Il mio nome è Poliziano sono nato in un piccolo villaggio a Felucca 20 anni orsono.
Sono figlio di umili contadini. Adoravo i miei genitori, persone oneste che mi hanno
trasmesso i valori di lealtà comprensione e benevolenza verso il prossimo. Mi padre
era credente ad una divinità di nome Idior, non ho mai ben capito cosa o chi fosse
all'epoca ero ancora troppo piccolo per capire.
Nonostante fossimo una famiglia modesta i miei genitori si preoccuparono molto di darmi
un'istruzione facendo anche dei sacrifici.
Una mattina di primavera mentre lavoravo nella stalla arrivarono due uomini a cavallo in assetto da battaglia.
Mio padre si avvicinò a loro e iniziarono a conversare.
Il volto di mio padre si scurì, mi avvicinai per capire cosa stesse accadendo ma mio padre mi venne incontro
mi disse
"Figliolo, rientra in casa."
Guardai prima mio padre e poi quegl'individui, non obbiettai e mi incamminai verso casa.
La sera a cena chiesi a mio padre:
"Padre chi erano quegli uomini?".
egli rispose
"Nessuno di particolare figliolo, solo dei viandanti"
Mi sorrise e continuò con il pasto
Una sera, mentre mi apprestavo a chiudere il bestiame nelle stalle ,udii un rumore simile al galoppo di un cavallo
e dalla stalla vidi davanti alla porta di casa mia due figure incappucciate, con degli abiti lunghi e neri in sella
a due cavalli scheletrici, creature che avevo sentito solo nei racconti dei cantastorie del villaggio.
Fecero irruzione in casa mia dopo di che venni accecato da una luce rossa abbagliante che usciva dalle finestre
di casa mia.
Sentii mia madre urlare, poi il silenzio, dopo poco i due uomini iniziarono a parlarsi:
"Che facciamo della donna?"
"Lasciala stare, sua signoria ha detto di prelevare solo l'uomo"
"Tze, non lo capisco a volte il capo, preferisce un baciapile ad una donna"
"Questi sono gli ordini, vieni a darmi una mano, questo tizio pesa. E vedi di non farti sentire dal capo
se non vuoi finire incenerito"
Caricarono mio padre su uno dei loro cavalli e se ne andarono, dentro di me sentivo che non lo avrei più rivisto.
Entrai in casa e trovai mia madre, dolorante.
La presi tra le mi braccia e disse:
"Poliziano, vattene di qui prima che ti trovino"
Disperato e impaurito risposi
"Madre! Non mi lasciare!"
Con un filo di voce disse
"Ti voglio bene figlio mio"
Ella spirò, come una debole fiamma di una candela ormai consumata, ebbi solo il tempo di abbracciarla.
Non piansi, non c'era tempo per quello, lo avrei fatto per strada durante il viaggio se necessario.
In me si era formato un sentimento di rabbia mista a disperazione e decisi di partire verso Britain
avrei potuto trovare protezione nelle mura della città.
Solo il cielo sa quante leghe avevo percorso, e finalmente dopo un giorno e una notte di cammino
arrivai alle porte di Britain stremato, affamato e senza un posto dove andare.
Mi sedetti su una panchina e venni assalito dalla maliconia della perdita dei miei genitori allorchè scoppiai in lacrime a capo chino.
Dopo lo sfogo notai una merla che difendeva il proprio nido da una gazza e mi venne in mente un racconto di mio padre su il dio Idior e sulla lotta fra il bene e il male.
All'epoca non diedi molta importanza, ero piccolo e pensavo fosse uno dei suoi racconti di avventura.
Decisi quindi di documentarmi per scoprire chi o cosa fosse Idior e se c'era correlazione fra questa divinità
e gli assassini di mio padre a mia madre.
Decisi di iniziare a scrivere un diario dove annotare tutte le scoperte che facevo e per tenerne memoria
Feci una visita alla biblioteca di Britain per cercare informazioni
Trovai molte scritture per quanto riguarda la crisi politica fra Vesper e Britain, il coinvolgimento
di Trinsic per respingere l'attacco dei Vesper e l'intervento della Chiesa di Nujelm per ristabilire
la pace. Proprio sulla Chiesa di Nujelm trovai documenti della corruzione che l'affliggeva e la successiva caduta
Notai su alcuni stralci che prima della caduta del Porporato ci fu le nascite di altri culti fra i quali il
culto di Idior. Su quest'ultimo però non c'erano molti scritti. Tuttavia lessi che il vescovo e i rimanenti suoi fedeli
della Chiesa di Nujelm censurò e rimosse tutti gli scritti riguardante il Culto di Idior riferendo che quest'ultimo
era formato da un "Gruppuscolo di Pazzi Eretici".
Pertanto dovetti attingere ad altre informazioni e rovistando nella biblioteca trovai un'annotazione in
un vecchio tomo dove faceva riferimento ad un monastero di Idior nato dalle ceneri della vecchia chiesa
di Nujelm.