La Sera volgeva al termine, lasciando spazio alle ombre più cupe della Notte, e la locanda di Cove andava lentamente svuotandosi, così come i profumi della cucina che si dissolsero per lasciare spazio a quello dell'erba pipa e del fuoco di camino.
Avendo perso gran parte dell'udienza, l'uomo dalle lunghe trecce bianche ordinò un ultimo boccale, e fece due grandi e flemmatiche boccate di fumo, prima di estrarre una bacchetta dalla punta feltrata e colpire un tamburo, regolarmente, riproducendo un suono grave e pesante. Qualcuno si girò per osservarlo distrattamente.
E poi cantò, con voce decisa e nostalgica:
La realtà è la tua sola compagna
Quando trovi l'eterna speranza
Il tempo scorre come sabbia attraverso le dita
di fronte alle porte della Dimora riverita
L'odio prevale sull'amore
e distrugge tutto ciò che ti da vita
Guardate la luce della città sacra!
Rivelate la città sacra!
O Nujel'm!
O Nujel'm!
Quando trovi l'eterna speranza
Quando la forza svanisce e si unisce al dolore
attraverso la perdita del tuo onore
E il sangue gela per la fredda vergogna
per il massacro nel nome del Signore
Quando tutto ciò per cui hai creduto di combattere
crolla come le mura di Midian
Guardate la luce della città sacra!
Rivelate la città sacra!
O Nujel'm!
O Nujel'm!
O Nujel'm!
Rivelate la città sacra
Immonda Nujel'm
Lasciò cadere la canzone nel silenzio, e riprese a fumare dalla sua pipa. Ed attese.