Attenzione: racconto in gdr con inserimento di annunci a fini commerciali.
Quell’uomo cambiò la mia vite.
Era inverno e stavo mungendo un Orn maschio, come spesso facevo. Ero seduto su uno sgabello costosissimo: era un “Alessunz”, anche se quel particolare modello non sembrava di pregiate fattezze, tanto che ero convinto che il mio falegname con trentamila lire me lo avrebbe costruito meglio. Ma era pur sempre un “Alessunz”, un’opera di inestimabile valore. Non passò molto che ebbi la conferma che quell' attrezzo non valeva nemmeno un infinitesimo di ciò per cui lo avevo pagato: una gamba si spezzò, caddi e si spezzò un’altra gamba: la mia. Cominciai a maledire tutti gli dei e gente totalmente a caso, quelli che mi venivano in mente in quel momento: Sir Baffo, Liam, BlackDevil e tanti altri. Gridai con tanta forza che un tale mi sentì molto in lontananza. Si avvicinò, mi guardò e mi parlò con un accento che lasciava trapelare origini di terre del Nord, dalle parti di Yew. Precisamente Bergamo. “Salve contadino” mi disse, e subito aggiunse “perché cotanta ira? Cosa la porta a disturbare insultando i grandi e potenti dei?”. Risposi prontamente: “Ma una magic arrow di fatti propri no?”, ma poi, guardandolo meglio, mi parve una persona umile e modesta e cambiando toni chiesi il suo nome, e gli spiegai cosa era successo. “Panda è come mi conoscono a Sosaria, gran produttore e fumatore di malerba, la vendo spesso ai Fremen che si drogano a Britain”, dicendo questo tirò fuori una vite e la sostituì a quella rotta dello sgabello, aggiustandomelo. Fu così che quell’ uomo cambiò per sempre la mia vite. Cominciai subito a dargli confidenza: “Ah, pensa un po’, io invece sciolgo la cenere vulcanica e me la inietto in vena” dissi. Rispose con fare da grande esperto: “Devi provare anche con le perle nere, mortaio e pestello, le riduci in polvere e le tiri direttamente. In pratica..” Lo ascoltavo come ipnotizzato, aveva una grande esperienza in fatto di sostanze stupefacenti. Finalmente concluse “.. e cominci a vedere i Nazgul volare. E’ una roba pazzesca, posso procurartene un po’”. “Grazie certo, dove posso ritrovarti?” a quelle parole il suo volto cambiò espressione, si fece serio, e i suoi occhi cominciarono a brillare, non so dire se per la forte emozione con cui stava per caricare le sue parole o per la malerba che stava fumando. Disse: “Non mi troverai mai in un luogo fisso, io sono un giramondo, vivo senza lavorare chiedendo carità alla gente in giro per il mondo. Una volta ero un Fremen come tutti gli altri, lavoravo sodo, combattevo i mostri e seviziavo giovani elfi silvani. Adesso sono cambiato, faccio parte dell’umile mondo dei Beggar. A proposito, non è che avresti qualche spicciolo?”. A quelle parole mi si aprì un mondo, oltre ad una fastidiosa finestra nera. “Certo che no, ma sai una cosa? Credo proprio che la tua vita sia stupenda”. “Cosa aspetti allora, smetti di masturbare quel povero Orn e accompagnami nei miei viaggi, vedrai posti mai immaginati, importunerai gente mai vista e imparerai tante cose, come il fatto che dal venditore Alessunz c’è qualità come c’è risparmio. Ma vedrai, ne varrà la pena. Guarda lì, ecco la prima vittima, quella ragazza si chiama Missa, rechiamoci da lei e chiediamole del danaro.”
Fu così che cominciò la mia storia, e la storia di una grande amicizia, con quell’uomo dal forte accento bergamasco. Girerò il mondo, e cercherò la bontà nei cuori della gente. In particolar modo nei fedeli di Idior, il dio buono e compassionevole che tanto aiuta i mendicanti: confido che i veneratori di un dio così conoscano la bontà d’animo e aiutino un loro pari ogni qualvolta gli venga richiesto. Farò la carità in ugual modo anche ai fedeli di Elhoim, il signore oscuro, perché un giramondo non ha confini e non fa distinzioni di culto. E infine chiederò la carità anche agli assassini, sperando di far uscire il buono da loro e farli pensare meno ad uccidere in giro per il mondo.
Qui comincia la storia di Theuth il Beggar
OT: e ora me la sucate