavano il pavimento pervasi dall'imbarazzo, non avevano il coraggio di guardare il volto iroso di Amotien.

«Per farvi capire qualcosa devo mettermi solo ad urlare con voi? Adesso andate immediatamente nelle vostre stanze e non azzardatevi ad uscire perché stasera la cena non ve la siete meritata! Quindi adesso andrete immediatamente a riposare! Capito? Fuori dalla mia vista!»

Non restava altro che assecondarla, quando si alterava diventava veramente sgradevole, quindi i due di corsa si diressero verso le proprie camere.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 22 Apr 2014 16:16 #4

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«Yarash! Ehi! Pssssst»
«Insomma vuoi rispondermi?!»


Yarash, disteso nel letto, si girava e rigirava cercando di ignorare invano i fastidiosi richiami dell'elfa che spaventata da un brutto sogno cercava conforto nell'amico. Era un ragazzo molto impulsivo ed impaziente quindi pur di mettere a tacere la bambina cedette ai richiami affacciandosi alla finestra guardando verso l'alto , proprio in direzione della stanza di Kamariel.

«Allora vuoi smetterla? Sto cercando di dormire e vedi di farlo anche tu se non vuoi che Amotien ci strigli di nuovo!»

Kamariel con le lacrime agli occhi iniziava a piangere.

«ho fatto un brutto sogno, e non riesco a dormire» *sniff * «ho visto il tempio bruciare, Amotien e Berknorg di spalle non volevano girarsi a parlarmi» *pianto* «e tu non volevi aiutarmi a chiamarli e farli ritornare» *sigh* «io urlavo, urlavo... ma nessuno mi ascoltava»
«Avanti Kamariel, cosa vuoi che accada, non vedi che va tutto per il meglio? Non preoccuparti è stato solo un brutto sogno...uhm...forse hai la febbre...»

In realtà le cose non andavano affatto bene, la guerra contro Skara Brae aveva portato miseria come ogni guerra e mantenere tutti quei ragazzi indifesi era alquanto difficoltoso, inoltre, Amotien era ultimamente molto impegnata a dover fabbricare armature e armi per la difesa della città, e non rara era la possibilità di ritrovarsi in uno scontro dentro e fuori Stirling.

«Lo so, Amotien non mi vuole bene , mi sgrida sempre»
*sigh*
*sniff *

«Questo non è vero, lei ci vuole bene, fa così per aiutarci ma non è cattiva, adesso vai a riposare»
«Yarash...»
«Dimmi»
«possiamo uscire? Non riesco a stare rinchiusa qui dentro, ti prego scendiamo giù, solo il tempo di prendere una boccata di aria e poi risaliamo...mi sento soffocare»
«Ma non possiamo uscire, lo sai cosa ha detto Amotien! Non puoi nemmeno uscire dalla stanza altrimenti Raziel ci scopre!»
«Tu potresti scavalcare dalla finestra, sei vicinissimo alle panche che sono giù, io posso saltare sull'albero di fronte a noi e scendere da lì. Ti prego Yarash! Ho bisogno di prendere una boccata d'aria!»
«D'accordo ma stai attenta mi raccomando, ti aspetto giù»

Fu così che Yarash dal primo piano si tuffò in un cespuglio di paglia che si trovava proprio sotto la finestra uscendone velocemente.
Kamariel, invece, dato che era al secondo piano dell'edificio doveva saltare sul tronco dell'albero che si trovava vicino la finestra per poi calarsi agilmente sino ad arrivare a terra dove l'attendeva l'amico. Uno sguardo sul tronco, poi uno sul davanzale della finestra per stabilire le giuste distanze, successivamente, un abilissimo salto portò Kamariel sul tronco, ma un momento di distrazione rese fatale l'euforia della riuscita del salto. La bambina era agile e scattante, prerogativa degli elfi silvani, ma al tempo stesso ancora immatura per capire alcune cose, come intuire che quel ramo, prima sempre verde, era lentamente appassito, sino a perder quasi tutte le foglie, a diventare un ramo senza vita.

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Yarash assistette impotente a ciò che stava accadendo, vedendo il tronco spezzarsi, Kamariel perdere l'equilibrio e irrimediabilmente cadere a terra, ma la cosa più grave che accadde quella serena notte fu vedere un massiccio ramo oramai morto rovinosamente schiantarsi sulla bambina.

«KAMARIEEEL! NO!»

Dal trambusto si passò ad un tetro silenzio, solo le folate di brezza che provenivano dal mare ed un mesto lamento abbracciavano la disperazione di Yarash che, per quanto fosse forte era comunque un ragazzino, impotente, di fronte alla robustezza di quel ramo che sovrastava la bambina oramai priva di sensi.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 22 Apr 2014 16:24 #5

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Benchè l'edificio fosse quasi sempre sorvegliato, quella notte Amotien, Aiur e molti prodi guerrieri dell'Ordine della Rosa Nera e del nobile casato dei Ventrue erano stati richiamati alle armi, per difendere i territori di Stirling dagli attacchi della città di Skara Brae. Amotien aveva chiesto di badare ai ragazzi al buon Raziel il quale calata la notte cadde in un profondo sonno senza accorgersi dell'accaduto.

La battaglia era finita ed i cavalieri erano di ritorno nelle proprie terre. Amotien stava riponendo nella sacca le poche pozioni esplosive che le avevano permesso di portare la vittoria, mentre rovistava distrattamente fra gli oggetti nella borsa sentiva un mite lamento in lontananza cercando di riconoscere quella apollinea triste voce. Man mano che si avvicinava all'edificio dove risiedeva assieme ai ragazzi sentiva il lamento farsi più forte sino a scorgere una giovane figura dai bianchi capelli in lacrime chinata mesta su un tronco caduto. Le bastò uno sguardo per capire cosa fosse accaduto, si liberò di tutto ciò che poteva impedirle di muoversi liberamente affidandolo ad Aiur ed Euno e si lanciò in una corsa disperata verso il piccolo corpicino riverso a terra in una pozza di sangue elfico.

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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 24 Apr 2014 23:55 #6

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Odore di sangue, sapore di ferro, olezzo di morte, cera fusa da una fioca luce di consumate candele. I miei sensi sono offuscati, provo piacere, dolore, nostalgia e felicità allo stesso tempo. Riesco a vedere su di me qualcuno che non conosco, un volto forte dalla scura carnagione ma tormentato, un filo di pazzia e tristezza trapela dai suoi profondi occhi neri. Il dolore e il piacere sono al culmine, non comprendo il senso di tutto questo ma mi lascio trascinare da queste forti sensazioni. Sto per andare via, lo sento, il mio tempo è giunto al termine, mi volto, al mio fianco giace Lei perduta in un lungo sonno, le sorrido, madre, non madre, maestra, sorella, devo tutto quello che sono a lei e donerei tutta me stessa per lei. Sento qualcosa che mi abbandona, lo sento impregnarsi in lei, la vedo, respira. Sono stanca, un vortice rapisce i miei sensi, sorrido, è tornata da me........
Forti convulsioni, nuovo respiro, lei apre gli occhi....non sono i suoi occhi, hanno il colore del sangue, una smorfia orrida le dipinge il volto che si sfoga in un urlo straziante che non appartiene alle creature di questo mondo.

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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 29 Apr 2014 17:46 #7

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«Aaahhhhhhh!!!»
Affogo nelle lacrime, sputo sangue, sono sconvolta, qualcosa mi strattona e urla di svegliarmi. La voce è familiare, qualcosa stringe le mie esili braccia, apro gli occhi, guardo Padre Berknorg abbracciarmi.
«È tutto finito Kamariel»
«Sei finalmente fra noi»
«Non è nulla, solo un brutto sogno»

Un brutto sogno........
Un sogno...

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Ho dormito per un intero anno, la caduta dall'albero mi ha causato gravi ferite e Berknorg mi ha curata allo sfinimento.
La guerra santa è finita da un pezzo, Skara Brae venne scomunicata, Stirling ne uscì vittoriosa ma profondamente ferita.
Amotien mi narrò le ultime vicende ed i tentativi inutili per farmi ritornare indietro. Disperati si rivolsero ad una illustre figura a Stirling che potesse farmi ritornare. Pochi anni dopo, quando l'età che raggiungi ti fa acquisire una certa maturità e ti insegna il significato della responsabilità Amotien mi rivelò il “Segreto” ed il rituale che utilizzarono per curarmi, mi narrò di come Berknorg ne fosse contrariato ma era l'unica strada che poteva essere presa.
Mi raccontò di come lord Sirio il Vampiro per il periodo di sei lune mi nutrì, di come egli si nutrì di Amotien e contemporaneamente si prese cura di me. Infine mi rivelò che per evitare che il mio sangue venisse corrotto dal male supremo Berknorg, estremamente adirato per questi oscuri rituali, dovette interagire giorno e notte con i suoi poteri curativi e spirituali pregando il dio Idior. Dopo quei giorni non sarei più stata la stessa ragazzina spensierata, sempre in pericolo di ricadere nell'oscurità.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 08 May 2014 01:13 #8

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Gli anni a seguire non furono sereni. Stirling visse un oscuro periodo. Lord Sirio e la sua stirpe vennero perseguitati, le persone a cui tenevo di più, Amotien e Berknorg, morirono nel tempio di Idior, Yarash, mio compagno di avventure non resse tutto questo e in un impeto di ira diede fuoco al tempio e alla mia amata città, dopodiché sparì, non seppi più nulla di lui.
Dopo l'incendio seppi che dal palazzo dell'antico casato Venture vennero trafugati antichi tomi, probabilmente in quei tomi vi dimora qualcosa che potrebbe tornarmi utile comprendere. In quel momento l'unica cosa che mi restò da fare era portare con me gli ultimi simboli di Berknorg e Amotien e andare in cerca di quei dannati libri.


I tentativi di riportare Stirling al suo antico splendore furono vani. I pilastri portanti di quel favoloso luogo oramai non esistevano più o erano andati via ognuno in cerca di risposte per la propria esistenza, l'antica e forte compagnia si era sciolta, la torre privata in cui dimorava ormai cadde in frantumi, infine dopo parecchi anni solamente a me e Libra interessava riportare Stirling agli antichi splendori ma sentivo che qualcosa mancava, un tassello nei ricordi.

Stirling cadde per trascuratezza e orgoglio dell'ultimo reggente, Alexander il fremen, colui che non volle cedere la città a persone più ragionevoli e ben disposte a farla rinascere più forte e solida. Un uomo dai modi amichevoli ma che nascondeva una possessività fuori dal normale, che preferì dare la città in pasto ai briganti piuttosto che cedere il posto a chi intendeva proteggerla.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 08 May 2014 01:14 #9

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Per molti anni vagai come raminga, senza una patria, combattendo solo per me stessa, sempre in cerca di quelle arcane risposte legate al rituale.
Dopo un lungo periodo mi resi conto di non essere l'unica raminga, un folto gruppo decise di unirsi e fare forza comune per sopravvivere e guadagnarsi da vivere.
Libra, io, Jhonny Quid, Hell Boy, Dark Shade, Sagypter, Seth, Zankas, Sir Baffo, Astex, Stregatta, Raziel, Slash e molti altri ci rendemmo conto di essere abbastanza forti da riuscire a conquistare un piccolo borgo da tenere come manforte. Ci organizzammo per la conquista e senza difficoltà riuscimmo a fondare Cove, piccolo groviglio di edifici a sud dell'oscura montagna di Covetous, strategicamente comodo perché luogo pieno di risorse.

Molte stagioni si accavallarono l'una all'altra e molte figure si instaurarono a Cove, molte avvincenti avventure vivemmo, fu un periodo piacevole e piacevole fu condividere esperienze con nuovi compagni, ma in me si celava sempre il solito ricordo oscuro e l'intento di trovare quegli antichi tomi. Cercai di indagare qualcosa chiedendo a Libra, ma probabilmente Lord Sirio tenne celato il segreto anche a lui e quindi riuscii a cavarne ben poco.
Per molto tempo Cove cominciò a starmi stretta, troppe responsabilità e impegni sottraevano il tempo alle mie ricerche, decisi dunque di partire e lasciare a Cove proseguire il proprio tempo anche senza il mio contributo.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 08 May 2014 01:19 #10

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Venne il giorno da me tanto atteso che mi permise di riprendere le tracce di quei tomi spariti.
Vi fu una sacra battaglia che portò alla rinascita dei culti da tempo perduti, alcuni sacri tomi vennero rinvenuti da eremiti sacerdoti e nascosti in luoghi oscuri. Per riportarli alla luce bisognava rompere sette sigilli che avrebbero aperto il passaggio al luogo in cui furono celati per molti decenni.
Vagando per antiche biblioteche e luoghi che raccontano arcane storie riuscii a comprendere che quello che cercavo era segretamente nascosto nell'antico tempio di Idior, nelle terre di Yew. Non mi restava altro che accedervi e consultare la biblioteca del culto benevolo.

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Lascio un messaggio scritto su di una pergamena e decido di infilarlo sotto le porte di ogni tempio che abbracci la fede di Idior, nella speranza di ottenere un qualche tipo di risposta.

All'Ordine Sacro dei Monaci

Kamariel l'elfa silvana, fedele ad Idior dalle origini della propria vita chiede umilmente di poter consultare gli antichi tomi del Sacro Tempio di Idior nelle terre di Yew.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 14 May 2014 15:07 #11

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Mentre attendo un qualche tipo di risposta dai Monaci dell'Ordine di Idior come al solito mi accingo a girovagare per le terre di Sosaria, in direzione della Capitale.
Trovo qui un vecchio amico di Cove, un simpatico orco di nome Ayex con cui trascorro un piacevole momento.
Durante la conversazione ci si avvicina una oscura figura e si intromette nel discorso chiamandomi per nome.
Comincia a provocare in qualche modo Ayex, il quale comunque non cade al suo gioco, ma continuo a fissarlo, è un volto che conosco, solo che il suo cappello copre quasi tutto e faccio difficoltà a ricordare chi fosse....
Per non permettermi di riconoscerlo pronuncia strane parole che gli fanno cambiare sembianze in una specie di spettro. Attirata da lui cerco di toccarlo ma la mia mano gli passa attraverso, lui si scosta infastidito dalla mia invadenza e ritorna a prendere le sue originali forme, adesso senza alcun copricapo o cappa che gli copra il volto.

Una sola parola esce dalla mia bocca: Mirò!

Dunque è tutto vero, ha deciso di abbandonare Idior per dedicarsi alle oscure scienze...

Comincia a pronunciare strane parole, come per dire che non sono uguale agli altri, sente che qualcosa di strano che scorre in me, che non sono come gli altri elfi silvani..

Intimorita da tutto questo, dalla paura che potesse intuire quello di cui sono a conoscenza, cerco di evitare ulteriori conversazioni, non riesco a fidarmi di lui appieno ma ne sono attratta....

Le sue parole di congedo sono rivolte ad Ayex: “Trattala bene e proteggila, non farle mai del male...”

Non faccio altro che scappare e schivarlo, saluto Ayex e decido di aggirarmi per le strade di Britain.
Mi sento sempre pedinata da una presenza, cerco di capire chi o cosa sia, mentre penso sempre a Mirò, a cosa sia collegato, a perché lo senta così familiare più di quanto fosse un normale conoscente...

Mi sento molto stanca, decido di recarmi alla locanda per riposare quando mi ritrovo di nuovo il sacerdote dinnanzi. Era dunque lui che mi inseguiva, noto sulle sue vesti delle macchie di sangue fresco.

«Queste guardie, non fanno altro che infastidirti...»
Mi metto sulla difensiva e continuo a osservarlo in volto, cerco di comprendere a cosa sia collegato, forse in passato abbiamo condiviso qualcosa, ma davvero non riesco a ricordare, forse un sogno....
Non comprendo appieno cosa mi stia prendendo, sento solo il respiro mancarmi, e la testa che crea vortici incontrollabili attorno a me, scendo dal destriero e incontrollatamente sento il mio stomaco ribellarsi e riversare la mia misera cena sui ciottoli delle strade di Britain.
«Cos'hai?»
Egli si avvicina, evidentemente preoccupato per la mia reazione, continua ad avvicinarsi e nella mia testa c'è solo confusione, riesco a malapena a risalire sulla cavalcatura e pronunciare flebilmente «Nulla...un giramento...» per poi fuggire presa dal panico.

Corro a più non posso per respirare aria nuova, fresca e rifocillante, cerco di non pensare a nulla, ho subito emozioni troppo intense e sento il bisogno di riposare. Timorosamente mi reco di nuovo in quei posti, davanti la locanda di Britain vedo ancora i resti del mio prodotto a terra....
Fortunatamente lui non c'è e posso entrare e affondare fra le lenzuola sperando di cadere in un lungo sonno senza incubi.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 16 May 2014 13:48 #12

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Mi risveglio agitata e sudata, tormentata di nuovo da quel sogno ricorrente, da tutti quei volti che si accavallano nella mia mente, dagli occhi e dall'urlo straziante di Amotien. Non importa, adesso ho altro a cui pensare....

Ho preparato tutto per il viaggio, il giorno è giunto, mi è stata concessa udienza al Sacro tempio, attendo solo qualche sacerdote che mi accompagni al Tempio di Yew. Attendo nella piazza principale di Britain quando vedo Servilius avvicinarsi.

«Salute figliola»
«Salve Padre»
«Sono qui per accompagnarti al tempio»
«Grazie»
«Seguimi»
Servilius pronuncia arcani versi e apre un portale che ci fa ritrovare dinnanzi al maestoso tempio. Noto con stupore il nuovo campanile ancora in costruzione, camminiamo per un po', poi mettiamo le cavalcature in sicurezza e ci dirigiamo verso l'entrata.
«Vi ringrazio di avermi concesso questa richiesta»
«Credo sia meglio entrare.....»
«Si»

Sono stupita da tanta maestosità, un luogo immenso che sprigiona spiritualità da ogni angolo, statua e oggetto che lo arreda. Le uniche cose che lasciano pensare che tutto ciò sia terreno sono le grandi impalcature che indicano che il tempio è ancora da terminare.
Attraversiamo l'immenso androne, proseguiamo lungo le grandi capriate per ritrovarci dinnanzi all'area dedicata alla preghiera.

«Padre, prima di consultare i tomi vorrei dirvi qualcosa di importante in un luogo sicuro e lontano da orecchie indiscrete»
«Va bene Kamariel, abbiamo stanze dalle mura sicure»
Servilius mi guida nella stanza del conclave e ci sediamo su due sedie finemente intarsiate.
«Non a tutti viene concesso di entrare in questo tempio, devi ritenerti molto fortunata»
«Si, immagino...e ne sono molto onorata»
«Ebbene eccoci seduti, di cosa devi parlarmi?»

Gioco nervosamente con le dita della mia mano e mi accingo a rivelare le mie preoccupazioni al sacerdote.
«Non è facile parlare di certi argomenti, ma cercherò il modo di farlo in maniera semplice...»
«Di tutte le persone che vi sono al mondo oggi in poche sono a conoscenza di certi segreti....Forse solo Padre Friar potrebbe conoscere qualcosa. Sono qui per consultare i vostri tomi a seguito di una lunga e faticosa ricerca durata molti anni.
Ho capito che solo in questo luogo avrei trovato le risposte che mi tormentano da anni. Il tutto risale agli antichi periodi in cui esisteva Stirling ed il casato dei Ventrue»

«chi?»
sgrano gli occhi...
«chi cosa?»
«Hai detto qualcosa ma non ricordo....»
«ah...no...niente di importante, parlavo del casato Ventrue»

Nominato quel nome ......Servilius ebbe un sussulto.
«Ahh si....beh è noto che quelle sono solo storielle...»
«Se voi credete che lo siano, non fate altro che facilitare il mio lavoro, tuttavia io credo che dietro certe fantomatiche "storielle" ci sia sempre un fondo di verità»

Mi schiarisco la voce e cerco di essere il più chiara possibile.
«Ho bisogno di conoscere cose antiche che potrebbero aiutarmi a comprendere meglio certi episodi accaduti in passato»
Il sacerdote si mostra sempre più agitato al sentir nominare certi fatti.
«Capisco, ma a te cosa importa di tutto questo?»
«Cosa ti lega a quei tempi passati?»


Sospiro e decido di raccontargli a grandi linee il legame che esisteva fra me, Amotien, Berknorg e Lord Sirio Ventrue, successivamente insisto affinché mi faccia cercare ciò per cui sono lì.
«Padre ho bisogno di conoscere la natura di tali creature per capire meglio cosa è potuto accadere. Vi ho detto questo perché voi , conoscendo le mie intenzioni dovrete concedermi di consultare quei tomi»

Servilius mi stringe le mani e cerca di rassicurarmi.
«Posso comprendere le tue preoccupazioni ma figliola, di cosa dubiti se Idior è con te? Il tuo animo è fortemente turbato, lo vedo chiaramente, fammi ribadire che non corri alcun pericolo se Idior dimorerà nel tuo cuore, tanto meno dovresti provare tanto tormento sapendo di essere salva e libera dall'oscurità. Hai dunque perduto la via che è disegnata dal Sommo Idior?»
Queste argomentazioni mi hanno sempre innervosita, non si tratta di credere o non credere, devo comprendere quanto la mia natura è corrotta, ma lui non capirà mai cosa intendo...
«No padre, come sapete non ho mai tradito Idior sino ad ora, ho solamente bisogno di chiarire alcune cose e comprendere la natura di quelle creature per capire cosa accadde in quel periodo. Si tratta pur sempre di coloro che si presero cura di me sin dalla nascita. Ho bisogno di sapere per trovare la mia pace interiore»
Mi lascia le mani e con un sospiro rassegnato si rivolge rassicurandomi di non dover temere nulla.
«Se questa ricerca potrà donarti pace....che sia così. Ricordate sempre che la luce risiederà sempre in te, qualunque dubbio albergherà nel tuo animo Idior sarà in grado di chiarificarlo»
«Grazie Padre»
«Seguimi...»

Ci dirigiamo verso le imponenti porte della biblioteca, un pesante mazzo di chiavi compare sotto le larghe vesti del sacerdote. Sceglie la giusta chiave e intona una lieve litania, infila nella serratura la chiave, impone le mani e al termine della preghiera la porta si apre magicamente.

«Prego»
«Puoi cominciare a studiare, come di consueto, ti sarà vietato portare via i tomi, puoi quindi solamente consultarli e prendere qualche appunto. In fondo alla stanza si trova una scrivania sulla quale sono poggiate delle pergamene e dell'inchiostro. Resterò io qui davanti a te a vegliare.
Ti rivelo solo che in fondo a quello scaffale c'è il tomo che preferisco di più.»
*ride*
«La storia del culto secondo sir Elios.»
Comunque comincia pure io sono quì ad attendere»


Questa non ci voleva, sorvegliata a vista.....
Il sacerdote, dunque, mi lascia accedere alla biblioteca ma non mi lascia sola, cerco di prolungare le mie ricerche e comincio a vederlo stanco.
«Uhm, devo assentarmi un momento, puoi proseguire, Quando riterrai di aver concluso bussa tre volte sul portale ed io verrò ad aprirti, sento di potermi fidare ciecamente di te»
Richiude la pesante porta con un incantesimo. Tiro un respiro di sollievo e mi accingo a cercare fra file e file di antichi libri impolverati. Sono arrivata sino a qui, non mi resta altro che cominciare le ricerche.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 16 May 2014 14:45 #13

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I tuoni hanno cominciato il loro tormentato concerto e dal mattino quale son partita con le ricerche adesso solo la fioca luce di una candela mi fa compagnia intervallata da qualche bagliore di lampo improvviso. L'odore di muffa mista alla trama delle pergamene si alterna a quello della cera colata e all'inchiostro con cui prendo in maniera compulsiva appunti su pochi fogli.
«Più in fretta! Più in fretta Kamariel! Il tuo tempo sta per scadere», non mi resta molto tempo, eppure ora che ho in mano le risposte non ho abbastanza tempo per segnare tutto!
Mi alzo di corsa a prendere un tomo che si trova su un alto scaffale, noto che nello spazio lasciato dal libro che ho estratto intravedo un qualcosa di molto piccolo, attaccato orizzontalmente alla parete di legno della libreria. Provo a prenderlo e con qualche sforzo riesco a staccarlo dalla parete...chissà da quanti anni è rimasto li dietro....
Non riesco a vedere esattamente cosa sia ma al tatto ha dei complessi intarsi e l'odore che emana, oltre quello della muffa e della pelle, ha un non so che di affumicato e ferroso, anche i contorni non sono regolari.
Mi dirigo velocemente verso la scrivania in modo che possa vedere dalla luce della candela di cosa si tratti.
Il cuore comincia a battere in modo disordinato, è un manoscritto, rilegato in pelle, l'intarsio indica un simbolo, una stella a sette punte con delle incisioni di cui non conosco la lingua, non saprei tradurle. Tolgo con delicatezza il laccio che teneva chiuso il manoscritto e noto che è fatto di pagine di diversa fattura e calligrafia, come fosse una raccolta di antichi scritti redatti da più persone. Sfogliando velocemente vedo una pergamena che riporta il simbolo dei Ventrue, altre che portano quello di Midian, alcune di Idior o Elohim, vedo strani bozzetti, cerchi dentro cui vi si disegnano forme sinusoidali, illustrazioni di figure sezionate, di pezzi di corpi su cui vi sono istruzioni su come posizionarli. Nel mezzo delle pagine scovo ua pergamena scritta in un linguaggio che riesco a malapena a decifrare. Sembra una specie di profezia....
«Nuova antica vita......la morte si nutre di nuova vita........ciò che è inanimato sarà di nuovo vita.......»
Scorrendo le poche parole che riesco a comprendere sembra di imbattermi in una lista di non so cosa...forse ingredienti, riesco a decifrare pochi segni....
«Colui che afferra...no...abbraccia la luce ed il buio.....ha servito la virtù e la corruzione....»
Non ho tempo, sento i passi di Servilius avvicinarsi, non posso lasciare questo tesoro a marcire per altri anni dietro uno scaffale perduto nel nulla. Ripongo i tomi al loro posto, raccolgo con me le poche pergamene su cui ho scritto degli appunti e infilo il piccolo manoscritto dentro i vestiti, a contatto con il mio corpo, nessuno deve sapere che l'ho trafugato, nemmeno si accorgeranno di nulla, visto che è li da anni.

Sento la strana litania intonata dal sacerdote per aprire la porta della biblioteca, il rumore della chiave nella serratura ed il tonfo del pesante portone che si apre. Servilius si dirige verso di me con fare gentile e silenzioso.
«Spero tu abbia trovato ciò che cercavi»
Nel suo volto lievemente turbato intuisco che non avrebbe voluto concedermi l'accesso in biblioteca o che probabilmente sarà stato ripreso da qualche suo confratello dopo aver nominato sicuramente il casato Ventrue.
Devo uscire al più presto da questo luogo e sparire immediatamente, sicuramente mi cercheranno o vorranno assicurarsi che non parlerò ad alcuno di ciò di cui ho scoperto.
«Si Padre» gli sorrido, «Solo un momento per raccogliere le mie ricerche e non vi disturberò ulteriormente»

Cerca disperatamente di leggere qualcosa dai fogli di pergamena che raccolgo in velocità, per fortuna non ho scritto granchè di interessante su quei fogli...
«Dunque, hai trovato qualcosa riguardo quel casato?»

Un rivolo di sudore e delle lievi smorfie di nervosismo che si disegnano sui lati della sua bocca indicano sempre di più il pericolo, devo inventarmi una storiella altrimenti da questo luogo non riuscirò ad uscirne indenne...
Ripongo le pergamene nella mia sacca che il sacerdote mi ha restituito e indosso la cappa pronta ad uscire.
«Si Padre, oltre le cose che vi ho narrato questa mattina, ho compreso il perchè delle morti del vostro defunto CapoCulto e dell'altra anima che è stata per me come una madre. Da quello che ho compreso sembra che Padre Berknorg si sia rinchiuso in meditazione nel tempio e sia stato colto da una inspiegabile amnesia e pazzia che lo ha portato alla morte. Dev'esserci stato qualcosa che lo ha portato alla pazzia di certo collegato a quella casata. I Ventrue prima e poi il resto delle creature come loro vennero perseguitati e molti di loro sterminati. Ecco cosa ho scoperto. Ma come dite voi....sono storielle.....»
Mi dirigo verso l'uscita del tempio con passo sicuro ed il cuore che mi martella il petto, mi fermo sulla soglia del portale e rivolgo a Servilius il mio ultimo saluto.
«Vi ringrazio, mi avete molto aiutata e ringrazio tutto il vostro ordine. Credo sia giunto il momento per me di ritornare alla locanda a Britain a riposare» mi inchino.
Credo non si sia bevuto la storia, tuttavia decide di lasciarmi andare via.
«Bene sono felice che tu abbia ritrovato la serenità che cercavi da tempo.» Impone le mani per farmi la benedizione «Che Idior segua sempre i tuoi passi figliola, a presto Kamariel»
Al solito, nel momento della benedizione, comincia a vorticarmi la testa, per celare la mia debolezza mi inchino, attendo qualche istante per riprendermi, mi rialzo e mi congedo con il sacerdote.
«Addio Servilius»
Mi accompagna alla mia cavalcatura completamente agitata dal violento temporale, provo a calmarla mentre Servilius apre il portale per farmi ritornare nella capitale, salgo in groppa al mio destriero, accenno ad un saluto al padre e comincio a correre al galoppo più veloce che posso, devo sparire immediatamente da qualunque luogo che sia coperto dalla mano dell'Ordine dei Monaci.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 16 May 2014 16:31 #14

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Raccolgo le mie ultime cose lasciate alla Locanda nei pressi di Britain e mi accingo a partire per un lungo e stancante viaggio.

Il riflesso della luna si diverte a saltellare qua e la di onda in onda, una lieve brezza comincia a tirare lungo il ponte della nave, decido quindi di ritornare ai miei alloggiamenti. Scendo le scale e mi dirigo verso la porta della mia piccola stanza, incrocio e saluto in modo distaccato qualche altro viandante che ha deciso di intraprendere il viaggio per chissà quali altre mete. Quando chiudo la porta e mi siedo affianco un vecchio scranno di legno su cui vi è attaccata una vecchia e quasi del tutto consumata candela decido di leggere di nuovo quel manoscritto, magari riesco a tirarne fuori qualche altra parola.
Lascio scorrere alcune pagine e mi concentro di nuovo sul foglio che avevo cominciato a tradurre.
«Nuova antica vita......la morte si nutre di nuova vita........ciò che è inanimato sarà di nuovo vita.......»
«Colui che abbraccia la luce ed il buio.....che ha servito la virtù e la corruzione....»
«in lui scorre il flusso di un immenso potere.......rigenerare il defunto.....»

Altre parole intraducibili continuano gli scritti, poi segue una specie di elenco
«capelli, polvere di morto, assenzio..........incenso, oppio, sangue mistico di Vampiro, seme dell'uomo............vita della donna......»
Dopo l'elenco vi sono una serie di schizzi su come posizionare alcune cose e altri appunti intraducibili, l'unica parola che riesco a tirar fuori è «unione»

Non comprendo appieno il senso di tutto questo, ma in generale mi sembra un rituale in grado di riportare in vita i defunti. Se questo è vero potrei riabbracciare colei che fece di me ciò che sono ora. Sento delle lacrime che bagnano le mie guance, il cuore che batte all'impazzata e una fioca speranza che si arrampica alla mia anima.
Di certo non tutti possono prestarsi a tali giochi, soprattutto è necessario che tutto questo poi resti segreto.
Solamente poche persone si presterebbero a questa cosa, sicuramente riusciranno a tradurre meglio di me le parti del manoscritto, devo chiedere il loro aiuto.
Mi stendo sul letto improvvisato con un po' di paglia a terra e rifletto su come posso arrivare a loro, a lui, e principalmente come far perdere le mie tracce. Se devo buttarmi in questa cosa e rivolgermi a personaggi non proprio affidabili devo fare in modo che nessuno sappia che sono io a dirigermi verso quei luoghi, il mio viaggio dovrà essere molto tortuoso.

Decido che è dalle terre di Britain che si dovrà perder traccia di Kamariel l'elfa silvana. Mi faccio riconoscere da qualche bottegaio e da qualche viandande, cammino creando tortuosi percorsi, faccio una breve escursione nei boschi vicino Britain e raccolgo delle bacche speciali.
Improvviso nel folto bosco antistante Britain una sorta di letto fatto con foglie di felce, mi guardo bene dal non accendere alcun fuoco anche se il freddo comincia a sentirsi o lasciare tracce evidenti, affilo un pugnale e comincio a tagliare i miei capelli raccolti in lunghe trecce, prendo le scure bacche, ne spremo il succo e passo il liquido dalla cute alla lunghezza dei capelli per mascherarne il colore naturale noto a tutti. Infilo una cappa con un grosso cappuccio che può essermi sempre utile, indosso una maschera per evitare che venga riconosciuta, indosso nuove vesti dai colori neutri e provvedo a nascondere in un posto sicuro le mie vesti ed il manoscritto.
Ritorno a Britain nella speranza di incontrarlo di nuovo, anche se certamente so che dovrò cercarlo.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 16 May 2014 16:44 #15

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Sono di nuovo preda di quell'incubo, e di quel volto, sempre lui, adesso più che mai ho compreso il motivo per cui provavo una strana sensazione nei suoi confronti, Mirò, colui che accompagna i miei sogni assieme ad Amotien. Mi sveglio di soprassalto e mi ritrovo sul comodo giaciglio nel folto dei boschi, vicina alle mura della capitale.

Mentre mi aggiro attorno alla banca principale incontro un'anziana figura, il cui nome scoprirò essere Zakk, subito si rivolge a me con fare curioso. Comprendo immediatamtente che si tratta di una creatura molto devota ad Idior in quanto cerca subito di argomentare i suoi discorsi su quella linea. Cerco di deviare certi argomenti, non ho intenzione di farmi scoprire proprio ora che ho nelle mani una cosa così importante. Si aggiunge una giovanissima fanciulla che reca il blasone di Moonglow sulle vesti e inizia a mettere in difficoltà l'anziano Zakk, seccata decide di abbandonare le conversazioni.

Improvvisamente vedo in lontananza avvivinarsi due individui, uno indossa un colorito cappello da giullare, l'altro invece, si fa riconoscere dalla sua cavalcatura.
Provocano, scherzano, scherniscono in tutte le maniere chiunque con un senso di superiorità fuori dal normale, cercano di portare dalla loro inutilmente il vecchio Zakk che insiste su certi discorsi, mentre lui... comincia a gironzolarmi attorno incuriosito dal mio modo di fare.
La situazione si fa più complicata, entrambi i sacerdoti insistono nel portare Zakk con loro, di certo vorranno fargli miriadi di torture sacrifici o qualche sadico esperimento, decido quindi di non permettere questo scempio nei confronti di una innocente anima e cerco in tutti i modi di attirare la loro attenzione, non voglio che Zakk cada nel loro tranello per chissà quali oscuri rituali, di certo lo daranno in pasto a qualche creatura evocata per sbaglio dal loro incontrollato blaterare....

Il giullare divertito esegue uno dei suoi giochietti magici e svanisce, resta lui....ormai attirato da me. Mi offro volontaria a seguirlo in cambio della vita di Zakk, tanto lui non c'entra nulla in questo disegno di delirii e profezie, sono io quella che porterà loro cose molto più interessanti rispetto ad un'anima innocente. La mia anima è ormai corrotta da tempo, non mi resta altro che abbandonarmi ad essa, sono molto stanca di resistere alla mia vera natura.
Vista l'insistenza di Zakk decido di rivolgermi a lui con maggiore astio in modo da poter salvarlo almeno dai delirii di potere di Mirò.
Saluto Zakk inchinandomi educatamente e ricordandogli che ognuno ha il suo credo, ognuno crede in ciò che desidera. Attassato da questa mia affermazione perde la parola, continua solamente a farci una sorta di benedizione. Mirò apre il portale invitandomi ad entrarvi salutando il povero anziano con una promessa.
«Sono Mirò, dì a Friar che lo saluto e ricordagli: ciò che ora ha è stato merito mio e tornerò a riprendermelo!»
Entro nel portale in un turbine di emozioni e timori seguendo il mio destino.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 18 May 2014 13:54 #16

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Attraverso il portale e riconosco subito gli stemmi di Moonglow, arcana misteriosa città intrisa di poteri perduti nell'antichità più remota.
Non vi si aggira nessuno, sembra quasi deserta, siamo solo io, coperta dalla maschera e lui incuriosito dal mio gioco. Avrei preferito un luogo più sicuro in cui parlare, evidentemente a Mirò piace stare al sicuro coperto dalle guardie della sua città senza evitare rischi....stolto.....se a lui va bene così.....
«Togli quella maschera»
«Chi sei?»

«Perchè non provi a indovinare?»
Mi avvicino a lui per verificare se effettivamente sente qualcosa di diverso in me oppure si tratta solo di finzione. Cambia subito espressione, dunque sente davvero qualcosa di strano....
«Smettila con questi giochetti la mia pazienza è poca e tu stai rubando il mio tempo...Cosa sei e cosa vuoi da me? Dici di avere qualcosa di interessante, sentiamo...»
Mi tolgo la maschera e lo fisso negli occhi
«Kamariel! Certo che sei una persona molto strana...»
«Ho bisogno del tuo aiuto...»
*ride*
«Tu hai voluto seguirmi, facevo meglio a portare il vecchio con me, cosa hai da offrirmi?»
«Se ti dicessi la parola Ventrue cosa penseresti?»
Diventa sempre più interessato alle mie parole
«Vuoi riportarne uno indietro?»
Una risata mi esce dal profondo, ingenuo, ancora non ha compreso cosa sto per offrirgli e fa anche il sostenuto...
«Ah...Mirò...Mirò...Sempre impulsivo ed impaziente. Parte del loro sangue scorre nelle mie vene.....»
Un lesto attacco che non riesco a schivare mi prende il braccio e lo torce dietro la mia schiena facendomi lievemente del male mentre resto immobilizzata con l'altro nel suo forte abbraccio.
Siamo l'uno di fronte all'altra talmente vicini che i nostri respiri si combattono, lui si china verso di me per sussurrarmi qualcosa all'orecchio
«Bene hai attirato la mia attenzione..»
Sono così vicina che riesco a sentire il suo odore, un misto di sudore ed erbe esotiche che si mischia a quello di incenso e pelle.
Mi sento agitata e fortemente attirata da quell'odore mentre gli sussurro qualcosa che potrebbe interessargli
«Sei nei miei sogni da molto tempo...noi due siamo parte di un rituale in cui qualcuno deve spegnersi per far risorgere una nuova vita...»
In quel momento sento la sua presa farsi meno forte, il mio braccio liberato mentre l'altro viene accarezzato delicatamente.
«...Desideri renderlo reale? Posso spiegarti tutto....»
Si muove lentamente e sento il suo respiro, dall'orecchio si sposta continuando a sfiorarmi delicatamente verso la mia guancia, sento che cerca anche lui il mio odore e continua a sussurrarmi lievi parole
«Cosa sei....non porti l'odore di un normale elfo....perchè mi stai stregando in questo modo?»
Non mi fissa, si muove lentamente, mi sento attratta fortemente da questo modo di fare e mi lascio trasportare da ogni impercettibile sensazione e movimento. D'improvviso i nostri respiri cominciano ad attirarsi l'un l'altro sino a divenire uno e abbandonarci in un profondo e vorticoso bacio che spero non abbia mai fine.
Il suo odore ora si aggiunge al mio sogno, oltre il suo volto pian piano tutto comincia a divenire sempre più chiaro. Mi sento immersa nel chaos puro in preda a sensazioni mai provate sino ad ora, devo riprendere il controllo di me stessa.
Mi ritraggo dalle sue labbra e mi allontano leggermente dalla sua presa trasformatasi in un confortevole rifugio.
«Dovrei aiutarti, si, invero non mi hai ancora detto cosa puoi offrirmi in cambio»
«Sono stata al tempio di Yew, ho trovato un antico manoscritto, una specie di raccolta di rituali, non so se scambiarli per ricette o altro»
Mirò d'improvviso mi stringe le spalle preso da un lampo di avidità negli occhi
«FAMMELO VEDERE!! ORA!»
«Ti sembro così stupida da venire nelle tue fauci e portare tutto il bottino con me?»
Lo bacio dolcemente mentre cerca ancora di blaterare qualcosa preso dall'ira
«Ti porterò due di quelle pergamene, una serve a me, l'altra come pegno per l'aiuto richiesto. Il resto lo otterrai dopo avermi aiutata»
Lo accarezzo sulla guancia dolcemente
«Devo pur badare a me stessa in qualche modo non trovi?»
Riesco a calmare il suo scatto di chi ha sete di potere incontrollabile strappandogli un dolce sorriso dal suo volto bronzeo. Mi allontano da lui dandogli un'ultima carezza e salgo sul mio destriero.
«Si è fatto tardi. Se vuoi accenna pure qualcosa al tuo amico giullare...»
«chi, il mio Shalath?»
«Per me potete chiamarvi come vi pare, anche fratello e sorella....»
«Vuoi un soprannome anche tu?»
Un'amara risata risale dalle mie viscere
«Non penso sia una buona idea....ai soprannomi ci si affeziona troppo»
«Ti cercherò io...»

«Aspetto tue notizie»
Indosso di nuovo la maschera, la cappa, accenno un lieve saluto e mi accingo a cavalcare verso un luogo sicuro.
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Cronache di una vagabonda -Kamariel l'Elfa Silvana 28 Jul 2014 17:09 #17

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Sono giorni che vago in cerca di Mirò, ma sino ad ora nessuna traccia. Conservo con gelosia il manoscritto ma senza di lui non so cosa fare, forse quell'individuo che va in giro vestito da giullare che si fa passare per capo della congrega può dirmi dov'è finito.
Continuo a vagare in cerca di una sua seppur minima traccia ma nulla, decido dunque di recarmi al tempio a Britain recentemente eretto su antichissime e sacre rovine. Lascio il mio destriero in un luogo sicuro antistante il tempio e mi dirigo verso l'entrata. Noto un uomo in lontananza dedito a farneticare strane litanie, mi avvicino a lui e riconosco il Sommo Giullare Asura, colui che assieme a Mirò si diverte a prendersi gioco degli infedeli. Riesco ad attirare il suo interesse come feci con Mirò mostrandogli una piccola parte del manoscritto. Cerco di capire in qualche maniera se è a conoscenza del posto in cui si trova Mirò ma non trovo alcun aiuto in quell'uomo il cui unico divertimento è prendersi gioco di chiunque.
Oramai ho deciso di andare avanti...prendo il manoscritto del rituale e lo affido al Sommo Asura nella speranza che riesca a decifrarlo e spiegarmi il funzionamento. Resto in attesa di un suo richiamo mentre continuo disperatamente a cercare Lui...
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