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La nuova vita di Chrise 05 Jan 2019 16:32 #1

  • nunzio88
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Un vecchio Fremen trova, su di un prato nel proprio bosco, un ragazzo privo di sensi dall'età imprecisata, data dalla mescolanza della razza umana ed fremen. Il ragazzo, dopo le cure del vecchio fremen, riprende i sensi ma non ricorda nulla di quello che è successo prima di allora. Il vecchio fremen, avendo un malsano senso dell'umorismo, lo chiama Chrise (Oro). Gli oggetti trasportati dal ragazzo sono nascosti o buttati dal vecchio fremen, tanto che nemmeno sa di averli posseduti. Ogni volta che il giovane fremen impara qualcosa, ha delle visioni della vita precedente da umano, e in una di queste memorie vede una donna, che sembra esserne una guardiana di un tempio. Le immagini si sovrapponevano tra loro ma scorse persino un possente drago nero.
Decide di andarsene e rinunciare alla protezione del vecchio e del bosco per cercare di trovare una soluzione a quelle visioni e ritrovare la propria vita passata perduta.
Dopo innumerevoli avventure le visioni coinvolgono il vecchio fremen, e il mistero s'infittisce quando viene a conoscenza che il vecchio fremen ha perduto i favori divini perché malvagio. Mentre cerca di trovare la verità, combatte contro i propri demoni interiori, sempre pronti a interferire con i voleri divini.
Svenne a terra...e fui ritrovato da due esseri molto strani...

<<Finalmente riaprii gli occhi.

Mi trovavo in una piccola stanzina buia, agghindata con ninnoli arcani e chincaglierie meccaniche.

Di fronte a me, un uomo, evidentemente provato da un lungo lavoro, ed accanto a lei una più giovane donna, con molta probabilità la sua assistente.

Il primo mi stava fissando con occhi spalancati, colmo di gioia e stupore, la seconda invece aveva un’aria mista di entusiasmo e odio, come se non fosse contenta di vedermi, ma la felicità dell’altro la rendesse partecipe.

I giorni successivi non furono piacevoli come quello del mio risveglio.

A quanto pareva, l’uomo non era del tutto contento di me. E, questo, in un certo senso, probabilmente allietava la sua apprendista: meno tempo avrebbe dedicato a me, più ne avrebbe avuto per lei.

Impiegai qualche giorno per rendermi conto realmente di cos'ero. Né uomo, né fremen, ma una cosa totalmente diversa e tuttavia identica a quelle due cose. ma dentro di me ardeva una fiamma vitale: qualcosa che pochi, da quanto mi venne detto, erano in grado di realizzare.

Passarono giorni, settimane, ed io rimanevo sempre dentro quel buio stanzino, visitato giorno e notte da quell'uomo e dalla donna. Da quanto potevo aver capito, egli trovava in me qualcosa di sbagliato, di inesatto nei suoi calcoli. Qualcosa non era andato secondo i suoi piani. Nel frattempo, io passavo le giornate leggendo libri ed armeggiando con armi che trovavo nello stanzino.

Un giorno, sentii dall'esterno un grande frastuono. Non avevo mai visto il mondo esterno, quindi non avevo idea del fatto che quello fosse il suono di una folla inferocita. L'uomo entrò di corsa dalla porta, e mi intimò di andarmene, agitato. Ero confuso, ma seguii ugualmente ciò che mi diceva, e scappai da una finestra nel retro della casa. Per la prima volta, in questa vita, mi trovai libero, nel mondo esterno. Fuggii dalla casa, lontano, verso una meta ignota.
Dopo mesi di vagabondaggio, finii nel regno di Lord British. Non conoscevo nessuno, e molto poco del mondo, anche se apprendevo in fretta. Non avevo però uno scopo, un obbiettivo. Il mio corpo, profondamente diverso da quello degli umani mi faceva sentire inutile.

Camminavo senza meta per le strade di Britain, quando vidi una luce provenire da un tempio, qualcosa dentro di me mi spinse ad entrare...c'era una pace e tranquillità che non avevo mai provato prima, ed una figura in lontanza mi disse " Venite avanti figliolo non abbiate timore questà è la casa di Idior". Non so per quale motivo ma inizia a parlare con il sacerdote di quello che mi era successo, e li che capii quale fosse lo scopo della mia vità. Diventare un chierico al servizio di Idior.
Il sacerdote, mi fece capire che ero stato ingannato e raggirato da un necromante, ma il bene vince sempre sul male, e per un puro caso fortunato ero stato liberato ga qualcosa o qualcuno che aveva disturbato il suo incantesimo su di me.
Voglio solo dimenticare il mio passato e ricominciare la mia nua vita come un umile servitore di Idior.

FINE

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