La neve cadeva e tutta Britannia era soffocata da un soffice e candido manto. Riparato all'interno della grande taverna, inebriato dal profumo del vin brulè, osservavo la città dalla finestra appannata. In attesa della mia ordinazione decisi quindi di scrivere qualcosa, forse ispirato da quel paesaggio incantato. Presi quindi una pergamena, il calamaio da viaggio ed una penna nuova.
Il Grande Inverno
Ancora una volta il freddo ha ricoperto tutta Sosaria,
Come ogni anno si avvicina il giorno di Grande Inverno,
Neve a iosa e rivi ghiacciati, il bianco che pare eterno,
Solo un fulgido momento nella nostra storia millenaria.
E d'improvviso ogni abitante, dal barone al popolano,
Corre tra le botteghe, cucina, impacchetta e incarta
Doni per i suoi cari, eterni rivali o amici di ogni sorta,
Poiché il freddo ed il gelo i buoni intenti risvegliano.
Ed ancora di cene, momenti di gioia e di allegria,
Le lunghe attese ad aspettare il ricongiungimento
Per salutare insieme il vecchio anno che se ne va via.
Per finire di botti, fuochi nel cielo e grandiose bevute,
Sontuosi festeggiamenti, prima e dopo un glorioso momento,
Il nuovo anno è giunto, imprese in attesa d'esser compiute.