LA VIA DEL CACCIATORE
“Mi avete fatto chiamare, Nobile Teroh?”
L’elfo in alta uniforme aveva fatto ingresso nella grande sala del concilio quasi di corsa, per rispondere alla convocazione del suo maestro. Colmo di preoccupazione, individuò il grande anziano in un angolo della sala, intento a sistemare la sua antica armatura.
“Confesso che temevo davvero non mi entrasse più…” disse Teroh mentre tirava con forza i lacci di cuoio per stringere i bracciali di pelle di drago. Sul suo volto si formò una smorfia malinconica, poi fece una pausa, e riprese “Siedi Gildan, stai con me un minuto”.
Il gran capitano deglutì e guardò con incredulità il suo signore, poi obbedì al comando, avvicinandosi ad una dei pesanti scranni che circondavano il tavolo del consiglio.
“Ricordi della grande caduta? Quando gli umani invocarono le forze del caos per imbrigliarle al loro volere scatenando la piaga dei demoni su Sosaria.”
Gildan annuì. “Ricordo, signore! Il nostro ordine fiancheggiò i Guardiani delle Foreste e gli antichi Treant di Yew per abbattere il Licath, l’orrendo…”
“Vi siete battuti con estremo valore, tu ed i tuoi compagni, mentre io, Lucian e gli altri anziani, con l'aiuto di Yewondur, il grande albero, ci siamo lanciati alla carica del demone, per estirparlo.”
Il gran capitano fissava con apprensione il suo maestro. Per quale ragione stava ricordando quei tempi così remoti? E perché lo faceva armandosi?
Teroh, ormai vestito, aveva imbracciato una elegante faretra e con la punta delle dita accarezzava la corda tesissima del suo possente arco.
“C’è qualcosa…” cominciò, “Qualcosa di quei giorni che non vi è mai stato detto…”
Gildan sussultò. Cosa poteva preoccupare così il suo signore? Cosa poteva superare in orrore tutte le terribili vicende che avevano seguito quei giorni infausti?
“Quando raggiungemmo Licath, come sai, infuriò una lotta indicibile. Il possente demone ci eguagliava in potenza e, nonostante riuscimmo ad abbatterlo, questo rinacque dalle proprie spoglie. Prima una volta, poi una seconda… Non sapevamo cosa fare, e ad ogni nuova lotta i nostri ranghi si assottigliavano, le nostre forze venivano meno.”
Il gran capitano si fece immediatamente più serio in viso. Qualcosa di impronunciabile stava per riecheggiare nella grande stanza.
Teroh, ormai pronto alla battaglia si bloccò al centro della sala e fece un profondo respiro, poi proseguì.
“Fu allora che Yewondur condivise il suo piano e decise, dopo aver abbattuto Licath per la quinta volta, di divorarne il cuore per impedirgli di fare ritorno una sesta (e forse letale) volta…”
“Volete dire…” attaccò Gildan, “Che il più antico dei Treant divorò il cuore pulsante del nostro nemico? E questo concluse la battaglia? Non è così?”, il capitano già conosceva, in cuor suo, la risposta a questa ultima domanda.
“Sì, o almeno così speravamo.” replicò Teroh, “Il demone non risorse ma non ci eravamo resi conto di aver piantato il seme di un male antico in un terreno fertile, un contenitore che gli avrebbe potuto conferire un potere immenso!”, concluse.
Teroh si avvicinò a Gildan e sfoderò la sua Buular, la leggendaria lama incantata del signore dei Cacciatori di Yew.
“Prendila, figlio mio.” disse l’antico elfo fissando il figlio in lacrime, “Brandisci questa spada in memoria del tuo stolto padre. Ora non abbiamo più tempo: io raggiungerò Yewondur, custodito da mio fratello Lucian, e cercheremo di arginare il potere del demone che ormai si è impossessato di lui. Tu e gli eroi convocati da Zanadriel per conto di Lord British, dovrete abbattere qualsiasi cosa esca dalla tana del signore delle foreste!”
“Ma… Padre…” protestò Gildan cercando di dominare la tempesta di emozioni che lo aveva assalito.
Teroh lo bloccò, posando una mano sulla sua spalla e stringendola con dolcezza, forse l’atto più sinceramente paterno che avesse mai dimostrato al suo unico figlio.
“Non esistono ma, ragazzo mio. Lascia che i vecchi rimedino alle loro colpe. Prenderai il mio posto, guiderai i tuoi pochi fratelli e, se sopravviverà qualcosa di questo mondo, cerca nuovi adepti! Fai che il grande ordine dei Cacciatori torni a fiorire!”
Questa sera alle 21:30, per festeggiare l'apertura della classe del Cacciatore o Hunter, abbiamo deciso di organizzare una sorpresa a tutti, liberando un potentissimo nemico che cercherà in ogni modo di impedire che nuovi adepti possano unirsi all'antico ordine.
Preparatevi ad affrontare i servi del seme della corruzione che ha contaminato la natura di Sosaria nella sua forma più ancestrale e temibile! Ricchi premi e cotillon!