Il primo concilio e il trattato di Cove
In breve apparve chiaro che se gli umani avessero continuato a farsi guerra fra di loro le armate dei mostri avrebbero avuto la meglio.
Così, grazie a una incessante e certosina opera di mediazione della Sacra Chiesa di Sosaria e dell'Ordine dei Monaci di Cove, si giunse ad un armistizio.
I rappresentanti delle città di Britain, Trinsic, Vesper, Minoc, Nujel'm, Cove e - invitato all'ultimo momento - Jehlom, si riunirono a Cove e si accordarono per porre fine alle ostilità; convennero che mai più alcuna città avrebbe cercato di sopraffare le altre e che nessun regnante si sarebbe mai fregiato del titolo di Imperatore. Quale garante della Pace appena firmata fu scelto l'Arcivescovo di Nujel'm.
L'importanza del Trattato di Cove è spesso sottovalutata. Durante la Conferenza di pace furono raggiunti anche altri accordi. Due dei più importanti furono l'Unificazione dei Calendari (che fece adottare come Anno Zero l'anno arbitrario in cui il Testo Sacro della Chiesa collocava il Grande Disastro) e il Trattato di Libero Scambio, che abolì i dazi doganali fra le città firmatarie. Ma la conseguenza più importante fu l'enorme peso politico assunto dalla Sacra Chiesa di Sosaria e questo fatto condizionò pesantemente tutta la storia dei centoquarant'anni successivi. Un'altra eredità di quel periodo fu il consolidarsi di alcune alleanze tradizionali, prime fra tutte l'alleanza tra Vesper e Minoc, quella tra Britain e Trinsic (che dieci anni più tardi si unirono in un trattato di Federazione) e l'asse religioso-militare fra Nujel'm e i monaci guerrieri di Cove.