* 12 Numeror 262 G.D. , Località sconosciuta*
Ormios, un piccolo di Fremen, venne trovato,appena nato e avvolto da una semplice coperta, da un Sacerdote Anziano , di nome Burum, appartenente al culto Hilianor, dentro una casa abbandonata all'interno della città fantasma di Wind, vicino alla Grotta degli Unicorni. Burum intese quell'evento come un volere della Madre, prese il fagotto con se e si diresse verso il suo rifugio nel vicino bosco, appena al di fuori del reame di casa Britain. Ormios visse la sua infanzia a strettissimo legame con la natura, il vecchio Prelato lo istruì al culto della Madre e al rispetto del suo Volere. I primi diciassette anni della sua vita passarono sereni, Ormios seguiva gli insegnamenti dell'Anziano, lo aiutava nelle piccole faccende quotidiane e lo ammirava quando egli si prendeva cura del bosco. Il continuo movimento e la vita salutare lo fecero crescere al massimo delle sue forze: alto sul metro e settanta, il ragazzo appariva molto asciutto e agile, subito spiccavano i suoi occhi di un blu profondo e i capelli castani. Un pomeriggio, mentre Ormios era in meditazione seduto su un ceppo in una radura, Burum lo raggiunse con un grande e polveroso tomo fra le mani: in quel libro, spiegò il Maestro a Ormios, vi era narrata tutta la storia di Sosaria e di Felucca. Un accadimento in particolare interessò il giovane: si intitolava ' Il Grande Proclama Imperiale ', Ormios conosceva solamente la geografia del territorio circostante e qualche leggenda narratagli Burum appunto per questo rimase stupito dal sapere quanto fosse vasto il mondo ! Finito di leggere il nono capitolo egli tornò dal suo Maestro per approfondire il discorso, e da quel giorno, i due si riunirono sempre più frequentemente per parlare della storia delle varie razze e del loro destino. Il comportamento di Ormios si denotava la grande attrazione che egli aveva rispetto alla cultura religiosa, della quale chiedeva spesso al suo Maestro. Nell'anno 262, un evento in particolare segnò la sua vita: quando egli aveva raggiunto circa l'età di ventidue anni, il saggio Burum si ammalò gravemente, seguirono settimane di agonia per il vecchio che infine spirò. Ormios rimasto completamente solo e abbandonato a se stesso, decise di seppellire il suo Maestro nel vicino bosco e, una volta compiuto il compito, si mise a meditare affianco alla tomba. Perso nei suoi pensieri Ormios non si accorse dell'essere enorme che dal cielo stava compiendo grandi volteggi per atterrare. La creatura, che Ormios riconobbe come Angelo grazie alle numerose descrizioni riferitegli da Burum, una volta giunta a terra, si accostò lentamente alla tomba, spostando lo sguardo da essa al giovane molto frequentemente. Il ragazzo, a memoria degli insegnamenti, non mosse un dito contro la creatura che riteneva sacra , anzi perse la concezione del tempo a furia di fissare le sue lucenti ali dorate. Dopo un tempo indefinito l'Angelo si spostò dalla tomba e accostò la sua fronte a quella di Ormios, che venne scosso da una voce imperiosa:
' Recati a Sud-Est delle terre dei tuoi antenati e attendi. Li il tuo destino si compierà. '
Subito dopo il Serafino riprese il volo. Molto provato da questi eventi straordinari, Ormios tornò al rifugio, raccolse i suoi pochissimi averi e riempì uno zaino con verdure varie. Ormai deciso sul da farsi il ragazzo, una volta trovata una vecchia mappa, prese in mano le redini della sua vita e uscì dalla capanna alla volta del Deserto.