VOLUME 1 - LA RINASCITA
Trapassai...
Questa era la mia idea appena riaprii gli occhi su di un'isola che ad una prima occhiata mi era chiaramente sconosciuta. Sabbia a ciottoli grandi e invece più piccoli verso la riva. Più verso l'entro terra si erigevano leccio, ilatro, ginepro e corbezzolo, ai pedi di questi invece si scorgevano ginestre, rosmarino e euforbia.
Il clima era assai mite, ma non la mia mente che pesava come mille orsi bruni. I miei pensieri erano offuscati, guardai il mio riflesso sul mare e le mie labbra erano tra il viola e il bianco, raggrinzite e secche. Cominciai a sentire una forte arsura e una fortissima necessità di bere. Mi recai subito verso le piante che avevo visto poco prima per vedere se conservavano ancora rugiada visto che il sole era poco alto e tenue nel colore, quindi l'aurora era appena sorta.
Trovai poche gocce d'acqua sulle foglie del ginepro che invece di dissetarmi mi fecero venire ancor più sete. Provai invano a correre verso l'entroterra, ero senza forze, annebbiato dalla sete. Mi trascinavo in avanti aggrappandomi a tutti gli alberi che incontravo...ma inciampai e caddi a terra battendo la testa.
Mi alzai pieno di energie, mi guardai subito le mani che erano incredibilmente pulite, le mie vesti di un candore unico e rassicurante, ma soprattutto integre. Mi girai per vedere dove io fossi e vidi il mio corpo disteso a terra, inerme, immobile e quasi nudo. Ero sotto shock, io...morto in un posto lontano da tutti, lontano da tutto. Cominciai a chiamare i miei cari amici Daminus, Eld Wind, Diavo, Skuld e nessuno rispondeva. La mia voce sembrava molto piena di ambiente, come se fossi in un tempio e quando pensai questo caddi in ginocchio. L'isola che stavo vedendo iniziò a trasformarsi, tutto roteava vertiginosamente, il flusso del tempo e dello spazio si stava piegando, il piano si stava flettendo, i cieli avevano colore diverso quando improvvisamente sentii un'enorme forza e potenza mai avvertita che mi ha strappato in due locazioni diverse.
Il mio Io si separò in due posti ben distinti ma io vidi tutto come se fossi uno spettatore di uno spettacolo teatrale in una arena vedendo la mia nuda schiena in due situazioni diverse e distinte.
A sinistra era tutto in penombra, le pareti erano di pietra scura basaltica e intrise di sangue, con la mia schiena piena di lividi, tagli e cicatrici. Sulla destra pareti di pietra bianca travertino e piene di dorati ornamenti, con la mia schiena possente e in salute. In contemporanea vidi sulla sinistra provenire da un'immensa fonte di oscurità Elhoim e sulla destra provenire da un'immensa fonte di luce Idior. I due, come me erano in due ambienti ben distinti e non comunicanti e il mio terzo Io rimase di stucco a cosa aveva appena visto.
I due parlarono nello stesso preciso momento ma con timbri e linguaggio paraverbale totalmente differente.
Elhoim: "Zakk, mio suddito unisciti a me in modo definitivo, porta caos e distruzione a chi cerca di fermarmi" e rise.
Idior: "Zakk, figlio mio torna da me in modo tale da portare nuovamente le tue buone parole e azioni tra il folk. Raduna le tue energie e vivi" e sorrise.
I miei due Io erano indecisi sul da farsi, uno necessitava di caos l'altro necessitava di empatia...
C'era da fare la scelta...l'ultima e definitiva per sempre e non rinnegare mai più quella data come debolmente accaduto in passato.