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La caduta e il ritorno di un Sacerdote 01 Feb 2020 19:30 #1

  • Alexander
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"Come siamo finiti cosi? cosa sta succedendo alla nostra gente?
ai miei fratelli e al nostra terra.
Negli ultimi conflitti ho visto atrocità immonde, cosa di consueto
nell'impeto della battaglia ma ciòò che più a ferito il mio cuore
è stato il vedere fedeli di idior esimersi nel sostenere i propri
fratelli in battaglia omettendo a loro il soccorso e cosa più
ripugnante lo sciacallaggio dei corpi dei propri fratelli caduti.
Dopo tutto ciò cosa è stato fatto i miei fratelli e il gran consiglio
cosa ha sentenziato, NIENTE, ne una missiva ne una riunione neanche
un sibilo per condannare quanto di eretico ci sia stato nel commmettere
quelle azioni da parti di fedeli di Idior."





L'ormai ex Sacerdote Poliziano se ne stava li a scrivere, dopo aver
abbandonato il chiostro, nel raccoglimento della sua dimona, sul suo
diario da dove tutto il suo cammino era iniziato, quando di improvviso
voce fievole simile al il sibilo di un serpente echeggiò nella stanza:

"Illuso, ssssei sssstato ingannato!"

Poliziano si alzò e credendo che ci sia stato qualcuno all'esterno
a dirgli quelle cose.



Ma non c'era nessuno.

"Dah! forse sono stato troppo alzato a scrivere"

Nel mentre stava per coricarsi a letto udi di nuovo quella voce

"Povero illuso! ti hanno voltato tutti le spalle, i tuoi principi,
i tuoi valori la tua giustizia è solo un'illusione"


Poliziano si destò e dopo qualche istante e dopo essersi guardato
bene intorno la voce torno "Vieni a Midian se vuoi sapere la verità..."

Poliziano, cercò di ignorare la voce ma troppa era stata l'incoerenza
troppa era stata l'omertà di certi atteggiamenti dei suoi fratelli e
troppa era stata la barbaria a cui ha dovuto assistere in quei giorni
di violenza nei pressi di Britain scritti sul suo diario.
Egli decise di partire per Midian. Sali sul suo Lama e partì.

Entrò a Midian e la voce lo diresse davanti ad un tempio abbandonato.
Le porte si aprirono da sole, a guardia c'erano due demoni che lo
fissavano senza però mostrarsi ostili nei suoi confronti.

Entrò, in fondo al tempio c'era una croce, da essa cominciò a
sgorgare sangue fino a formare una grande pozza sul pavimento. Questo sangue
era strano, non era scuro come il sangue umano ma era lucido. Dopo che la pozza aveva raggiunto
una considerevole dimensione essa cambiò la sua consistenza, diventò rigida come se si fosse trasformata in una sorta
di lastra su di cui ci si poteva specchiare.



Poliziano si specchiò in questa "lastra" e vide la sua immagine
riflessa, dopo pochi attimi la sua immagine comincio a parlargli
prendendo vita come se l'immagine riflessa fosse un altra persona.

Poliziano si stropicciò gli occhi ma l'immagine era sempre li
e disse:

"Ebbene mio caro ragazzo!? Guarda come ti sei ridotto! Schiavo di
quei principi che nessuno rispetta e tutti calpestano."


Poliziano gridò "Chi sei tu?"

L'immagine rispose: "Io sono te! Sono la tua ombra!"

Poliziano: "Non sei reale! Tutto questo non è reale!"

Immagine: Quanto ancora hai intenzione di mentire!? Quanto ancora
vorrai piegarti ai raggiri e ai soprusi altrui!? Quando vorrai finalmente
Prendere di petto i tuoi veri principi e applicarli fino in fondo!?


P:"Idior mi proteggerà tu non potrai....."

I: Io non potrò cosa? Ti sei ridotto a dover soffocare il tuo vero credo
la sete di giustizia ad ogni costo. La vendetta! Ti è stato dimostrato cosa si diventa
ad essere benevolente col prossimo. Ad uno zimbello calpestato da tutti come il più
lurido degli straccioni.


P: Il mio essere incline alla benevolenza e ai valori di Idior non significa
essere uno zimbello. Sono un uomo di fede e......


I: Infatti vedo bene come i valori di quella BARZELLETTA di religione ti ha formato....
Una marionetta in balia dei capricci di tutti. La verità è una! TU NON SEI MAI STATO
DI QUEL CULTO. Quella mentalità, quei valori, non ti appartengono.


P: Io non sono un vendicatore che considera la vita altrui come merce di scambio
per ottenere il proprio mondo perfetto. Sono un uomo di fede e di pace!.


I: Bugiardo! Non sei un vendicativo ma hai sempre pensato che
c'è troppa benevolenza in quella religione. Chi deve essere punito non viene punito
ma viene "redento" e "riabilitato" e ci si aspetta che esso cambi e mantenga la rettitudine
osservando principi e valori. Ma sappiamo tutti e due che non funziona così.
Ogni uno fa quello che gli pare, questo è quanto. Vivono al di sopra delle regole, alla luce del sole
e tu invece devi sorbirti i fischi e gli insulti di quelle persone che contestano quei
atteggiamenti.


P: Tu mi vuoi portare nella strada del peccato. Ti ho scoperto.....Elhoim! Non mi porterai
nella lussuria, nella violenza e nel vizio.


I: Potrei essere Elhoim.....come no, potrei essere semplicemente la tua coscienza. Il tuo
animo più recondito di te stesso.


P:"Io non sono come i tuoi affiliati necromanti. Loro sono spazzatura uccidono per
brama e per soldi senza riguardo per la vita altrui"


I:"Non parlare come uno di quei santoni perchè non lo sei!
Allora perché sei ancora qui? Perché parli ancora
con me? Perché sei venuto qui?"


Poliziano tacque. L'immagine prosegui

I:"Te vuoi la giustizia, ma la TUA giustizia, in base al Tuo metro di giudizio,
con ogni mezzo! E non puoi esercitare ciò come "Servitore del radioso"


P: "Ma....questo è il Caos"

I: "Esatto, ma sai cosa ce di bello del Caos?.......è equo per tutti.
Mi stupisce che tu non ti sia chiesto perchè hai queste pulsioni dentro di te?"


P:"Cosa vuoi dire? Io sono di origini umili e con tali valori di umiltà e benevolenza
sono nato e cresciuto"


I: "Davvero pensi che quei due contadinotti baciapile erano i tuoi veri genitori"

P:" Tu menti?"

I: "Tu sei stato plasmato dal Caos mio caro Alexander. La tua forza e la tua indole non sono altro
che un prodotto di vari esperimenti condotti per creare un Vendicatore'"


P:"Alexander?"

I:" Esatto, è il tuo vero nome, tu non sei altro che un esperimento nato da una madre
surrogata. Purtroppo quella sudicia meretrice si era affezionata a te, portandoti
via per lasciarti in un fienile prima di essere raggiunta e uccisa. L'abbiamo interrogata
per sapere dove fosse il "nostro caro e tenero figliuol prodigo", purtroppo era
una donna molto coriacea....... è morta senza dirci niente"


L'immagine sospirò, fece spallucce e prosegui

I: "Tuttavia puoi ancora rimediare a questa situazione, basta solo che tu acconsenta
al Caos di diffondersi dentro di te, nella tua anima. Stringere un patto con Elohim in cui egli ti darà
libero arbitrio sulla tua vita e donandoti dei poteri eccezionali. A patto però che
tu contribuisca ad alimentare la sua forza divina sacrificando a lui tutte le anime
che estirperai nel tuo cammino"


Poliziano, o per meglio dire dato l'evolversi dei fatti, Alexander non proferi parola.
Era troppo scioccato, troppo scosso, a tal punto da entrare in uno stato di catarsi
contribuito anche da uno strano odore che impregnava di cui tutta la sala principale del
tempio.

L'immagine riflessa riprese a parlare:

I: "Bene mio caro, il nostro tempo si è esaurito, credo che tu abbia tanto a cui
pensare adesso. Ricorda puoi mentire per sino al tuo dio ma non puoi mentire alla tua
natura"


Alexander " NO FERMO ASPETTA"

L'immagine scomparve, il sangue, da che era una lastra, si era liquefatto e torno
a ritroso, dentro la croce.

Una forza misteriosa lo lancio fuori dal tempio,



Rintontito e confuso si alzò come meglio potè
e scappò via inseguito dai demoni guardiani del tempio.

Senza la sua cavalcatura ne cibo ne acqua egli cominciò a vagare per le terre di Sosaria, con un fardello di dubbi e confusione che
gli comprimeva il petto fino quasi a schiantarlo. Nella sua testa risuonavano voci blasfeme in liguaggio demoniaco
e una voce chiara che ripeteva "la tua giustizia il tuo potere di scelta.....il potere....il potere....!".
Tanto forte era quella confusione che Alexander diede di stomaco.



Il suo vagare lo porto fino ai cancelli della sua amata Nujelm dove iniziò il suo cammino
come servitore del radioso e trascinatosi con un bastone e quasi allo stremo delle forze davanti ai cancelli della città
urlò alla guardia di aprire



La guardia rispose "Chi va là? Forestiero non vogliamo vagabondi in città!"


La guarda si avvicinò e lo riconobbe.

Guardia: "Benedetto il radioso, Padre cosa fa qua?! Entri!"

Alexander: "Non sono più un Chierico caro. Ezra è al tempio?"

G: "Si signore, venga l'accompagno"

A: "Stai pure caro, non ti scomodare, ce l'ha faccio"

Si trascinò fino al tempio, bussò



Il portone del tempio si apri dietro c'era Ezra con cui aveva studiato in seminario.

Ezra: "Poliziano, che accade?"

Alexander: "Ciao Vecchio mio, ne è passato di tempo....."

a quel punto Alexander svenne ormai provato dal viaggio e da tutta quella sofferenza provata.

Fu fatto distendere su una panca del tempio e rifocillato con del cibo e dell'acqua.
Una volta ripreso conoscenza Alexander esternò tutto ciò che aveva vissuto in quel momento:
le sue dimissioni da chierico, l'esperienza al tempio, la verità sul suo nome e le sue origini,
le voci che riecheggiavano nella sua mente, fino a che ad un certo punto Ezra disse.

E: "Mio caro non c'è niente di sbagliato in te è il demonio che si sta impossessando della
tua anima e ne sta prosciugando la linfa"


Finita questa frase Alexander avvertì una forte fitta al petto, si strappò la maglia e
rimanendo a petto nudo vide formarsi uno strano simbolo come ferita provocata da una lama
strabordante di sangue.
Ezra a quel punto non ebbe più dubbi.

E:"Santo il Radioso, ti sta divorando"

A:"CHE COS'E'?"

E:"Elhoim, ti sta chiamando a se!"

Ezra corse alla fonte benedetta riempì delle fiale e le benedì, nel frattempo Alexander
era piegato dagli spasmi di dolore, Ezra lo tirò su e lo distese sull'altare e iniziò un
rito di purificazione

E:"Benedixitque Dominus erigit elisos! Liberate haec fili diaboli?!"

Le finestre del monastero si spalancarono e da esse entrarono fortissime
raffiche di vento, come una tempesta furiosa, sopra il petto del povero
Alexander si formo una sorta di ciclone che aveva il suo occhio proprio al centro
della ferita. Nel frattempo Ezra, tra le urla strazianti del posseduto, continuava a recitare
il rituale cospargendo di acqua benedetta quella ferita carica di malvagità fino a che questo
ciclone si spostò davanti all'altare e prese le sembianze di Alexander in una forma grigia
e fumosa. Ezra punto una mano aperta verso la figura e recitò "ABIGO MALUS"
La figura svani dissolvendosi tra le sue urla rieceggianti in lontananza.

Alexander si riprese il giorno dopo, noto che il segno sul suo petto era sparito.
Ezra gli diede il buongiorno e gli portò la colazione.

E:"Come ti senti caro?"

A:"Bene, un pò debole, ma bene. Perdonami Ezra, sono vero dispiaciuto per tutto ciò"

E:"Non dirlo vecchio mio, sarebbe stato più patimento per me l'avere tra le mie braccia un
fratello morto e ancor più grave sarebbe stato se non avessi fatto nulla per aiutarlo"


A:"Non sono più un fratello lo sai...."

E:"Lo so. Ma dimmi perchè te ne sei andato? Hai veramente perso la fede?"

A:"Ezra ero stanco, stanco di non poter reagire, stanco di vedere soprusi compiuti da altri
cosiddetti fratelli ai quali sbagli non sono stati presi provvedimenti. Io non ho mai perso
la fede nel Radioso ho perso la fede nell'ordine"


Ezra abbassò lo sguardo, riordinò i pensieri e replicò:

E:"Vedi Alexander, anche se l'istituzione del culto ha le sue crepe non devi permettere che
esso ti influenzi nel tuo operato. Non ci sono leggi in cui ti impongono che il tuo giudizio
debba dipendere dalle figure che ti circondano ma deve essere nutrito dai valori che Idior ci ha donato.
Capisco che tu ti sia sentito avvilito dallo scandalo dei presunti accordi o atteggiamenti ambigui
tra i fratelli di Cove e alcuni affiliati ad Elhoim durante alcuni scontri al ponte di Britain
ma durante la tua assenza sono cambiate diverse cose."


Ezra si alzò e si verso una tazza di te che aveva preparato per la colazione di Alexander, bevve
un sorso e prosegui:

E:"La Grande Madrina Laxmi, dopo quelle vicende ha deciso insieme al Gran Consiglio dei Maestri
di svincolare le città dai culti per cui anche l'agire dei sacerdoti sarà dettato solo dalla
propria coscenza rispettando comunque le regole istituite dal culto oltre al valore morale
della propria fede."


A:"Ezra io vorrei tanto ritornare ad essere un servitore del Radioso ma non so se la madrina me
ne darà la possibilità"



E:"Caro mio ti stai dimenticando il principale valore che il nostro Signore ci insegna ovvero
la benevolenza. Non sono sicuro che la madrina possa darti un'altra possibilità ma un tentativo
lo puoi sempre fare. Dopotutto sei stato un Sacerdote devoto e rispettoso sia dei valori sia delle
regole del culto"


Ezra fece segno ad Alexander di seguirlo, lo porto fino alla sacrestia gli indico la scrivania
e disse: "Scrivigli una lettera e chiedi di poter rifare il seminario"

Alexander commosso abbracciò Ezra e lo ringrazio, si sedette sulla sedia, prese un foglio e il
calamaio dal cassetto e iniziò a scrivere.



"Somma Madrina Laxmi.
Le scrivo in merito alla mia volontà di voler ritornare ad essere un servitore del Radioso.
Chiedo venia se ho dubitato nella sua figura istitutrice.
Questo periodo il mio cammino è stato turbato da varie vicessitudini che avrò il piacere di
approfondire se lei vorrà. La mia anima è stata quasi divorata dal demonio, lo sarebbe stato
se non fosse stato per l'intervento provvidenziale del mio buon amico Ezra priore del tempio
di Nujelm che mi ha salvato. Adesso, anche se non si è mai affievolita, la fede nel Radioso
è incrollabile e mi sento pronto per riprendere il cammino per tornare ad essere un Sacerdote.
Faccio appello alla sua benevolenza per darmene la possibilità".


In fede
Alexander."

Fine.

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