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Racconti e avventure dedicati al mondo di Ultima Online Italia Reborn
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La Ricerca della via 19 Jun 2015 01:33 #1

  • DarkanIII
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La ricerca della via


Eran tanti i tramonti passati dal giorno del mio risveglio, e ogni singolo giorno un solo pensiero tormentava la mia mente, una sola immagine mi seguiva ed un senso di incompiuto mi
avvolgeva, quell' angelo,quella sensazione di benessere, quella voglia di vivere per il prossimo... era quello che cercavo in me ma con scarsi risultati.
Dopo aver conosciuto la persona forse più vicina ad Idior,Fria tuck, e dopo aver intrapreso il seminario sotto la sua guida ancora non riuscivo a sentirmi come volevo, qualcosa mancava,
qualcosa dovevo trovare... ma dove? in me? o in chi? in cosa? niente affievoliva la mia ricerca neanche vagare per il bellissimo bosco di yew, che sempre mi aveva trasmesso tranquillità...

i giorni passano e nulla mi conduce verso la risposta, preghiera alternata a passeggiate avvolte nella natura, musiche e ballate,cibi e buona compagnia, forse la mancanza della battaglia? no... neanche più
la forza di alzare il mio martello ormai, avevo bisogno di qualcosa per ritrovare ciò' che mancava... Idior meritava forse più di una semplice preghiera? un monumento, un luogo sacro dedicato solo a lui
una statua o cosa? il mio pensiero vagava e i giorni passavano...

Un gran giorno mi attendeva oggi, Il buon Duncan finisce il cammino verso Idior coronandolo con una nomina a "Padre" e inizia il viaggio verso il prossimo e la misericordia, mi sveglio di buon mattino
per iniziare a prepararmi alla lunga e bellissima giornata, Indosso i miei pantaloni e il mio busto nero, il mio cappello ed il bastone e vado verso dregoth, al mio arrivo un cumulo di gente freme per la
nomina e tutti attendono di sapere il posto scelto per la consacrazione, un vociferio e un miscuglio di saluti e abbracci nella piazza, poi il silenzio, Padre Mikael giunge in piazza per comunicare il
posto,alla Parola Yew, un tonfo al cuore... non poteva essere il caso, non poteva aver scelto proprio quel posto, quello che caratterizzava la mia pace, quella che più amavo,
la felicita mi pervade e alcune lacrime spontanee di gioia cadono dal mio volto, per fortuna nessuno mi nota grazie al mio cappello che nasconde in parte il mio viso...
era quello il segno, Idior mi ha dato un segnale e io volevo e dovevo coglierlo.
Messa di consacrazzione, Festa musica balli cibo e gran divertimento, proprio in quel momento capii cosa volevo fare, un qualcosa di più di un monumento, volevo rendere la mia casa un posto di Idior,
volevo rendere la mia casa una chiesa messa a disposizione di tutti, volevo costruirla con il mio sudore ed e ciò' che farò già da domani, mi alzo saluto tutti e vado a dormire convinto di aver capito cosa
poteva darmi ciò che mi mancava.

tutta la notte sveglio, ma alle prime luci dell' alba mi alzo per iniziare a preparare la nuova costruzione, il lavoro e duro ma nulla mi ferma, lavoro come una mulo giorno e notte,
a stento mangio e mi riposo...

passano alcuni mesi e la forma della mia casa e' più che visibile, i muri sono su, le colonne e l'altare, la fontana e alcune stanze segrete... tutto pronto mancano solo gli arredi, inizio a costruire le
panche ma qualcosa in me non va, qualcosa mi sta fermando, non si tratta di mancanza di forze, ma di qualcosa di più grande... non è ciò che cercavo... stavo sbagliando... era tutto sbagliato...
scoppio in lacrime, mi sdraio sul prato, lascio che il forte vento mi spinga le lacrime giù dal viso quando un qualcosa si poggia proprio su una mia lacrima bloccandone la scesa... apro gli occhi...
un petalo di un fiore che solo a yew si può' trovare... a quasi due giorni di cavallo di distanza quel petalo era venuto volando proprio sulla mia lacrima? era quello il segno che non potevo negare!
qualunque cosa stavo cercando era la... a Yew e io la troverò... lascio i miei utensili e tutti i miei averi nella casa e con pelli di animale mi vesto e parto... avevo deciso di passare del tempo nel bosco
armato di bastone e protetto da sola pelle di orso, quello che volevo era vivere Yew con solo ciò' che esso mi dava, prima di partire però passo a dregoth per lasciare alcune cose a Kamahl,sindaco
della nostra magincia, ma non lo trovo, lascio tutto al banchiere e vado verso l'uscita, mentre cammino vengo chiamato, era Duncan anzi Padre Duncan,che strano chiamarlo cosi, ci salutiamo con poche parole

MacBeth: Padre Duncan sto andando a yew alla ricerca del mio spirito

Duncan mi guarda sorpreso come se sapesse di cosa stessi parlando

Duncan: Vai MacBeth, trova il tuo cammino e torna pronto, noi ti aspetteremo qui

mi porge la mano, ci salutiamo e mentre esco dai cancelli la sua benedizione mi accompagna, arrivo Yew e insieme troveremo la mia strada...




Ser Macbeth devoto e servo di Idior


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Last edit: by DarkanIII.

La Ricerca della via 02 Jul 2015 22:19 #2

  • DarkanIII
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Diversi giorni passati ormai tra alberi fiori e animali, Yew si dimostrava sempre più incantata, tutto sembrava essere perfetto ma la tranquillità nascondeva alcuni pericoli....

mentre vagavo nelle terre di yew erano diverse le arti che imparavo, riuscivo ormai a costruirmi strumenti musicali rudimentali ma capaci di emanare suoni divini, riuscivo addirittura
a strimpellare canzonette come fossi un bardo cantore, il mio amore verso la natura mutava e iniziavo ad ammirare i colori e le espressioni tutte che mi si presentavano.
Gli alberi, colori caratteristici che danno sempre il senso della stagione, rumomi degni di melodie e sonetti che aiutati da un leggero venticello accompagnano e riempiono il rumore del silenzio.
I fiori, il colore del mondo, il profumo della vita, capaci di dare felicità ad un anima in pena come la mia.
Gli animali, la bellezza della vità, la semplicità e la purezza, la voglia di famiglia nei piu grandi, la voglia di fratellanza tra i più giovani...
era qeusto che Yew mi mostrava, era questo che Idior mi manifestava di lui, era ciò che cercavo in me, avevo trovato finalmente le risposte che cercavo,
Tutto era la risposta, il cielo che ci copre, la terra che ci sorregge, la natura che ci colora profuma e stupisce, l'acqua che ci bagna e rinfresca e NOI, noi che viviamo tutto ciò siamo Idior,
finalmente sapevo dove trovare Idior, in me, nel prossimo qualunque esso sia, infedele, assassino o animale, qualunque cosa andava a formare Idior, bisognava solo fargli vedere e capire ciò che
io avevo visto.
Finalmente appagato dalla mia avventura torno verso il monastero ma nel tornare inizio a notare cose che prima non avevo visto,
Idior mi voleva mostrare l'altro lato della medaglia,
IL MALE che viveva in queste terre, Demoni e creature oscure la popolavano, era da difendere ciò che Idior è, bisognava fare qualcosa dovevo avvisare gli altri,
mentre salgo sul cavallo inizio a sentire un grido di dolore,
un animale era ferito, e chiedeva aiuto, corsi verso di lui e lo vidi, un povero cucciolo di cane con una zampa ferita era attaccato da un drago,che giocava con la preda prima di finirla
, era un facile pasto,
finalmente la prova che mi aspettava, dovevo salvare la creature e dimostrare di essere all altezza del compito assegnatomi.
Disarmato e vestito di sole pelli non avevo altro che l'astuzia e l'igegno a mia disposizione e avrei dovuto usarle nel migliore dei modi per non morire,
mi nascondo dietro un albero e prendo lo strumento rudimentale che avevo costruito,do un colpo sul fianco al mio cavallo e lo lascio allontanare,e inizio a suonare,
la dolce melodia che ne creavo veniva trasportata dal vento verso il drago, che smette di stuzzicare la sua preda e guarda verso il mio albero, incuriosito si avvicina,
io cerco di nascondermi e da un cespuglio all altro, da un albero all altro mi avvicino alla povera bestia,
i suoi occhi gonfi di paura mi fissavano come implorare aiuto, il suo tremore aumenta quasi alimentato dall ultimo alito di vita, lo afferro lentamente e lo stringo sul petto, corro,
più veloce che mai,
sento il drago infuriarsi, allora cerco di correre ancora di più, si alza in volo, eravamo ormai un bersaglio facile e sentivo in me sparire le ultime speranze, quando d'un tratto sento
alle mie spalle rumore di zoccoli,
il mio destriero era venuto a salvarci, ci aiutavamo uno con l'altro, eravamo uniti ormai da un legame profondo che supera qualunque cosa io avessi mai provato in vita mia, sentivo in me di fidarmi cecamente
e lasciare a lui la scelta della strada della salvezza, il drago intanto sorvolava le nostre teste, ci aveva ormai mirato, doveva solo scendere in picchiata e avrebbe avuto la meglio, dopo averci lasciato correre
per qualche metro il gioco del drago era finito, aveva deciso di chiudere la storia, inizia una picchiata velocissima, il cavallo correva più che mai ma la velocità del drago era di molto superiore, vediamo il sole
oscurarsi dalla grandezza della bestia, potevo quasi semtire il suo fiato sul collo, eravamo spacciati, chiudo gli occhi e afferro il crine del cavallo, il cane aveva anche smesso di lamentarsi, eravamo pronti a lascire
questo mondo avendo combattuto questa battaglia essendo una cosa sola, il silenzio prima dell affondo, il tempo sembra fermarsi, un brivido freddo percorre la mia schiena, tutto sembrava ormai scritto quando sento il cavallo
fare una brusca frenata e un salto... apro gli occhi, eravamo in una caverna, il mio cavallo ci aveva salvati tutti, lacrime di gioia scendono dal mio viso come per pulirlo
dalla paura, eravamo li al sicuro dovevamo solo aspettare che il drago trovasse un altro gioco o un altra preda per poter lasciare quelle terre.
dopo ave riposato qualche ora e aver messo pezzi del mio mantello ed un ceppo ben saldi alla zampa ferita del mio nuovo amico decido di andare via, la prova era superata e io avevo avuto tutte le mie risposte,
saluto i miei compagni lasciano a entrambi la libertà, mi incammino ma ad ogni mio passo ne segue uno loro, non volevano lascairmi, volevano venire con me senza neanche sapere dove stessi andando,
non potevo rifiutare la compagni di due amici, allora monto sul cavallo stringo il cucciolo di cane a me e mi incammino.
Finalmente intravedo il monastero di Yew, una figura alle porte, veste nera, cappello, non poteva essere che lui,

Macbeth: Duncan siete voi, che bello rivedervi.

Duncan: Macbeth, finalmente di ritorno, spero abbiate trovato le risposte che cercavate

facendo cenno con la testa blocco il discorrere di padre duncan e gli mostro la creaturina ferita tra le mie braccia

Duncan: povera bestiolina è ferita, datela a me mi prendero cura io di lui e daro fieno e acqua al vostro cavallo, voi riposate che sembrate veramente molto provato, avremo tempo di raccontarci tutto
con calma e con avanti un bel brodo caldo.

io quasi privo di forze scendo dalla bestia e lascio nelle sicure mani del mio amico i poveri animali,forse più provati di me, e salutandoci con una stretta di mano mi allontano per tornare nella vita di tutti i giorni
ma molto cambiato e sicuro di cosa avrei voluto dalla mia vita.

PORTARE IL NOME DI IDIOR IN TUTTO E TUTTI!


Ser Macbeth devoto e servo di Idior

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