Mio padre era un famoso cacciatore mentre mia madre era una santa donna,anch'io avevo bisogno di trovare la mia strada,cosi,armato di buoni propositi e con l'immagine della mia famiglia impressa nella testa,mi misi in viaggio.
"Solo gli uomini illuminati sapranno camminare lungo la strada del proprio destino" : così iniziavano i più bei libri su Hilianor. Ne portavo sempre un paio con me quando mi allontanavo da casa, forse per i versetti allegorici sulle tradizioni o la sagace astuzia dei suoi profeti, mi risollevavano il morale quando le gambe soggiacevano alla mia voglia di continuare, passo dopo passo, verso quella che sarebbe stata la mia meta da sempre.
Intanto i giorni scorrevano e le risposte di cui ero alla ricerca faticavano a rivelarsi, come gli elfi ladri del sottobosco di Yew, stupidi senza cervello che passano le loro giornate nel buio della luce e solo un occhio attento e preciso può scorgere.
Nello stesso modo in lontananza, io, vidi una piccola taverna,
"ho sicuramente bisogno di riposare,pensai" quindi decisi di entrare
Luci soffuse, atmosfera calda, divani in pelle di Wyrm delle grotte del Nord, mi dirigo verso il grosso bancone a pochi metri dall'entrata principale.
Faramir:"Salve,avrei bisogno di un letto per questa notte."
Il taverniere, avvolto nella quotidianità del suo lavoro, senza troppa enfasi e giri di parole mi indicò le scale e fu proprio mentre mi accingevo a recarmi nel mio giaciglio che venni fermato da un uomo.
Sconosciuto:"Salve Faramir, cosa la porta in queste terre?."
Faramir:" mi ha chiamato Faramir pensai, mi conosce- sarà un parente- feci un breve riassunto di ciò che avevo detto al taverniere ma non ricordavo di aver pronunciato il mio nome ad alta voce. Mi aggiustai le maniche della tunica, "Salve a lei' - risposi- "ho il piacere di parlare con?
Sconosciuto:"Capisco, lei sta cercando quello che TUTTI cerchiamo.. trovarlo é gioia di pochi , immaginarlo è rammarico di tanti"
Disse questo, aggiunse che la sua dimora lo stava spettando e mi consigliò in parole semplici di recarmi ad Est."
Dette queste parole l'uomo sparì.
Non feci neanche in tempo a chiedergli il perchè mi avesse detto di andare ad Est,allora,
con ancora più domande mi recai nella mia stanza e mi lasciai rapire in un sonno profondo.Nel cuore della notte,all'improvviso sentì una voce,aprì gli occhi e vidi una luce bianca entrare dalla finestra , proveniente proprio dalle montagne dell'est,proprio come il viandante mi aveva detto.
Puntava nella borsa allora diedi una controllata all'interno.
Un libro di Hilianor si era illuminato, aveva la copertina rilegata in smeraldi e questo aveva aumentato la forza del fascio luminoso. "
Lo aprì, con lo stesso incanto della prima volta quindici anni prima, lessi le righe della pagina illuminata, si parlava di un viaggio, una taverna come riparo, uno sconosciuto che fa da guida e una luce che illumina la sua strada.
Stavo leggendo la mia vita in un libro, meglio andare a letto. L'indomani mi sarei recato in direzione delle montagne, avevo il forte desiderio di leggere le pagine seguenti ma a me piace improvvisare e sapevo che sarebbe stato proprio quel giorno che la mia avventura sarebbe iniziata.