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Racconti e avventure dedicati al mondo di Ultima Online Italia Reborn
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Storia di un dannato parte prima: adeguatezza 7 anni or sono 10 Feb 2017 03:31 #1
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Il mio nome è ancora lo stesso ma molte cose in me sono cambiate, vi scrivo senza una reale ragione conscio che voi non potrete mai rispondermi. Cosa mi costa in fondo sperare che in un altro tempo o perfino un altro mondo voi possiate leggere queste mie righe. La prima cosa che è cambiata è il mio aspetto ora son un orco. Così chiamano quelli come me, non siamo ben visti e non sappiamo nemmeno per quale motivo. I miei modi restano sempre quelli gentili di un tempo anche se a volte sento uno strano ruggito crescere in me, ruggito che esplode in tutta la sua selvaggia potenza più frequentemente dopo un buon pasto. Ho iniziato ad apprezzare moltissimo la carne cruda, anche di pesce. Ci avreste mai pensato? pesce crudo avvolto nelle alghe? Pare sia un'esotica prelibatezza. Non è buono come un cervo arrostito allo spiedo, ma devo ammettere che è piacevolmente saporito. Sto divagando? Voi me lo avreste già fatto notare. Vi chiedo umilmente perdono. D'altronde non foste proprio voi a dirmi:<< Resta concentrato Gothic!>> Ancora ricordo quel lontano giorno, nella mia memoria non tutto è così nitido. Solo la vostra immagine non è soggetta a sfocature. Molti dei volti che ho avuto modo di vedere per Britain non hanno la minima idea di chi io sia, non mi hanno mai visto ne sanno la mia storia. Ho più volte provato a fare il vostro nome ma, nulla. L'oceano del tempo pare aver inghiottito tutti noi in un vortice di dimenticanza. Tutti i nostri conoscenti sono dispersi o sono andati incontro ad un fausto destino. Alcuni dei meno noti invece son ora elogiati come grandi eroi del passato, in alcune città vi sono persino statue erette in onore di quelli che noi consideravamo, a ragione, dei buoni a nulla. Il tempo ha uno strano senso dell'umorismo se i veri eroi son stati dimenticati da tutti ed i più maldestri incapaci vengono venerati alla maniera degli antichi dei. Parlando di dei ora sembrano essercene solo due, fratelli per giunta. Che siano stati loro a distruggere tutto il nostro mondo? Sempre loro gli autori di una trama che porta ogni cosa alla rovina? Mentre affinavo la perduta arte del boscaiolo ho avuto modo di fare la conoscenza di uno di questi nuovi abitanti di Sosaria, il suo nome non lo ricordo a dire il vero, ma egli mi fece luce su alcuni miei dubbi. Disse che uno degli dei si chiamava Iddior, o un nome simile, mentre suo fratello che era più oscuro e malvagio si chiamava E'Lui-im, anche qui di preciso non ricordo. Era un Fremen assai informato sui fatti religiosi credo fosse un templare o un celebrante di qualche tipo. Venni così a scoprire alcune verità relativamente recenti per me, che per i popoli di Felluca, si anche Sosaria ha un nome diverso ora, sembravano dogmi esistiti da sempre. Non solo E'Lui-Im ed Iddior si odiano ma hanno diverse fazioni che combattono nei loro nomi. Tal cosa mi stupì moltissimo. Le fazioni han sempre combattuto solo per loro stesse e nei rari casi in cui si formava un alleanza per sconfiggere un nemico comune, dopo meno di un paio di lune erano di nuovo gli uni contro gli altri. Molti mesi dopo ebbi modo di dialogare, se così si può dire, con un orchessa che dopo avermi vomitato addosso tutto il suo odio per gli orchi e gli elfi e gli umani ed i fremen, mi disse che non c'era luogo miglior ove allenarsi nell'arte della guerra, di Jhelom. Nel sentire il nome di quella città alcune confuse immagine mi vennero alla mente. Mi ricordai che il centro allenamenti per novizi si trovava in quelle terre in effetti. Erano pìù di dieci anni che non mi recavo lì e così decisi di andarci. Fui accolto con una leggera diffidenza, il che è molto più di quanto un orco possa sperare, fui in parte fortunato dopotutto. La Jhelom che mi trovai a vedere non era per nulla quella che ricordavo dove c'erano pascoli ed orti ora sorgevano imponenti strutture di difesa tattica fatte di legno e rinforzate con bande in ferro. Sembravano cinte di mura costuite però con legno e ferro. Mi dissi :<< ciò è molto insolito. Quale enorme minaccia può aver trasformato così tanto la pacifica cittadina di un tempo? e per quale immonda ed oscura ragione vi è un arena dove si svolgono combattimenti all'ultimo sangue?>> Nella mia breve permanenza in quelle terre migliorai le mie doti combattive e difensive sempre senza ridurre in fin di vita i miei sfidanti. Fui anche ribattezzato "il vile" poichè gli astanti sostenevano io non avessi il fegato per uccidere i miei rivali. Io vedevo in quelle personali lotte solo una forma di allenamento e non era mi intenzione uccidere nessuno. Sempre a Jhelom mi resi conto di quanto i pregiudizi verso la razza orchesca fossero radicati, pur essendo totalmente privi di fondamento. Tutti mi trattarono ben all'inizio ,ma dopo che le mia natura divenne manifesta molto cambiò, voi sapete che se mi trovo a mio agio tendo a volte a lasciarmi andare in comportamenti amichevoli, quali pacche sulle spalle o strette di mano. Ricordo in particolare un episodio, credo fosse in primavera, dopo l'ennesimo allenamento combattivo, stavolta a mani nude, il mio rivale disse:<< Finiscimi stupido orco!>> io invece lo risparmiai e gli porsi la mia mano sinistra per aiutarlo a rialzarsi dicendo: <<suvvia messere non adiratevi ci stavamo solo allenando in fondo, permettetemi d'aiutarvi come si conviene tra gentiluomini>> fu in quell'attimo che mi resi conto veramente di quanto la mia amata Sosaria fosse cambiata. L'uomo oramai battuto disse:<< avete sentito questa bestia crede di essere uno di noi! uccidiamolo per averci insultato! noi non siamo degli animali!>> provai a calmare i suoi bollenti spiriti ma in un attimo una folla assetata del mio sangue mi soverchiò, cercai di non ferirli , di dire loro che la pace poteva risolvere tutto, ma più parlavo più le loro lame si infilavano a fondo nella mia carne, più mi dimenavo cercando sempre di non far del male ai presenti, più venivo colpito, percosso, pugnalato e quant'altro. Intervennero nel pestaggio anche molte delle figure più importanti in città. Seppi poi, molto tempo dopo che la mia permanenza a Jhelom era solo parte di una scommessa tra due dei campioni dell'arena, essi volevano vedere quanto tempo riusciva a cavarsela un orco inesperto, in una città pronta ad ucciderlo. Così dovetti fuggire. Di nuovo, stavolta ero solo voi non eravate con me. Provai a fare luce nell'oscurità che risiedeva nella mia confusa mente. Mi chiesi ancora una volta cosa poteva aver cambiato il nostro mondo così tanto. I Cavalieri delle Sacre Virtù si erano sciolti, la Sacra Chiesa di Sosaria non era nemmeno sugli annali cittadini di Britain o delle altre città. Tutto eroso dalle sabbie del tempo. Così continuai ad esercitare la mia professione di falegname senza parlar troppo e standomene in solitudine. Questo nuovo mondo non faceva per me, non più. Poi udii una voce che mi parve riconoscere, ma pensai d'essermi sbagliato. I giorni passavano e mentre le guardie di Britain mi davano la caccia per aver tagliato alcuni alberi senza il loro permesso solo per dar modo ad un piccolo mendicante di scaldarsi per la notte, udii ancora quella voce. Stavolta non mi sbagliavo potrei riconoscere quel novizio templare ovunque dopotutto era l'unico su cui non avevo ancora svolto ricerche ma tutti noi ci ricordiamo la storia del nuovo pupillo dell'Ordine dei Templari Oscuri il promettente Kira. L'ultima volta che lo vidi molti anni or sono era poco più di un ragazzo ma le sue gesta e la sua dedizione alla causa degli OdTO erano già degne di lode, anche se si trattava di un ragazzo molti lo hanno visto più volte rispedire al creatore intere orde di efferati assassini al Ponte a sud di Britain armato solo del proprio coraggio e della propria volontà, armatura dei templari ed armi magiche escluse. Rimasi in disparte a sentire i suoi discorsi la sua voce era più matura ma era lui. L'unico punto di contatto tra il nostro caro vecchio mondo e questa realtà nella quale tutto va al rovescio. Mi avvicinai e gli dissi:<< Kira! Vecchio burlone! cosa diamine stai facendo qui a Britain? Oh non tagliare gli alberi che poi t'arrestano! AHAHAAAHH>> Kira Von Hostrem si voltò verso di me si tolse il regale elmo e disse:<< Chi siete? Vi conosco?>> che sciocco fui a pensare che il mio aspetto fosse lo stesso, ora sono un orco la mia voce è cambiata il mio corpo è irriconoscibile, perfino il pigmento della mia chioma non è lo stesso. Così dovette adeguarmi e dissi:<< Perdonatemi eccellenza vi avevo scambiato per un mio conoscente che non vedevo da anni>> Kira rispose:<< Di nulla, può capitare, ora se volete scusarmi ho alcune questioni diplomatiche da risolvere>> e se ne andò. Impari così una nuova lezione una lezione che non foste voi ad insegnarmi, una lezione insegnatami dal nuovo oscuro mondo nel quale mi trovo ora. L'adeguatezza è la dote più apprezzata ed utile in queste terre. Passarono altri mesi, o forse anni, non saprei dire, venni a conoscenza che Kira non soltanto aveva mantenuto vivo L'Ordine in tutti questi anni ma che era divenuto il capo, ne aveva stabilito la sede a Trinsic aveva costruito di suo pungo l'intera cinta di mura a difesa della città ed era stato eletto Re dal popolo, suo fedelissimo suddito. Ecco dove sarei dovuto andare per cercare qualche traccia di un passato oramai dimenticato a Trinsic. Dove un novizio promettente era il Re rispettato e ben voluto da tutta la cittadinanza. Ciò che restava da fare era sicuramente adeguarsi di nuovo a questi cambiamenti e divenire un nuovo me stesso. Colsi l'occasione e reinventai il mio essere non più un orco qualsiasi senza meta ma Gothic Ward L'Orco desideroso di entrare nelle fila di Trinsic. Potevo usare ancora il mio vero nome visto che nessuno aveva memoria di me o di cosa fossi in realtà. Siam giunti infine ad oggi, come voi avrete capito hho abbandonato da molto tempo il mio solito modo d'agire ed ho anche cambiato di molto il mio apparire, sembro uno studioso di arti arcane che si diletta nella falegnameria. Spero sarete con me, come sempre accade nei miei pensieri, mentre mi recherò davanti ad i maestosi cancelli di Trinsic per chiedere udienza col Re, facendo finta di non conoscere affatto quel ragazzo che ora siede sul trono. Adotterò i modi d'un gentile boscaiolo che è poco adatto alle armi e che non si interessa delle guerre o dei cambiamenti politici. Così portò starmene tranquillo fino ad un vostro ritorno o finché il gelido soffio della morte non ponga fine alle mie ricerche.
Gothic Ward L'Orco Falegname dalla scarlatta chioma e Speranzoso di entrare a Trinsic
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