Notte fonda, la sabbia di Magincia risplendeva ai raggi della luna, e il rumore della risacca del mare copriva i bisbigli.
"Dobbiamo andare, il nostro tempo qua è finito" disse una voce,
"Non so se sia una buona idea..." disse Willforce
"Vieni, non c'è spazio a Magincia, non più dopo questa tirrania che viene imposta, ora piano, approfittando dell'assenza del sindaco, non vedi le nuvole come corrono a Nord, dobbiamo seguirle" affermò perentoria l'ombra
"ma.." provò a chiamare a se qualche buon motivo Willforce per non partire
"Saluta le calde sponde, e le acque, saluta la risacca e le navi, vestiti pesante e prendi con te il minimo indispensabile, partiamo per il nord, là l'unico mare che vedrai sara ghiaccio, e il sole non scalda come qua, ma ferisce gli occhi, se quà è un amico fidato, al nord sarà un dono gradito." Affermo un terzo, anch'egli avvolto in una cappa.
"Avremo almeno un tetto sicuro? un approdo, un luogo dove stare? qualcuno che ci apre una porta e ci offre un tè con rum?" Chiese speranzoso Willforce.
Una mano pesante si posò sulla spalla destra, era il peso di chi indossava una solida armatura, avvolta nell'ombra una quarta voce rischiarò il silenzio della notte, cristallina ma decisa, di chi ha già deciso cosa fare: "Nè porte, nè lauti pasti troveremo pronti ad accoglierci, anzi, forse troveremo la morte, quello che andremo a fare non è chiedere ospitalità, e nemmeno vagare raminghi come foglie spazzate dal vento di inverno." La luna gli illuminava l'elmo rendendolo più fiero di quello che già la sicurezza della voce lo mostrasse: " Le porte che si apriranno saranno quelle che sfonderemo, i pranzi che troveremo saranno quelli che conquisteremo, con il ferro delle nostre spade, il fuoco dei maghi, e le tue frecce, se vorrai unirti."
Incredulo Willforce lo guardò, " Io sono un musico...e sono qui da poco...conosci la mia forza, il mio apporto è limitato". Ma la mano non si alzò dalla spalla "Vieni con noi, saremo come dita di un unico pugno, strette insieme nessuno ci separerà, e la forza del pollice sarà pari a quella del mignolo, non temere, non vi è cuore più saldo dei nostri, in cuor tuo già lo so che hai deciso, sei un elfo libero, e come te liberi siamo noi, non resterai qua, dove la corruzione sta prendendo sempre più forza."
Willforce guardò la sabbia e il mare, con la mente andò a cercare di ricordare il calore del sole di Magincia a mezzodì, quando i raggi a picco rendevano le armature così bollenti da potervi cuocere un uovo.
"Ci sarà da combattere, e io qua vedo ben pochi compagni"
"Non temere, con noi avremo i draghi, nessuno ci resisterà"
Willforce abbassò gli sguardi, pensò alle parole pesanti che erano volate, e pensò a chi lo aveva aiutato quando ramingo era giunto a Magincia, Krowen, Kiraska, Syrio...Pier. Poi gli altri, The End, Tuxor, e Mortiemer, compagni ormai. Un pensiero andò anche a chi lo aveva accolto Mikisty e Mistica, come potevano essere precipitati così velocemente gli accadimenti, eppure ormai la decisione era presa, e se fosse morto nel nord, alle porte di una città inconquistabile, sarebbe morto tra compagni, amici, coraggiosi.
"prendo la mia roba" - disse guardando il guerriero in armatura.
Il guerriero sorrise, "i draghi sono già pronti, partiamo subito".